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Salute e benessere bambini

Eleonora Bottaro, perché i giudici hanno condannato i genitori

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valeria bellagamba
Eleonora Bottaro

Eleonota Bottaro, perché i giudici hanno condannato i genitori. Pubblicate le motivazioni della sentenza.

Sono state pubblicate le motivazioni della sentenza di condanna dei genitori di Eleonora Bottaro, la ragazza morta di leucemia a Padova nel 2016, pochi giorni dopo aver compiuto i 18 anni, perché aveva rifiutato la chemioterapia.

Ecco cosa hanno scritto i giudici del Tribunale di Padova.

Le motivazioni della sentenza di condanna dei genitori di Eleonora Bottaro

Lo scorso giugno la Tribunale di Padova ha condannato Lino Bottaro e Rita Benini per la morte di leucemia della figlia Eleonora, convinta dai genitori a rifiutare la chemioterapia che l’avrebbe salvata. I coniugi, seguaci delle terapie “alternative” del dottor Hamer, indussero la figlia a seguire una cura a base di vitamine e cortisone. Cura che, come era prevedibile, si rivelò del tutto inefficace, portando la ragazza alla morte.

LEGGI ANCHE -> GENITORI CONDANNATI PER LA MORTE DEL FIGLIO DI OTITE, LE MOTIVAZIONI DELLA SENTENZA.

Eleonora era maggiorenne quando morì il 29 agosto del 2016, ma da appena due settimane dal compimento dei 18 anni. La malattia, invece, una leucemia linfoblastica di tipo B2, si manifestò tra il 2015 e il 2016, quando la ragazza era ancora minorenne.

I genitori sono stati condannati a due anni di reclusione ciascuno per il reato di omicidio colposo aggravato dalla prevedibilità dell’evento., accogliendo le richieste della Procura di Padova. Ora sono state pubblicate le motivazioni della sentenza.

L’ordinamento non pone il diritto di vita o di morte dei figli nelle mani dei genitori, al contrario i genitori sono custodi della vita dei figli, che hanno l’obbligo di proteggere“.

Così scrivono i giudici del Tribunale di Padova. Ancora nelle motivazioni, i giudici spiegano che i genitori avevano “il preciso dovere di attivarsi per garantire alla figlia il diritto primario, quello di vivere” e invece “hanno fatto tutto quanto era in loro potere per sottrarre Eleonora alle cure che la potevano guarire, sia direttamente, negando il consenso che giuridicamente spettava loro esprimere, sia indirettamente, lasciando Eleonora in una falsa convinzione di guarigione“.

Si legge ancora nella sentenza: “Sottrarre la figlia all’unica cura che la scienza medica conosce e che, fortunatamente, è anche una cura con elevata possibilità di successo, non è una scelta che risponda a prudenza e perizia… La salute di un figlio non può essere lasciata al mero arbitrio del genitore che senza alcun vincolo possa adottare qualunque scelta a suo piacimento, come se il figlio fosse una sua mera estensione secondo una prospettiva che, dietro una apparente modernità, finisce per negare al figlio la sua natura di soggetto autonomo portatore di diritti propri“, concludono i giudici.

Secondo la pm Valeria Sanzari, Eleonora sarebbe stata plagiata dai genitori, che le avrebbero precluso l’unica terapia in grado di salvarle la vita. La chemio, appunto. Durante il processo la pm ha spiegato che “Eleonora si era messa nelle mani del padre. Il quale decideva ogni terapia, precludendole l’unica che le avrebbe potuto salvare la vita“.

Durante il ricovero in ospedale, la ragazza aveva rifiutato la chemioterapia prescritta dai medici del reparto di oncologia pediatrica dell’ospedale di Padova, nonostante le rassicurazioni degli stessi medici sulle possibilità di guarigione. Eleonora era stata convinta dai genitori a seguire il “metodo” Hamer, quello che va sotto il nome di “Nuova medicina germanica“, secondo il quale il tumore si curerebbe con le emozioni, imponendo la rinuncia alle terapie scientificamente dimostrate, come chemioterapia, radioterapia, chirurgia.

Un metodo assolutamente privo di fondamento scientifico, che ha portato Hamer alla radiazione in Germania.

Il 30 novembre del 2017 il giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Padova prosciolse i coniugi Bottaro, sostenendo che “il fatto non costituiva reato“, perché i genitori della ragazza avrebbero agito in buona fede. La pm, Sanzari, però, ha impugnato le decisione davanti alla Corte Appello di Venezia, sostenendo che il caso andasse discusso in dibattimento. La Corte di Appello ha accolto la richiesta della pm e il processo si è celebrato davanti al tribunale di Padova.

Le motivazioni della sentenza di condanna dei genitori di Eleonora Bottaro sono state riportate dal quotidiano La Stampa.

Cosa ne pensate unimamme di questo caso e di questa condanna? Hanno fatto bene i giudici?

valeria bellagamba

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