Una bimba di 4 anni da anni è gravemente malata ma non ha ancora una diagnosi.
Unimamme, davanti ai nostri problemi quotidiani, la vicenda di questa bambina, Giorgia, ci fa riflettere su molte cose che riteniamo difficili o fastidiose e che non ci consentono di vivere serenamente. Giorgia Kus ha 4 anni, ma da quando era molto piccola ha accusato gravi problemi di salute e ora sopravvive, da 4 settimane, attaccata a un polmone artificiale.
I suoi genitori, William Kus e Francesca Doretto, di 37 e 26 anni, si sono addirittura trasferiti da Trieste a Padova per provare a salvarla. Tre anni fa i genitori hanno notato che la loro bambina non riusciva più a muovere il collo e il braccio destro. Così l’hanno portata al pronto soccorso, ma la paresi era scomparsa. Successivamente però la bimba ha iniziato a far fatica a camminare. Faceva però dei controlli ogni 6 mesi.
Il papà William ha dichiarato: “col passare del tempo Giorgia ha migliorato la postura, ha ripreso a fare una vita tranquilla e anche a giocare con gli altri bambini. Lo scorso giugno però, mentre era al mare con la mamma, ha fatto di nuovo fatica a camminare e alzarsi da terra. La risonanza ha evidenziato un’infiammazione al midollo spinale con un edema alla base del collo”.
Inizialmente la cura cortisonica assegnatale sembrava funzionare, ma in sole due settimane Giorgia è dovuta tornare al pronto soccorso accusando mal di gola, febbre e braccia bloccate.
Il padre ha spiegato: “la radiografia e la Tac hanno mostrato che i vasi sanguigni di Giorgia erano ipertesi, e che le sue valvole cardiache facevano fatica a pompare il sangue. I medici ci hanno mandati al policlinico di Padova, dove Giorgia ha cambiato tre respiratori ed è intubata in terapia intensiva dal 13 settembre. Purtroppo pochi giorni fa la dottoressa ci ha comunicato la presenza di uno pneumatorace, in pratica di un buco nel polmone“.
In questi anni, purtroppo, Giorgia non ha ricevuto una diagnosi certa. Quello di questa bimba e dei suoi genitori è stato un vero calvario medico.
“Abbiamo fatto tutti gli esami possibili, usando quintali di antibiotici e antivirali. L’ultima ipotesi è che Giorgia abbia la sindrome di Guillain-Barré, ma da un ceppo sconosciuto. Ora i medici stanno provando a curarla con un altro antinfiammatorio”.
William e Francesca sono disperati, vorrebbero solo che la loro bimba stesse bene. “Chi pensa di poterci aiutare può contattarci direttamente, anche per non intasare il telefono della terapia intensiva. Siamo stati cercati da persone che ci hanno anche proposto cure a base di fazzoletti e vitamine: sappiamo che sono solo delle truffe, ma pur di far guarire nostra figlia saremmo disposti anche a questo».
Nel frattempo hanno preso in affitto un appartamento e sono in ospedale tutti i giorni dalle 15 alle 21. La migliore amica di Francesca ha avviato una raccolta fondi su Facebook per aiutare questa famiglia, mentre mamma Francesca un paio di mesi fa ha lanciato un appello per aiutarli a trovare una diagnosi e una cura per la figlia, su Facebook.
“Se qualcuno ha avuto qualcosa di simile o qualche dottore può darci una mano con il caso ci contatti. I medici di Padova ci hanno consegnato una relazione dettagliata da consegnare a chiunque volesse visionarla e fornire un consulto” è l’appello di questi genitori.
“Non avrei mai pensato che così tante persone potessero interessarsi a noi, alcune di loro sono anche venute a trovarci in ospedale e ci hanno fatto sentire meno soli. I soldi ci serviranno per l’affitto e altre spese, ma terremo da parte una quota per gli specialisti che volessero aiutarci” ha detto il papà di Giorgia. L’amica di sua moglie ha raccolto 12 mila Euro da 450 persone.
La mamma di Giorgia fa la casalinga, mente William ha terminato un rapporto di lavoro come rappresentante in Luglio.
“Ho ricevuto una buonuscita e ora ho chiesto la disoccupazione, ma non è questo il mio pensiero prioritario. In questo periodo dormiamo così poco che a volte non ci ricordiamo nemmeno cos’abbiamo fatto il giorno prima, siamo sempre in attesa di qualche chiamata dall’ospedale. Continuiamo a pregare, ma ci viene anche da pensare che se lassù ci fosse davvero qualcuno non permetterebbe tutto questo. E ci basta vedere i video di nostra figlia per scoppiare a piangere”.
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I genitori si aggrappano anche alla determinazione dimostrata dalla loro bambina. “È rimasta sempre solare. Certo, quando vedeva un ago aveva un po’ di paura, ma alla fine dell’operazione sorrideva sempre e ringraziava i medici. Appena cammino bene, diceva, torno all’asilo”.
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