Sciopero per il clima, migliaia di ragazzi nelle piazze d’Italia, i complimenti di Greta per la manifestazione di Torino.
Anche in Italia si è tenuto il Global Strike for Climate, lo sciopero mondiale dei ragazzi per salvare la Terra dai cambiamenti climatici, lanciato con la Settimana per Clima, Week for Climate, iniziata lo scorso 20 settembre con la manifestazione di New York e altre città del mondo. Oggi, nel giorno conclusivo, è stato il turno di Italia, Canada, Austria, Svezia, Israele, India, Nuova Zelanda, Corea del Sud, Bangladesh, Svizzera e tanti altri Paesi, insieme alcune città della Germania, come Monaco di Baviera, che non avevano ancora manifestato. Anche gli abitanti dell’Isola di Pasqua, Rapa Nui, sono scesi in strada per difendere il clima, esponendo cartelli.
Una partecipazione corale coinvolgente che ha nell’entusiasmo travolgente dei giovani ha coinvolto milioni di persone in tutto il mondo. Tutto è nato dalla giovanissima attivista svedese Greta Thunberg che da sola, appena un anno fa, aveva lanciato lo sciopero dalla scuola per il clima con un sit-in davanti al Parlamento di Stoccolma ogni venerdì. Un’iniziativa partita dalla giovane studentessa, all’epoca 15enne, per protestare contro il surriscaldamento globale e l’inerzia dei politici nell’affrontare il problema. Proprio nell’estate del 2018 la Svezia era stata travolta da un’ondata di caldo anomalo con temperature sopra i 30 gradi, incendi e anziani deceduti per le temperature roventi.
La protesta di Greta è nata in un contesto allarmante, con segnali preoccupanti dal clima che continuano ad arrivare, mentre i leader mondiali sono ancora restii ad introdurre misure concrete per ridurre le emissioni di Co2 e l’inarrestabile aumento delle temperature, nonostante l’accordo di Parigi sul clima nel 2015. Gli scioperi del venerdì di Greta Thunberg hanno avuto subito un’eco mondiale, coinvolgendo tanti coetanei della studentessa svedese. Sono nati così i Fridays for Future, i venerdì per il futuro e anche altri ragazzi hanno iniziato a imitare Greta finché non è nato un vero e proprio movimento mondiale.
Nella primavera del 2019 sono iniziati le manifestazioni globali, con il primo grande sciopero per il clima che si è tenuto in tutto il mondo lo scorso 15 marzo. Un’ondata inarrestabile fino alle manifestazioni della settimana per il clima del 20-27 settembre, al centro della quale c’è stato l’appassionato e duro intervento di Greta Thunberg alle Nazioni Unite.
Numerose sono state le critiche e perfino le offese a Greta e ai ragazzi che hanno manifestato in questi giorni, ma al di là di quello che si pensi, la mobilitazione dei ragazzi di tutto il mondo, non solo in Occidente ma anche in quei Paesi dove manifestare non è facile, rappresenta sicuramente un momento storico e una svolta epocale nelle rivendicazioni dei diritti e nell’impegno politico e sociale. Finora nessuna generazione di giovani si era organizzata a livello mondiale con queste proporzioni come quella dei ragazzi che oggi protestano per il clima. Ecco cosa è successo oggi, venerdì 27 settembre, nelle manifestazioni in Italia.
È stata una manifestazione da record, oltre 160 città italiane coinvolte migliaia di giovani in ciascuna, con le partecipazioni maggiori nelle più grandi: 200.000 giovani a Roma, dove si è svolta la protesta più ampia, 150.000 a Milano, 80.000 a Napoli, 50.000 a Firenze, 20.000 a Torino e Bologna, 10.000 a Palermo e Bari. Sono i numeri stratosferici dei ragazzi che hanno scioperato per il clima nelle città italiane, forniti da Gianfranco Mascia di Friday For Future. Secondo gli organizzatori in tutta Italia partecipato oltre un milione di persone. Perfino Greta Thunberg si è congratulata con i manifestanti italiani, postando entusiasta sulle sue pagine social, su Facebook e Twitter, foto e video dei cortei in Italia.
