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Festività e Ricorrenze

Nomi, significati e onomastici: oggi si festeggia Abramo

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Redazione Universo Mamma
bambino con nome Abramo

Oggi 9 ottobre si festeggia un nome poco diffuso, ma molto conosciuto perché di tradizione biblica: oggi è Sant’Abramo.

L’origine del nome è ebraica (Avraham) e significa “padre di molti”, “padre di popoli”.

Simboli associati sono:

  • Numero fortunato: 8
  • Colore: verde
  • Pietra: smeraldo
  • Metallo: oro

Il Santo del Giorno: Sant’Abramo

Il 9 ottobre si festeggia Abramo, il patriarca del Vecchio Testamento, considerato il Padre di tutti i credenti. La sua storia è infatti raccontata dal libro della Genesi, ed è con lui che inizia la storia dei Patriarchi d’Israele.

Abramo è figlio di Terah, discendente di Sem, uno dei figli di Noè (ne aveva 3). Con la famiglia vive ad Ur dei Caldei, nell’attuale Iraq. Assieme alla moglie Sara, al padre e al figlio del fratello morto Lot, lascia poi la città Terah ed emigra nella terra di Canaan, fino alla morte del padre avvenuta a 205 anni. E’ ad Harran che Dio appare per la prima volta ad Abramo, dicendogli: “Vattene dal tuo paese, dalla tua patria e dalla casa di tuo padre, verso il paese che ti indicherò. Farò di te un grande popolo e ti benedirò, renderò grande il tuo nome e diventerai una benedizione. Benedirò coloro che ti benediranno e coloro che ti malediranno, maledirò e in te si diranno benedette tutte le famiglie della terra”.

Abramo, primo credente (non solo della comunità ebraica, ma anche cristiana e islamica), obbedisce e all’età di 75 anni prende Sara e Lot e dopo un lungo viaggio, raggiunge il Negheb. Per una lite legata al bestiame con cui si erano spostati, Abramo e Lot litigano e si lasciano. Lot se ne va nella valle del Giordano, ma viene catturato da alcuni re orientali. Abramo lo libera, grazie ai suoi uomini armati, e recupera anche tutti i beni che erano stati depredati dagli invasori.

Nel frattempo la moglie Sara, vecchia e ormai sterile, offre ad Abramo la sua schiava Agar e dalla loro unione nasce Ismaele. Abramo, sempre in contatto con Dio, che gli ha promesso grandi ricompense, gli chiede: “Cosa mi darai? Vedi che a me non hai dato discendenza e che un mio domestico sarà mio erede” e Dio gli risponde “non costui sarà il tuo erede, ma colui che sarà generato da te sarà il tuo erede, guarda in cielo e conta le stelle, tale sarà la tua discendenza”. Per suggellare l’Alleanza con Abramo avviene un sacrificio di animali e Dio chiede ad Abramo, a Ismaele e a tutti i maschi del loro gruppo la circoncisione, da ripetere con ogni bimbo nato da lì in poi.

Successivamente Dio appare nuovamente ad Abramo, sotto forma di 3 angeli dalle sembianze umane ai quali Abramo offre cibo, da bere e ospitalità, e che predicono ad Abramo che Sara avrebbe avuto un figlio da lì ad un anno.

Gli comunicano inoltre che sarebbero andati a distruggere le città di Sodoma e Gomorra perché gli abitanti avevano troppo peccato. Abramo chiede allora che vengano risparmiati i buoni, e i 3 angeli, non trovando 10 giusti, decidono di risparmiare solo Lot e la moglie. Mentre infatti le 2 città vengono bruciate da fuoco e zolfo, Lot e la moglie riescono a scappare, con l’unica condizione di non voltarsi nella fuga. Purtroppo la moglie di Lot si volta e viene subito trasformata in una statua di sale.

Tempo dopo nasce finalmente Isacco e Ismaele è costretto ad allontanarsi assieme alla madre per volontà di Sara.

Dio nuovamente appare ad Abramo e questa volta gli chiede, come prova della sua fede, il sacrificio del figlio. Abramo, nonostante il dolore, si convince e obbedisce, ma mentre è pronto con il coltello a colpire il figlio, Dio tramite un angelo lo ferma e gli dice: “Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli alcun male! Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato il tuo unico figliuolo”. Al suo posto Abramo sacrifica un ariete, e Dio gli promette per avergli ubbidito ogni benedizione, la moltiplicazione della discendenza come la sabbia delle spiagge e le stelle nel cielo e la benedizione di tutte le Nazioni della terra.

Sara muore a 127 anni, e Abramo poi risposa con Ketura dalla quale ha 6 figli. Muore infine a 175 anni.

Abramo, l’uomo del primo patto con Dio, è così importante come figura che spesso il Signore è anche chiamato “Dio di Abramo“.

Insomma unimamme, se la storia di Abramo vi ha colpito, perché non sceglierlo come nome per vostro figlio?

Redazione Universo Mamma

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