Diabete di tipo 2 nei ragazzi, è allarme: malattia sempre più diffusa a aggressiva.
Gli esperti lanciano l’allarme sulla diffusione del diabete di tipo 2 tra i ragazzi. Una malattia sempre più frequente in giovane età e molto pericolosa. Il diabete, infatti, non ha una cura specifica. Viene trattato con medicine specifiche e insulina ma è una malattia cronica che quando si prende ci si porta dietro tutta la vita, con complicanze anche molto gravi, a cominciare di problemi cardiovascolari.
L’aspettativa di vita si riduce nelle persone con il diabete di tipo 2. Si può dunque avere un’idea di quanto sia grave contrarlo in età giovane, anche per le complicanze che si cronicizzano. Diventa dunque fondamentale la prevenzione, a cui devono lavorare tutti: famiglie, scuola, sanità ma anche l’industria alimentare. Perché prendere il diabete da molto giovani può rovinare una vita, inutilmente (ovviamente qui non si fa riferimento al diabete di tipo 1, quello dell’infanzia, che è un’altra patologia, sebbene sempre caratterizzata da un eccesso di glucosio, ovvero di zuccheri, nel sangue).
Al congresso dell’EASD, European Association for the Study of Diabetes, in corso in questi giorni a Barcellona, da 16 al 20 settembre, gli esperti diabetologi hanno lanciato l’allarme diabete di tipo 2 nei giovani.
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Il diabete di tipo 2 è la forma di diabete più diffusa ed è caratterizzata da iperglicemia, ovvero da un eccesso di glucosio nel sangue, dovuta ad una insufficiente produzione di insulina da parte del pancreas (deficit di secrezione di insulina) oppure da una sua azione inefficace (insulino-resistenza). L’insulina, infatti, è l’ormone che permette l’assorbimento degli zuccheri da parte delle cellule dell’organismo e regola i livelli di glucosio nel sangue. Quando questo meccanismo naturale salta si manifesta la malattia e sorgono i problemi, che alla lunga possono diventare molto seri.
La causa precisa del diabete di tipo 2 non è stata ancora individuata dalla scienza medica, che ne riconosce piuttosto una origine multifattoriale. Diversi possono essere i fattori di rischio che possono predisporre al diabete, a cominciare dalla predisposizione genetica e dalla familiarità per arrivare alle caratteristiche fisiche e agli stili di vita. Persone che hanno parenti di primo grado con il diabete, che sono sovrappeso o obese, che seguono un’alimentazione scorretta e fanno scarsa attività fisica rischiano più degli altri di diventare diabetici. Altri fattori di rischio sono l’ipertensione e i livelli elevati di colesterolo e trigliceridi nel sangue, la sindrome dell’ovaio policistico, il diabete gestazionale e altre alterazioni metaboliche dalla glicemia.
Il rischio di sviluppare il diabete, poi, aumenta con l’età. Infatti, l’invecchiamento dell’organismo incide sulla funzionalità degli organi, incluso il pancreas, che con il passare degli anni, è meno efficiente nella produzione di insulina richiesta dall’organismo. Inoltre, con l’età si riduce l’attività fisica, il corpo ha più massa grassa e meno muscoli e diminuisce anche la capacità di bruciare gli zuccheri. Tutti questi fattori possono favorire l’insorgenza del diabete di tipo 2, che infatti è da sempre considerato una malattia dell’età adulta. Solitamente si manifesta dopo i 30-40 anni o nella terza età.
Le cose però sono cambiate negli ultimi anni e si assiste ad un numero sempre maggiore di giovani adulti, ma anche di adolescenti e perfino di bambini, a cui viene diagnosticato il diabete di tipo 2. In questi casi l’origine della patologia sta praticamente tutta negli stili di vita scorretti. L’aumento di peso e in particolare l’obesità, accompagnata da scarsa attività fisica, alimentazione eccessiva e soprattutto uno spropositato consumo di zuccheri stanno facendo ammalare di diabete 2 un numero preoccupate di ragazzi.
Per questo motivo gli esperti hanno lanciato l’allarme, dedicando al diabete 2 nei giovani un’intera sessione del congresso sul diabete in corso a Barcellona.
In Italia non ci sono dati ufficiali che possano individuare con precisione la portata esatta del fenomeno nel nostro Paese, tuttavia si possono riprendere come riferimento i dati di altri Paesi, con tendenze e abitudini simili alle nostre, per avere un’idea di quello che sta accadendo. Negli Stati Uniti, ed esempio, si sta assistendo ad un aumento esponenziale del diabete di tipo 2 tra gli adolescenti e i giovani sotto i 40 anni. Certo, gli Usa hanno abitudini e stili di vita diversi dai nostri. L’alimentazione è molto più sregolata e l’obesità più diffusa, per non parlare della qualità del cibo che in Italia e in Europa in genere è molto più elevata, anche negli alimenti a basso costo.
