Il consumo di cannabis da adolescenti aumenta il rischio di suicidi da adulti. L’allarme degli psichiatri.
L’assunzione abituale di cannabis durante l’adolescenza aumenta il rischio di suicidio in età adulta, secondo gli psichiatri. L’allarme viene lanciato alla vigilia della Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio che si tiene il 10 settembre.
Secondo diversi esperti, la cannabis non è poi una droga così leggera come si dice. Se non ha gli effetti delle droghe pesanti, tuttavia può avere serie conseguenze sulla salute umana e perfino aumentare la propensione al suicidio. L’avvertimento arriva a ridosso della Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio del 10 settembre.
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A mettere in guardia sul consumo di cannabis e in particolare quello degli spinelli a base di marijuana e hashish sono gli psichiatri. A rischio sono gli adolescenti che cominciano a fumare spinelli da giovanissimi, sotto i 18 anni, e ne fanno un uso abituale. A lungo andare, secondo gli esperti, gli effetti psicoattivi della cannabis sul cervello possono scatenare istinti suicidi.
Secondo gli psichiatri gli adolescenti che consumano abitualmente cannabis pensano di togliersi la vita nel 50% dei casi in più rispetto agli altri ragazzi che non fumano spinelli. Il problema, però, si aggrava quando diventano giovani adulti, perché hanno un rischio triplo di tentativi suicidio rispetto a chi non assume cannabis.
L’assunzione abituale della cannabis quando si è adolescenti può avere effetti deleteri sulla salute mentale dei ragazzi, molto più di quanto si è normalmente portati a pensare. Si tratta dunque di un pericolo che non va sottovalutato, ma di cui tenere conto.
I rischi dell’assunzione abituale di cannabis con lo spinello sono stati evidenziati in una recente revisione degli studi sul tema pubblicata su JAMA Psichiatry nella quale sono stati presi in esame i dati di quasi 24.000 giovani. Dall’analisi dei dati è emerso che tra gli assuntori abituali di spinelli il rischio di depressione sale del 37%, la probabilità di pensieri suicidi aumenta del 50% ma soprattutto aumenta di tre volte e mezzo il pericolo di tentare un gesto estremo.
Nell’ambito della Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio, come eventi a margine, segnaliamo il convegno internazionale di suicidologia organizzato dall’Università di Roma La Sapienza, con il supporto non condizionato della Fondazione Internazionale Menarini.
L’Italia ha 350 casi di suicidi ogni anno tra chi ha meno di 30 anni. Il suicidio è la terza causa di morte fra i giovani tra i 15 e i 29 anni, e corrisponde al 13% di tutti i decessi in quella fascia d’età.
“Nel nostro Paese si registrano ogni anno 4.000 suicidi, di questi il 9% è compiuto da ragazzi fra i 15 e i 29 anni. Una fascia d’età nella quale è molto diffuso il consumo di cannabis: si stima infatti che almeno un ragazzo su 5 abbia provato a fumare marijuana, con una tendenza inarrestabile all’incremento dei consumi”, ha messo in guardia Maurizio Pompili, direttore del Servizio per la Prevenzione del Suicidio dell’Azienda Ospedaliero Universitaria S.Andrea di Roma e Ordinario di Psichiatria all’Università Sapienza di Roma.
Senza tanti giri di parole, Pompili ha detto che la cannabis è “una droga molto pericolosa per il benessere psichico: sappiamo infatti che l’uso di cannabis, sia cronico sia acuto, può provocare molti disturbi psichiatrici e favorire la comparsa di sintomi psicotici e schizofrenia, determinando dunque danni permanenti alle cellule neuronali. Ma l’uso di cannabis danneggia anche le capacità cognitive e, di conseguenza, la risposta alle situazioni di stress estremo portando ad una maggiore propensione al suicidio. È molto importante mettere in guardia i giovani da un pericolo ancora poco noto e sottovalutato“.
La prevenzione del suicidio “passa perciò anche dalla riduzione del consumo delle droghe d’abuso, oltre che dalla maggiore attenzione verso i segnali che arrivano da chi è in difficoltà”, secondo Pompili.
Per questi motivi è importante sensibilizzare sul tema del suicidio e soprattutto sulle cause che possono scatenalo o quanto meno favorirlo.
La notizia degli effetti dannosi del consumo abituale di cannabis tra gli adolescenti è stata riportata dal Messaggero.
Che ne pensate unimamme?
Il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus ha ricordato che “nel mondo c’è ancora una morte per suicidio ogni 40 secondi“. Per questo motivo la campagna di sensibilizzazione dell’Oms per la Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio è stata chiamata “40 secondi di azione“.
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