Una ragazza di 19 anni è la più giovane donatrice di midollo osseo, questa la sua storia.
Elena è una diciannovenne della provincia di Verona che ha già affrontato il test di maturità, spera di diventare medico e infatti ha provato il test di medicina.
“Ho fatto i test per frequentare Medicina, e ancora non so se l’ho superato”.
Elena si è iscritta al registro dei donatori di midollo non appena è diventata maggiorenne e ha già avuto modo di dare prova del suo impegno. Elena infatti è la più giovane donatrice italiana di midollo osseo.
Ecco come racconta la sua esperienza. “Si dona il sangue, ma io non avevo mai pensato a donare il midollo. Ho sentito parlare di questa possibilità dopo un incontro organizzato da una professoressa a scuola, mi sono iscritta nell’estate del 2018 e pochi mesi dopo sono stata chiamata: c’era un paziente compatibile. Il trapianto è andato bene, e ho potuto scrivere una lettera alla persona che ha ricevuto le mie cellule, per augurargli in bocca al lupo. La sua risposta mi fa venire i brividi ogni volta che la leggo: dice che le mie cellule si sentono come se fossero a casa loro“.
“Fai del bene che ti ritorna. Quando sono un po’ giù rileggo la lettera e mi vengono i brividi” aggiunge la ragazza.
“Sono molte le persone che ogni anno in Italia hanno bisogno di un trapianto, purtroppo solo una su 100.000 è il tipo giusto” spiegano da Admo, l’Associazione donatori di midollo osseo.
Questa è l’occasione per ricordare che dal 21 al 29 settembre nelle piazze italiane c’è il Match It Now con lo scopo di sensibiizzare i ragazzi e le persone tra i 18 e i 35 anni sulla donazione de midollo osseo e e cellule staminali.
Sempre l’Admo ricorda: “la speranza di trovare un midollo compatibile per il trapianto legata all’esistenza del maggior numero possibile di donatori volontari tipizzati, dei quali cioè sono già note le caratteristiche genetiche, che crea per il malato maggior possibilità di guarigione. Queste informazioni vengono poi inserite nel Registro nazionale, collegato con tutti i Registri internazionali”.
In 180 piazze italiane sono in programma eventi con volontari, medici e personale sanitario, viene offerto un primo screening necessario per l’iscrizione nel registro italiano donatori di midollo.
Elena ha narrato a Adnkronos come si è svolta, a livello pratico, la sua storia di donatrice.
“Non si tratta di una procedura impegnativa: la settimana precedente mi hanno fatto delle punture sulla pancia, che mi hanno un po’ indebolito. Poi si è trattato di stare ferma qualche ora sul letto per due giorni”.
Le cellule staminali emopoietiche possono essere prelevate direttamente dal midollo osseo o dal sangue periferico, mentre il sangue midollare viene prelevato dalle ossa del bacino, in anestesia generale o epidurale e dura, più o meno, un’ora.
Se si effettua una donazione di cellule staminali emopoietiche 4-5 giorni prima del prelievo bisogna assumere farmaci per stimolare il midollo a produrre e rilasciare nel circolo sanguigno nuove cellule staminali.
Il prelievo si compie con una procedura di aferesi, simile a quella per la donazione di plasma e piastrine ed è indolore. Il medico che cura il paziente in attesa di trapianto propone il tipo di donazione (da midollo osseo o sangue periferico).
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Qualche indicazione per sapere se potete diventare donatori
A sostenere e patrocinare questa manifestazione ci sono il Coni e il ministero della Salute, il Centro nazionale trapianti, il Centro nazionale sangue, il Registro italiano donatori di midollo osseo, la Federazione Admo, la Federazione Adoces e l’associazione Adisco.
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