Sono ben 52 i bambini in carcere con le loro mamme. Questo è il numero aggiornato al 31 agosto del 2019.
Abbiamo parlato più volte della triste situazione dei bambini figli di detenuti. Solo un anno fa vi abbiamo raccontato la tragedia della mamma nel carcere romano di Rebibbia, Alice Sebesta, che ha ucciso i suoi due bambini lanciandoli dalle scale. Una vicenda che ci ha addolorato e che ha sicuramente mostrato come non sia facile essere figli di genitori in carcere per il delicato rapporto che si viene a creare tra mamme e figlio, e in generale tra genitori e figli.
Sono infatti questi i temi del seminario organizzato dall’Ordine degli Avvocati, intitolato “Il cuore oltre le sbarre”, che si terrà a Roma nell’Aula Avvocati della Corte di Cassazione oggi.
In Italia secondo l’ultimo rapporto sono 52 i bambini in carcere con le loro 48 madri. Per legge infatti i bambini fino a 3 anni infatti possono stare su richiesta della mamma con lei. Ma chiaramente le carceri non sono certi luoghi per bambini.
In Italia oltre agli istituti carcerari fortunatamente ci sono anche 5 Istituti a Custodia attenuata per detenute Madri (ICAM), ossia delle case previste dalla legge dove le mamme e i loro figli vivono in una situazione più vicina alla normalità, pur dovendo sottostare a regole carcerarie. Qui dei 52 bambini ve ne sono 32.
Aiutate da poliziotti in incognito e volontari negli ICAM le mamme possono dedicarsi ai loro figli, anche se non sempre è facile. I bambini possono anche andare all’asilo e quindi uscire. Una situazione alternativa sicuramente preferibile al carcere.
Al compimento del terzo anno del bambino i bambini vengono separati dalle loro mamme, con conseguenze inevitabili sul piano psicologico dei bambini e delle loro madri. I bambini a questo punto vengono dati in carico ai servizi sociali e alcuni in adozione.
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Ma non sono solo questi i bambini vittime, sono infatti centomila quelli che ogni giorno entrano e escono dalle carceri per visitare i loro genitori detenuti.
Entrando nel dettaglio:
Il convegno verterà sull’assunto che “La Costituzione tutela il diritto all’affettività e quando il genitore è detenuto, questo diritto deve essere preso in considerazione e tutelato sotto un duplice aspetto. Precisamente il diritto per l’internato di esercitare la propria genitorialità ed il diritto del figlio minore di veder riconosciuto la continuità del legame affettivo con il proprio genitore con una tutela massima anche sotto il profilo psicologico salvaguardando la dignità di questi bambini, come il non subire la perquisizione, la spoliazione degli oggetti personali e non subire i rimproveri da parte dei soggetti che sono adibiti al controllo del detenuto”, ha spiegato la moderatrice del seminario, la consiegliera Saveria Mobrici.
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Sulla pagina Facebook del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma sarà possibile seguire l’evento in diretta. Un tentativo per “accendere un riflettore su realtà dure come la genitorialità nelle carceri, proprio per evitare che tragedie come quella di Rebibbia possano ripetersi” ha spiegato Antonio Galletti, Presidente del CoA Roma.
E voi unimamme che ne pensate della situazione di questi bambini?
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