I bambini non vaccinati esclusi dagli asili, ecco le regioni con i numeri più alti di inadempienti
Con l’apertura del nuovo anno scolastico si ripresenta il problema dei bambini non vaccinati. Se alla scuola dell’obbligo gli alunni sono ammessi in classe, con la sola conseguenza della multa per i genitori, è ai nidi e alle materne che i problemi si fanno più seri e delicati, con l’esclusione dei piccoli che non hanno fatto il vaccino, come previsto dalla legge Lorenzin del 2017.
Una situazione che ogni anno rinfocola le polemiche, con proteste anche clamorose da parte dei genitori. L’unica soluzione, però, è far vaccinare i propri figli se si vuole portarli all’asilo. È prima di tutto un atto di protezione verso di loro, e anche verso i loro compagni, prima ancora che l’adempimento di un obbligo di legge.
A primi di settembre hanno riaperto i nidi e le scuole d’infanzia di tutta Italia, con i piccoli che hanno fatto rientro nelle strutture per tornare a giocare e imparare con i loro amichetti. Come ogni anno da un paio di anni a questa parte, tuttavia, da quando è stata introdotta la nuova legge sui 10 vaccini obbligatori, i piccoli che non sono stati vaccinati non entrano all’asilo. Sembra una norma crudele ma è prima di tutto un atto di protezione nei loro confronti e degli altri bambini che frequentano l’asilo ma non si possono vaccinare, per via delle loro condizioni di salute.
Ci sono tuttavia genitori che non ne vogliono sapere, che presi dalla paura eccessiva, causata purtroppo dalla troppa disinformazione sui vaccini, o per opposizione ideologica, non ci pensano proprio a far vaccinare i propri figli ma pretendono di portarli lo stesso all’asilo, nido o materna. Non si rendono conto dei rischi che fanno correre ai loro bambini, visto che l’incidenza delle malattie infettive è più alta proprio tra di loro.
Purtroppo ne esce fuori uno scontro di cui le prime vittime sono proprio i bambini. Vi abbiamo già segnalato lo scontro tra famiglie no vax e Comune di Rimini, con il pugno di ferro del sindaco Andrea Gnassi che oltre alle sanzioni previste da legge Lorenzin ha applicato una multa ulteriore di 50 euro per ogni giorno di scuola frequentato da un bambino o ragazzo non vaccinati.
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Ma quanti sono in Italia i bambini da 0 a 6 anni che quest’anno saranno esclusi dagli asili? Alcune Asl hanno riportato i dati e tra le regioni con le maggiori esclusioni c’è il Veneto, dove quasi 7 mila bambini non saranno ammessi a nidi e materne. Si tratta di 3.113 bambini in età da asilo nido (o-3 anni) e altri 3.670, dai 3 ai 6 anni, da scuola d’infanzia, per un totale di 6.783. Non potranno frequentare le strutture d’infanzia perché non vaccinati secondo quanto richiesto dalla legge Lorenzin.
Il numero più alto di inadempienti, nella fascia 0-6 anni, si è registra nell’area dell’Usl 6 ‘Euganea’ con 1.377 casi. Segue poi la 2 della Marca Trevigiana con 1.373 bambini non vaccinati. Quindi ci sono poi l’Usl 9 ‘Scaligera’ con 983, la Usl 7 ‘Pedemontana’ con 826, la Usl 8 ‘Berica’ con 777, la 3 ‘Serenissima’ con 747, l’1 ‘Dolomiti’ con 260, la 4 del ‘Veneto Orientale’ con 233 e la 5 ‘Polesana’ con 217.
La seconda regione italiana con bambini non vaccinati esclusi dagli asili è la Toscana. Sono quasi 2 mila, per la precisione 1.668, quelli registrati nella Asl Toscana centro, che copre le province di Firenze, Prato e Pistoia. A Livorno, invece, i bambini non vaccinati esclusi dagli asili sono 358, nella zona distretto Apuane sono 502, in quella della Lunigiana sono 196. Nella zona distretto della Piana di Lucca, invece, tra i nati nel 2014, 2015 e 2016 quelli non vaccinati contro il morbillo sono 192 e 152 per quanto riguarda il tetano. Nella zona distretto pisana i bambini non in regola sono circa 700. Mancano invece i dati dell’Asl Toscana sud est, che copre le province di Arezzo, Siena e Grosseto.
L’Asl della Toscana precisa che il numero dei bambini non in regola con i vaccini non coincide con quello di coloro che sono a rischio di esclusione dalle scuole materne, perché non tutti i bimbi di questa età frequentano o frequenteranno un asilo nido o una scuola d’infanzia.
In Emilia Romagna, regione con numerosi no vax, per i bambini da 3 a 6 anni, in età da scuola d’infanzia, non in regola con i vaccini obbligatori scatterà la revoca delle iscrizioni scolastiche. Lo ha annunciato il direttore dell’Ufficio scolastico regionale per l’Emilia-Romagna Stefano Versari. Per la fascia 3-6 anni, ha spiegato, “i dirigenti scolastici sono pronti a emanare, per chi non ha completato la profilassi, i decreti di revoca dell’iscrizione che poi come da procedura trasmetteremo alla Procura presso il Tribunale per i minorenni. Il problema è più complesso per la scuola dell’obbligo, dove non sono previste misure coercitive – spiegato Versari -, ma dobbiamo pensare a soluzioni per tutelare gli studenti immunodepressi che ci sono in aula“. Come è successo in alcune scuole della regione e anche a Bologna, sono casi “che si contano sulle dita di una mano e per i quali abbiamo cambiato classe a bambini non vaccinati – ha aggiunto Versari, differenziato le pause per l’intervallo o l’ingresso in palestra e abbiamo alternato gli orari della mensa e delle lezioni. Ad oggi, non ci risulta che nessun bambino immunodepresso sia costretto a rimanere a casa da scuola”.
Regione più virtuosa è al momento la Basilicata, dove con l’inizio dell’anno scolastico non si segnalano casi di bambini esclusi da nidi e materne per macanta vaccinazione.
Le coperture vaccinali, poi, sono levate in Lombardia e Lazio, dove si supera la soglia del 95% dei bambini e ragazzi vaccinati, soprattutto nel Lazio, con il 98%.
I dati delle Asl sono stati riportati dall’Ansa.
Insomma, i no vax ci sono ma sono una minoranza. L’importante ora è alzare le coperture dove sono ancora troppo basse e proteggere gli immunodepressi.
Che ne pensate unimamme?
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