Un nonno si è sacrificato per salvare la nipotina di 3 anni.
Unimamme, la Festa dei nonni è appena trascorsa, ma noi dobbiamo raccontarvi l’incredibile storia di Don Osteen, un nonno sessantanovenne che si è sacrificato per la sua nipotina.
Don era un veterano del Vietnam con un problema alla gamba a causa di una granata durante la guerra e viveva in una casa in mezzo ai boschi in Oklahoma.
Il 19 settembre scorso un’esplosione di gas propano ha devastato la sua abitazione a Maud, 58 miglia a sud est di Oklahoma City. L’uomo aveva acceso una candela vicino al forno prima dell’esplosione.
Il tetto della casa era crollato sopra la piccola Paetyn, la nipotina di 3 anni che lui stava accudendo.
L’uomo era all’esterno quando è avvenuta la tragedia, mentre la piccina era rimasta dentro.
Il nonno si è precipitato all’interno facendo da scudo alla nipote, portandola all’esterno. La bimba era ustionata (in ospedale poi hanno stabilito sul 30% del corpo), così Don si è trovato, pur essendo lui stesso ferito, a dover cercare urgentemente aiuto.
Le chiavi dell’auto però si erano sciolte quando lui era entrato in casa e così pure il telefono gli era esploso in tasca.
Così si è caricato sulla schiena la nipotina e ha percorso un quarto di miglio tra i boschi incurante delle proprie, gravi ferite.
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Don aveva un polmone collassato, alcune costole rotte e ustioni di terzo grado sul 70% del corpo. L’uomo, che ricordiamo, aveva anche una ferita di guerra, non avrebbe dovuto avere la forza di compiere l’ultimo sacrificio per la nipotina, eppure l’ha trovata.
Alla fine nonno e nipote sono stati soccorsi e trasportati in un centro grandi ustionati, dove hanno ricevuto tutte le cure del caso.
Purtroppo il 24 settembre scorso Don Osteen, durante un’operazione, ha avuto un attacco cardiaco ed è morto.
Il figlio Brendon, padre di Paetyn, ha voluto dedicargli alcune parole di ringraziamento.
“Amava mia figlia all’inverosimile. Ha dato tutta per la vita di lei. Era un uomo con un gran timor di Dio, ha lasciato un’impressione positiva in così tanta gente. Ci mancherà caramente. Mio padre era un cristiano sincero. Credeva che valesse la pena vivere secondo il modello di Gesù Cristo, era questo l’impegno con cui si alzava ogni mattina. Viveva tentando di seguire le orme di Cristo e come Gesù ha dato la vita per mia figlia. Ora s’è incamminato verso la felicità del Paradiso e spero che questo dia pace a tutti voi che, conoscendolo, siete stati colpiti dalla sua perdita“.
Ora la bimba, che è sopravvissuta, sta affrontando diverse operazioni chirurgiche per le ustioni riportate. Oltre alle lunghe cure fisiche dovrà sanare anche quelle psicologiche dovute al trauma.
Su Go fund me è stata quindi allestita una raccolta fondi che per ora è arrivata a 19 mila dollari su 100 mila.
Brendon, inoltre, ha parlato del dramma che sta vivendo la sua famiglia anche su Facebook.
Al lutto si aggiunge anche la perdita della casa e tutto ciò che vi era all’interno, quindi ora la mamma di Brendon e il fratello che viveva con loro non hanno più un tetto sulla testa.
La bimba, nel frattempo, è stata dimessa da terapia intensiva e ora è nel reparto pediatrico. Infine Brendon ha pubblicato sulla sua pagina questa scritta: “In un battito di ciglia tutto ti può essere tolto. Sii grato”.
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