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Nel mondo ci sono 150 milioni di bambini obesi, un grave problema

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Valentina Crea
Bambini obesi

Secondo un rapporto i bambini obesi nel mondo sono 150 milioni, ma i dati sono però in costante aumento se non si interviene al più presto.

Uno dei problemi più gravi che colpiscono i bambini di oggi è l’obesità. Una dieta scorretta e poca attività fisica influiscono negativamente sulla salute dei bambini. L’obesità è una condizione che ha forti ripercussioni sullo stato di salute di chi ne soffre.

Infatti, già da piccoli l’obesità può provocare diversi problemi di salute che possono andare ad influenzare la crescita una volta che i bambini diventeranno adulti. Tra le malattie che sono causate dall’obesità si ritrova:

I bambini obesi nel mondo sono 150 milioni e la situazione potrebbe anche peggiorare nel giro di pochi anni. Secondo una recente indagine, i bambini obesi di oggi hanno molte possibilità di diventare adulti obesi.

bambini obesi un grave problema che affligge anche i Paesi più poveri: le stime per il 2030

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’obiettivo di non far aumentare l’obesità infantile dal 2010 al 2025 sembra che possa valere solo per un Paese su 10 che ha la possibilità di raggiungerlo solo del 50% dei casi.

Ad oggi i bambini obesi nel mondo sono 150 milioni e il numero è destinato a raggiungere quota 250 milioni entro il 2030 se non si riuscirà a fare qualcosa.

I ricercatori hanno pubblicato un primo report sull’obesità infantile, L’atlante sull’obesità infantile, ed i dati che sono emersi sono allarmanti per molti Paesi del mondo.

L’Atlante mostra i dati per ogni Paese facendo riferimento: ai loro attuali livelli e quelli previsti per l’obesità infantile, ai fattori di rischio ed alla presenza di politiche governative per affrontare l’obesità. Politiche come la limitazione della commercializzazione di alimenti per i bambini, l’incoraggiamento dell’attività fisica e le linee guida nazionali per diete. Sulla base di questi fattori, l’Atlante attribuisce a ciascun paese un punteggio per il rischio di obesità infantile.

L’aumento dell’obesità è da una parte un grave problema di salute, ma come evidenziato dall’Atlante “il continuo aumento dell’obesità infantile travolgerà i servizi sanitari di molti paesi. Questo aumento mostra un grave fallimento del governo nel rispettare e proteggere i diritti dei nostri figli in buona salute”.

LEGGI ANCHE > OBESITA’ INFANTILE: QUANDO UN BAMBINO SI RITIENE OBESO E DA COSA DIPENDE

Dai numeri si evince che nel 2030 in Cina ci saranno quasi 62 milioni di bambini obesi di età tra i 5 ed i 19 anni, in India saranno 27 milioni e 17 milioni negli Stati Uniti.  Ma anche nei Paesi poveri, l’obesità diventerà un problema. Nella Repubblica Democratica del Congo avrà 2,4 milioni di bambini con obesità e la Tanzania e il Vietnam ne avranno 2 milioni ciascuno, come riportato anche dall’Agenzia Giornalistica Italiana (AGI).

Dati e previsione dell’ultimo studio sull’obeità infantile
Dati e previsione dell’ultimo studio sull’obeità infantile

Secondo i dati dell’Atlante, in Italia nel 2030 i bambini tra i 5 ed i 9 anni obesi saranno il 21.2%, quelli tra i 10 ed i 19 anni saranno del 12.9%.

Il Dottore Tim Lobstein, uno degli autori del rapporto, ha dichiarato: “Il drammatico aumento del numero di bambini colpiti dall’obesità è guidato dalle economie emergenti, Asia, Medio Oriente e America Latina. Mentre il Nord America, l’Europa, l’Australia e la Nuova Zelanda si stanno stabilizzando ad alti livelli, il resto del mondo sta rapidamente recuperando terreno. Nel caso di alcuni Paesi più piccoli, dipende fortemente dalle forniture alimentari importate, superando ora i livelli visti in Occidente”.

Per il Dottore lobstein una possibile soluzione è quella di vietare la vendita di alcuni alimenti: “Ascoltare queste cifre che peggiorano e peggioreranno, potrebbe annoiare, ma non fare nulla costerà molto di più che fare seri interventi sul mercato per ridurre la commercializzazione globale di bevande analcoliche e alimenti elaborati”.

Per il pediatra e responsabile della salute dei bambini e degli adolescenti presso l’Università di Sydney, Louise Baur, il problema è iniziato negli anni ’80: “Quello che stavamo vedendo era l’ascesa di cibi pronti, un trasporto più motorizzato e meno attivo, un minor numero di bambini in bicicletta e a piedi, l’ascesa di attività sedentarie e l’uso di schermi da parte dei bambini. Il mondo è così diverso. Abbiamo visto cambiare i quartieri. Negli ambienti urbani è difficile camminare e non ci sono spazi verdi. Le macchine ci governano”.

Voi unimamme eravate a conoscenza di questi dati? Fate seguire ai vostri figli una dieta equilibrata e gli fate fare attività fisica?

Valentina Crea

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