Condannata la maestra che tre anni fa è stata arrestata con l’accusa di maltrattamenti aggravati nei confronti di minori. La testimonianza di una mamma.
Ad inizio dell’anno 2018, la trasmissione televisiva delle Iene si è occupata dei maltrattamenti che, troppo spesso, avvengono sui bambini negli asili ad opera proprio delle maestre. La giornalista, Veronica Ruggeri, si è occupata di un caso in particolare. Una maestra di un asilo vicino Roma era solita urlare ai propri alunni, strattonarli con violenza fino anche a picchiarli ed a minacciarli. I bambini erano spaventati e piangevano ed urlavano. Le mamme, preoccupate per l’atteggiamento che avevano i bambini una volta tornati a scuola, hanno deciso di sporgere denuncia ai carabinieri. A seguito delle indagini la maestra è stata sospesa e trasferita in un ufficio pubblico in attesa di un provvedimento penale. Provvedimento che è avvenuto in questi giorni.
La maestra Giovanna, questo è il suo nome, è stata condannata ad un anno e 10 mesi di carcere in primo grado. Come riportato da il Faro on line, oltre alla pena detentiva si è stabilito che la maestra debba risarcire le famiglie delle piccole vittime. La giornalista del programma televisivo le Iene, Veronica Ruggeri, in un primo servizio aveva raccolto le testimonianze delle mamme e dei bambini che avrebbero subito i maltrattamenti da parte della maestra.
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Ad oggi, dopo la sentenza parla una mamme dei bambini che hanno vissuto questo dramma. Come riportato da il sito delle Iene, Grazia, una mamma ha commentato la sentenza: “Dopo tre anni, mio figlio ancora non ha superato quel dramma. Oggi finalmente quella maestra è stata condannata per maltrattamenti aggravati. Non sembra, ma è il massimo della pena per maltrattamenti aggravati”. Gli avvocati della maestra avevano chiesto di attribuire al reato una qualifica meno grave come abuso di metodo di ufficio, richiesta che è stata respinta.
La mamma intervistata continua il suo racconto: “Mio figlio è stato il primo a raccontare quello che accadeva. Non abbiamo mai minimizzato o sottovalutato le sue parole perché ci siamo accorti che il suo racconto coincideva con quello degli altri compagni”. I bambini che erano seguiti da quella maestra violenta ed aggressiva avevano iniziato a non voler più andare all’asilo, a fare pipì a letto, la notte si svegliavano a seguito di diversi incubi ed i genitori avevano notato anche degli strani lividi sul corpo. Così i genitori preoccupati, dopo aver cercato di coinvolgere anche i dirigenti scolastici, decidono di rivolgersi ai Carabinieri e nel dicembre del 2016 vengono istallate le telecamere di sorveglianza nascoste.
Quello che si vede dai video è sconvolgente. La maestra Giovanna prende per i capelli una bambina e la spintona. Poi in un altro video la si vede mentre distrugge una costruzione e con una scatola di plastica picchia sulla testa due bambini, uno dei due inizia a piangere e lei lo tira per il braccio. Poi la si vede mentre prende una bambina per la coda dei capelli e la tira via. Immagini che dimostrano una violenza ed un’aggressività immotivata verso dei bambini indifesi e che le erano stati affidati.
Inoltre frasi agghiaccianti: “Provaci che ti faccio girare la testa al contrario, ti do uno schiaffo che ti faccio cadere tutti i denti”.
I bambini pensavano che le botte e le minacce fossero degli atteggiamenti normali, uno di loro ha raccontato cosa gli è successo: “Ci menava. Un giorno mi ha preso per il collo e mi ha lanciato contro il muro. Quando facevo qualcosa di sbagliato, mi chiudeva in uno stanzino dove c’erano topi e ragni”. La maestra non si fermava nemmeno verso chi aveva problemi di salute, ad un bambino diabetico gli dava le caramelle, racconta sempre la mamma Grazia: “Dopo le botte per tenerlo buono era solita dargli caramelle. Solo che deve avere esagerato e aveva tutti i valori della glicemia sballati. Ha rischiato di farlo morire. Per questo era stata chiesta la condanna per tentato omicidio aggravato, poi respinta”.
Dopo 4 mesi dalla prima denuncia la maestra è stata arrestata all’uscita da scuola, ma i bambini anche se sono passati tre anni ancora non si sono ripresi: “Dopo tutto questo tempo i bambini non si sono ancora ripresi. Mio figlio è in terapia. Ha una sua vita sociale, ma appena entra a scuola si isola mettendosi negli angoli”. Sul tema delle telecamere nelle scuole, Grazia, non è d’accordo: “Si parla di telecamere, ma io non sono d’accordo nonostante quello che mi è successo. Non è bello spiare la gente che lavora”.
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Voi unimamme eravate a conoscenza di qust’ennesimo caso di maltrattamenti sui bambini dell’asilo? Cosa ne pensate dell’istallazione delle telecamere di video sorveglianza nelle scuole dove sono prenti bambini che non sono in grado di difendersi da soli?
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