Nei giorni scorsi il ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti (M5S), aveva inviato una circolare ai presidi invitandoli a giustificare le assenze degli studenti che avrebbero partecipato allo sciopero per il clima.
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Cortei vivaci e colorarti, con slogan divertenti e sfottò. Sui cartelli si sono lette scritte come: “Ci avete rotto i polmoni“, “Proteggi la tua casa“, “Ci avete rotto il clima“. Non sono mancate le richieste più serie di cambiare profondamente il sistema economico e sociale mondiale per invertire la tendenza di un costante aumento delle temperature globali che rischia di diventare irreversibile, con conseguenze catastrofiche per il Pianeta e prima di tutto per la stessa sopravvivenza umana sulla Terra. Desertificazione progressiva e innalzamento degli oceani e dei mari come causa dello scioglimento dei ghiacciai sconvolgeranno la vita decine di milioni di persone. Alcune zone del Pianeta diventeranno invivibili a causa delle temperature troppo alte mentre decine di migliaia di chilometri di coste scompariranno inghiottite dai mari. Scompariranno isole, città, intere regioni, l’agricoltura mondiale sarà compromessa. Le conseguenze economiche dei cambiamenti globali avranno un impatto pesantissimo, aumentando la povertà nel mondo.
Gli scienziati hanno lanciato l’allarme già da diversi anni, spesso rimanendo inascoltati. Così come gli economisti hanno calcolato i costi dei cambiamenti climatici. Finora, però, i politici, nonostante le promesse e i proclami, non hanno fatto molto di concreto. Ci voleva la protesta di una ragazzina svedese, seguita dai suoi coetanei di tutto il mondo, per portare al centro del dibattito mondiale le questioni ambientali.
Non è Greta né sono i ragazzi a dover dare risposte e soluzioni ai problemi di oggi e alle sfide del futuro, ma sono gli adulti, su tutti i leader mondiali, a doversi assumere le loro responsabilità e fornire le soluzioni per risolvere i problemi. Questo è quello che chiedono i tanti ragazzi dei Fridays for Future. Non è facile, le politiche ambientali hanno un costo e sono sicuramente impegnative, ma sono gli adulti a dover prendere i provvedimenti necessari e cambiare è diventato inevitabile.
Greta Thunberg entusiasta per la partecipazione allo sciopero per il clima a Torino
“Immagini incredibili dallo sciopero per il clima in tutto il mondo!“, ha scritto Greta Thunberg, condividendo le immagini delle manifestazioni in varie città italiane, oltre a Torino anche Roma, Milano, Bologna, Palermo, Reggio Calabria, Forlì, Genova, Bari e Catania.
La maggior parte degli Stati hanno tenuto lo sciopero per il clima il 20 settembre scorso, con cortei imponenti che si sono visti a New York e nelle altre città degli Stati Uniti, in Australia, a Berlino e in altre città della Germania, in Africa e in Sud America, nello stessi Brasile di Bolsonaro. Gli studenti italiani hanno deciso di scioperare il 27 settembre, come riporta Ansa, insieme ad altri 26 Paesi: Nuova Zelanda, Thailandia, Myanmar, Mali, Eswatini, Gambia, Sudan, Arabia Saudita, Yemen, Ungheria, Slovenia, Grecia, Olanda, Belgio, Svizzera, Svezia, Spagna, Portogallo, Canada, Isole Vergini (Usa), Argentina, Venezuela, Aruba, Ecuador, Guam, Honduras. A Montreal in Canada ha partecipato anche Greta Thunberg.
Che ne pensate dello sciopero degli studenti per il clima? I vostri figli hanno partecipato unimamme?
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