Una nuova “Anna Frank”: prima di essere uccisa dai nazisti una ragazza ebrea polacca Renia Spiegel ha tenuto un diario, venuto alla luce da poco.
Renia Spiegel aveva da poco compiuto 18 anni quando è stata assassinata dai nazisti, nel 1942.
La giovane infatti, era ebrea polacca e, in quegli anni terribili ha tenuto un diario, come la quasi coetanea Anna Frank a cui ora è stata accostata.
La famiglia di Renia, i sopravvissuti, non hanno voluto leggere il suo diario per anni. Così esso è rimasto sepolto nella cassaforte di una banca di New York. Dopo 70 anni i parenti superstiti hanno voluto leggere il diario degli ultimi tre anni di vita di questa ragazza, dopodiché l’hanno fatto pubblicare tramite la casa editrice Penguin Books.
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La casa editrice ne parla come: “un testamento straordinario sia sugli orrori della guerra, che sulla vita che può esistere anche nei tempi più bui” e il diario, in uscita il 19 settembre è già stato paragonato a quello di Anna Frank.
Renia era nata nel 1924, ha vissuto a Przemysl, città polacca situata nel sud est del Paese prima sotto l’occupazione sovietica e successivamente l’invasione nazista nel 1941. La ragazza aveva cercato di nascondersi, ma purtroppo nel 1942 è stata scoperta e uccisa.
Ha iniziato a descrivere il suo diario nel 1939 e ha composto 700 pagine cui ha narrato la fuga dalla città natale devastata dalle bombe, della misteriosa scomparsa di tante famiglie ebree, della vita nei ghetti e dell’amore per un ragazzo chiamato Zygmunt Schwarzer.
Renia, come dicevamo, è stata uccisa dai nazisti, mentre Schwarzer è finito ad Auschwitz, riuscendo a mettere in salvo il diario della ragazza.
L’uomo, sopravvissuto all’Olocausto si è poi trasferito negli Usa dove ha consegnato il diario alla sorella di Renia, Elizabeth, che insieme alla madre Róża si era rifugiata a New York.
La sorella però non volle leggere il diario, invece nel 2012 la figlia Alexandra Bellak lo fece tradurre in inglese.
“Ero curiosa del mio passato, della mia eredità, di questa donna speciale da cui ho preso il nome, il mio secondo nome è Renata, anche se non parlo polacco. Mia mamma non ha mai voluto leggermelo perché era troppo doloroso” ha spiegato Alexandra.
La donna ha aggiunto: “Ho capito la sua profondità e maturità, la scrittura fine e la poesia, e con l’attuale ascesa di tutti gli ‘ismi”, mia madre ed io abbiamo pensato di riportare in vita il diario”.
Infine: “tanto i giovani quanto i meno giovani ne stanno lodando la scrittura eccezionale, il desiderio di una vita normale, la nostalgia per sua madre”.
Ecco un estratto: “C’è sangue ovunque io mi giri. Lo sterminio è terribile. Ovunque morte e uccisioni. Dio onnipotente, per l’ennesima volta ci umiliano davanti a te, aiutaci, salvaci! Signore Dio, lasciaci vivere, ti prego, voglio vivere! Ho vissuto così poco della vita. Non voglio morire. Ho paura della morte. È tutto così stupido, così meschino, così poco importante, così piccolo. Domani potrei smettere di pensare per sempre”.
Unimamme, cosa ne pensate dell’uscita di questo diario di cui si parla sulla BBC?
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