In ogni caso, i dati americani ci aiutano a riflettere sulla diffusione del diabete 2 tra i giovani. Negli Stati Uniti si assiste ad una crescita annuale del 2,3% di diabete di tipo 2 negli under 30, nel periodo dal 2010 a oggi. Secondo le stime, si prevede che il numero di giovani con diabete di tipo 2 è destinato a quadruplicare entro il 2050. Numeri impressionanti.
Prendendo in esame la situazione italiana, usando come parametro le tendenze negli Stati Uniti, è possibile stimare che negli ultimi 10 anni la popolazione dei giovani con diabete di tipo 2 in Italia sia raddoppiata, arrivando a interessare circa 150.000 soggetti. Questo ha dichiarato il professor Francesco Purrello, presidente della Società Italiana di Diabetologia.
Il diabete di tipo 2, tipica malattia dei padri o dei nonni, si manifesta nei ragazzi per colpa soprattutto degli scorretti stili di vita:
Anche la storia familiare conta, ma mentre questo è un fattore sul quale non si può intervenire, su tutti gli altri sì. Quindi è importante che i giovani si alimentino in modo corretto, limitino gli stravizi e facciano attività fisica. Se sono in sovrappeso è consigliabile perderlo.
Sembrano tutti consigli di buon senso, ma non è per niente facile seguirli in una società in cui sono molto comuni gli stili vita irregolari. Dove è molto difficile resistere alle tentazioni della gola, con cibo, soprattutto cibo spazzatura, in grande abbondanza anche a basso prezzo e pubblicità martellanti che lo propongono in continuazione.
Gli esperti diabetologi, però, insistono sui rischi della malattia e sollecitano le famiglie, le autorità sanitarie e anche l’industria alimentare ad impegnarsi nella prevenzione del diabete. Perché una volta contratta la malattia c’è poco da fare, bisogna conviverci e seguire terapie specifiche per tutta la vita, convivendo con il rischio di complicanze gravi. Pertanto le famiglie devono sforzarsi nell’educare i figli ad un alimentazione sana e corretta. Le autorità sanitarie devono fare di più nella prevenzione, anche attraverso campagne specifiche, mentre l’industria alimentare deve essere più responsabile nella produzione e commercializzazione di alimenti che possono danneggiare la salute.
Chi contrae il diabete di tipo 2 in giovane età dovrà convivere per tutta la vita con una serie di disturbi e sintomi anche gravi, destinati a peggiorare nel tempo: come i problemi cardiovascolari, con una maggiore esposizione a infarti e ictus, i danni alla funzionalità renale, i problemi oculari, come il glaucoma, le difficoltà nella guarigione delle ferite, i problemi agli arti inferiori (fino all’amputazione nei casi più gravi) e anche i danni neurologici.
Non solo, quando ci si ammala di diabete 2 da giovani si sviluppa la forma più aggressiva di questa patologia, “che porta allo sviluppo prematuro di complicanze, con effetti negativi sulla qualità della vita e effetti sfavorevoli sugli esiti a lungo termine“, come ha sottolineato Purrello.
“I dati scientifici finora prodotti dimostrano che in questa fascia di età il diabete è più aggressivo – ha aggiunto il professor Purrello -. L’insorgenza di questa condizione in giovane età si associa inoltre ad un aumentato rischio di complicanze croniche, sia macro che micro-vascolari, legate ad un periodo maggiore di esposizione agli elevati livelli di glicemia“.
Il diabete di tipo 2 nei giovani è associato a grave resistenza all’insulina e ad un rapido deterioramento della funzionalità delle cellule beta pancreatiche, da tre a quattro volte più veloce rispetto all’adulto. Inoltre, i tassi di fallimento terapeutico sono molto più alti nei giovani che negli adulti.
L’altro problema è dato dalla scarsità degli studi scientifici e delle possibilità terapeutiche per il diabete di tipo 2 in giovane età. La cura principale per gli adolescenti con diabete 2 è rappresentata dalla metformina. Tuttavia non si tratta di una terapia a lungo termine, perché nella maggior parte dei giovani la metformina diventa in poco tempo inefficace, con la necessità di ricorrere alla terapia a base di insulina.
I dati sono stati riportati da Quotidiano Sanità.
Eravate a conoscenza, unimamme, della portata di questo problema? Sapevate dei rischi del diabete di tipo 2 e della facilità di contrarlo? Educate i vostri figli a un corretto stile di vita? Seguendo un’alimentazione sana e facendo attività fisica? D’ora in poi dovrete seriamente preoccuparvi di farlo.
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