Sparatorie a scuola negli Usa: il commovente video di avvertimento dei genitori delle vittime di Sandy Hook.
Le scuola hanno riaperto ovunque. Un nuovo anno scolastico è iniziato tra progetti, impegni e aspirazioni per il futuro. Genitori commossi ed emozionati hanno accompagnato i loro bambini al loro primo giorno di scuola alle elementari, l’inizio di una fase importante per la loro crescita. Bambini e ragazzi pieni di sogni hanno iniziato un nuovo ciclo scolastico con nuovi amici e progetti.
Il momento dell’inizio della scuola è importante ed emozionante per tutti, anche per gli insegnanti che cominciano un nuovo percorso professionale. Dovrebbe essere un momento di gioia, curiosità, interesse e passione, oltre all’inevitabile ansia per gli impegni e le sfide da affrontare. E così dovrebbe essere per tutto l’anno scolastico, consapevoli dell’importanza di quello che si sta facendo che è parte della costruzione del proprio futuro. Un impegno difficile e duro alle volte, ma necessario e molto formativo.
Dovrebbe essere tutta qui la preoccupazione a scuola di studenti, genitori e insegnanti: affrontare i compiti e le prove, imparare nuove materie, esperienze e nozioni, assimilarle e rielaborarle. La sfida dell’imparare per i bambini e i ragazzi, dell’insegnare per i docenti e del mediare questo rapporto da parte dei genitori, accompagnando i figli e ascoltando gli insegnanti, in un sodalizio educativo dal quale tutti possano imparare e crescere. Al di là, purtroppo di alcune storture a cui abbiamo assistito negli ultimi anni nelle scuole – ma non è il tema di oggi.
Eppure in alcune parti del mondo, anche quello cosiddetto sviluppato ed evoluto, andare a scuola può rivelarsi un incubo per bambini e ragazzi, e per i loro insegnanti. Quelle che dovrebbero essere le aule e i corridoi di un luogo sicuro e accogliente dove le uniche preoccupazioni dovrebbero essere un brutto voto o un comportamento indisciplinato si trasformano un vere e proprie zone di guerra, come in un Paese martoriato perennemente in conflitto.
Stiamo parlando invece delle scuole degli Stati Uniti vittime delle sparatorie di massa. Nessuna è risparmiata. Che si tratti di un college universitario, di una scuola superiore o addirittura elementare, abbiamo assistito negli ultimi anni ad episodi di violenza cieca ed efferata. Persone squilibrate e armate fino ai denti hanno fatto irruzione negli istituti sparando all’impazzata con fucili automatici e lasciando a terra decine di persone. Studenti anche bambini, insegnanti, impiegati, nessuno è stato risparmiato dalla furia omicida.
Episodi che negli ultimi anni sono aumentati in modo esponenziale, dopo il clamoroso precedente della scuola superiore Colombine negli anni ’90. Andare a scuola negli Usa è diventato pericoloso quasi come in un Paese in guerra. E il bilancio delle sparatorie di massa degli ultimi anni negli Stati Uniti, a scuola e in altri luoghi, è da vero e proprio bollettino di guerra, con centinaia di morti.
Tra gli episodi più recenti di sparatorie di massa a scuola, i più impressionanti sono stati quelli del massacro di Parkland, in Florida, dove il 14 febbraio del 2018 furono uccise 17 persone alla Marjory Stoneman Douglas High School, e soprattutto quello della scuola elementare di Sandy Hook, in Connecticut, dove il 14 dicembre 2012 furono uccise 27 persone, tra bambini e insegnanti. L’età giovanissima delle vittime scosse profondamente l’opinione pubblica, non solo americana ma mondiale.
Il dibattito che si è aperto sulla limitazione delle armi automatiche o semi-automatiche e soprattutto sulla loro libera vendita, senza sufficienti controlli sugli acquirenti, quindi anche agli squilibrati, non ha portato ancora a provvedimenti concreti. Nonostante le manifestazioni di protesta da parte di tanti ragazzi americani e una nuova presa di coscienza nell’opinione pubblica, la lobby americana delle armi è ancora fortissima.
Così vanno avanti le iniziative per sensibilizzare sul problema della sicurezza dei bambini a scuola. I genitori dei bambini vittime della sparatoria di Sandy Hook, che hanno fondato un’associazione, hanno realizzato un video tanto scioccante quanto commovente sul dramma delle sparatorie di massa a scuola. Un video davanti al quale non si può restare indifferenti.
I genitori delle vittime della sparatoria alla scuola elementare Sandy Hook hanno fondato l’associazione no profit “Sandy Hook Promise“, impegnata nella sensibilizzazione sulle sparatorie di massa e nel loro contrasto, anche attraverso una limitazione nella vendita e nell’uso delle armi.
Per proteggere i bambini e ragazzi da eventuali sparatorie a scuola, gli irriducibili delle armi libere hanno proposto la realizzazione di barriere antiproiettile in cemento armato lungo i corridoi delle scuola, dove gli studenti possano proteggersi in caso di sparatoria. Come se una scuola fosse un campo di battaglia, insomma.
Mark Barden, tra i fondatori di “Sandy Hook Promise”, rifiuta assolutamente una simile proposta, che implicherebbe l’accettazione delle sparatorie come “normali”. “Questo è quello che i nostri bambini penserebbero, mentre non dovrebbe essere così. Non è assolutamente normale che si spari a dei bambini e che questi vengano inseguiti con le armi nella loro scuola“.
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Per sensibilizzare sul tema, i genitori di Sandy Hook hanno realizzato un video che mostra bambini e ragazzi che rientrano a scuola con tutto l’occorrente che serve loro per seguire le lezioni e studiare: lo zaino per i libri, i raccoglitori per gli appunti, le cuffie per studiare in biblioteca, le scarpe per fare ginnastica. Un video che inizia con ragazzi felici ed entusiasti di iniziare un nuovo anno scolastico, ma che a un certo punto cambia tono.
Le scarpe da ginnastica servono sì per correre ma per scappare da una sparatoria. Lo skateboard serve per rompere i vetri delle finestre per fuggire dalla classe mentre arriva il killer, i calzini servono come benda per le ferite… e poi c’è il telefono cellulare… Tutti gli strumenti e il materiale usato dai ragazzi durante le lezioni diventa attrezzatura di sopravvivenza.
“Le sparatorie a scuola sono prevenibili se riconosci i segnali”, è la scritta che appare alla fine. Un video da guardare assolutamente e che non vi lascerà indifferenti, unimamme.
Solo quest’anno, al 19 settembre 2019 si sono verificate 302 sparatorie di massa negli Stati Uniti secondo i dati del Gun Violence Archive. Come riporta la BBC News.
Un problema dal quale le autorità non possono più tirarsi indietro.
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