Quando la mamma uccide i figli: i bambini piccoli usccisi in Italia in vent’anni. Il Rapporto Eures.
I recenti terribili casi di cronaca di bambini uccisi dai genitori hanno riportato l’attenzione sul dramma degli omicidi in famiglia. Per avere un’idea dell’esatta dimensione del fenomeno, i numeri e la frequenza dei delitti, si possono esaminare i dati dell’ultimo Rapporto Eures (Istituto di ricerche economiche e sociali) pubblicato nei mesi scorsi.
Dal 2000 a oggi sono stati oltre 3.500 gli omicidi in famiglia. Le vittime sono soprattutto donne.
Nel 2018 sono state uccise 130 donne in Italia, di queste l’83,4% è morta per mano di un familiare o di un partner o ex partner. Nello stesso anno, circa la metà, il 49,5%, di tutti gli omicidi volontari commessi in Italia è avvenuto in ambito familiare o nella sfera affettiva: 163 su 329 persone uccise. Di queste, il 67% è costituito da donne (109 vittime) a fronte di 54 vittime di sesso maschile (33%).
Se i dati sulle donne preoccupano, non sono da meno quelli sui figli. Aumentano, tragicamente, i figlicidi: nel 2018 sono stati uccisi dai genitori 31 figli. Un numero cresciuto del 47,6% rispetto a quello del 2017, quando le vittime furono 21.
Dei 31 figli uccisi lo scorso anno la maggior parte è stata uccisa dai padri, con 20 casi, il 64,5%, rispetto a quelli vittime delle loro madri, ovvero 11 casi, il 35,5%.
I figli vengono uccisi quasi esclusivamente dalle madri quando sono ancora molto piccoli. I 4 omicidi di bambini di età inferiore a un anno commessi nel 2018 sono avvenuti tutti ad opera delle madri. Quasi solo le donne, dunque, uccidono i figli neonati.
Se si sale nella fascia di età successiva dei bambini, quella da 1 a 5 anni, la responsabilità delle donne diminuisce, scendendo al 40% con 2 figli uccisi dalla madre e 3 dal padre, nel 2018.
Sempre meno sono i figlicidi commessi dalle donne mano a mano che cresce l’età del minore. Come nella fascia dai 6 ai 13 anni, dove le donne che uccidono i figli scendono al 33,3%, con due casi ad opera di madri e 4 opera di padri. La percentuale di donne omicida dei propri figli si abbassa ancora quando i bambini e ragazzi crescono, con il 18,8% dei delitti commessi dalle madri quando i figli superano i 13 anni: lo scorso anno sono stati 3 omicidi su un totale di 16 complessivamente commessi.
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Per quanto riguarda i bambini più piccoli, quelli con meno di un anno di vita, sono stati 85 quelli uccisi dal 2000 ad oggi in Italia. Una media di 4 all’anno e in questi casi i responsabili dei figlicidi sono quasi sempre le madri. In circa vent’anni, le donne hanno ucciso 76 figli di età inferiore a un anno, l’89,4%, mentre i padri ne hanno uccisi 9, il 10,6% dei casi.
Quasi un figlicidio su 5, il 18,4%, ha come vittima un bambino con meno di un anno. Gli esperti di Eures affermano che “l’isolamento, la solitudine, il senso di inadeguatezza, lo stress, accanto a fenomeni di vera e propria depressione post partum, spesso difficili da rilevare, spiegano in larga parte il fenomeno“.
Complessivamente, dal 2000 ad oggi si sono verificati 473 omicidi di bambini e ragazzi commessi dai genitori. Un fenomeno che ha registrato una preoccupante impennata nel 2018, quando con 31 casi di figlicidi è stato registrato un aumento del 55% rispetto al 2017.
I casi di omicidi di figli suddivisi per età dal 2000 a oggi:
Vengono uccisi più spesso bambini che bambine. Dal 2000 a oggi sono stati uccisi 276 maschi, il 58,5% delle vittime, e 197 femmine, il 41,5%. Nel 2018, tuttavia, tra le 4 vittime con meno di un anno di età, le femmine hanno superato i maschi: 3 bambine e un bambino uccisi dalle loro madri.
Per quanto riguarda la responsabilità dei delitti tra madri e padri, anche nel periodo dal 2000 al 2018 le madri hanno ucciso meno figli con l’aumentare dell’età di questi ultimi: tra i bambini da 1 a 5 anni, 45 sono stati uccisi dalle madri (il 48,4%) e 48 dai padri; dai 6 ai 13 anni il 35,6% dei figlicidi è stato commesso dalle madri, mentre il 64,4% dai padri con 56 figli uccisi; tra gli adolescenti, 27 sono stati uccisi dalle madri (13%), mentre 181 dai padri.
Le donne uccidono più frequentemente i propri figli piccoli, anche perché spesso trascorrono più tempo con loro. La depressione post partum ha un ruolo importante, come abbiamo visto, per questo è fondamentale intervenire con la prevenzione e l’assistenza alle donne affinché non si sentano sole e vengano aiutate.
I dati del Rapporto Eures sono stati ripresi dall’Agi.
Che ne pensate unimamme di questi dati? Li conoscevate?
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