Una mamma, Lena Dodaj, ha iniziato lo sciopero della fame per conoscere la verità sulla morte del figlio mentre era al lavoro.
Era il 18 ottobre del 2011 quando Maringleno, un operaio di 25 anni di origine albanese, è morto dopo essere precipitato dal tetto di una ditta di Narni Scalo.
Da martedì 24 settembre la sua mamma, Lena Dodaj, ha iniziato uno sciopero della fame per conoscere la verità sulla morte del giovane.
“Nessuno mi ha mai dato una spiegazione sulla morte di mio figlio avvenuta al Pronto soccorso e finché non ne avrò continuerò lo sciopero della fame“.
La donna ha anche minacciato di incatenarsi all’interno della cappella del cimitero di Terni “se non mi sarà mostrato il luogo in cui è morto il figlio e se non sarà eseguita l’autopsia sulla salma: perché non è stata fatta allora?”.
Come promesso questa mamma ha iniziato lo sciopero della fame, ma non ha potuto trascorrere la notte dentro al cimitero di Terni perché, alla chiusura dei cancelli, gli agenti della polizia municipale l’hanno accompagnata fuori.
Ma questa mamma non molla. Dopotutto è la seconda protesta di questo tipo, la prima infatti è stata intrapresa nel giugno del 2017.
Questa mattina, mercoledì 25 settembre, più determinata che mai, è tornata nella cappella “per chiedere verità e giustizia: sono 30 anni che vivo in Italia e che pago le tasse, credo di meritare delle risposte” ha aggiunto la donna.
Per la morte di suo figlio Maringleno, nel luglio del 2017, è giunta la condanna di due persone e l’assoluzione di altre tre (imprenditori e tecnici del cantiere).
La mamma Lena Dodaj desidera però maggior chiarezza sui soccorsi ricevuti dal figlio, che è poi deceduto al Pronto soccorso.
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Lena minaccia di estrarre la bara del figlio e se ancora la sua protesta rimarrà inascoltata protesterà anche davanti al Comune.
Unimamme, cosa ne pensate di questa protesta sulla tomba del figlio di cui si parla su Il Messaggero?