Oggi 13 ottobre si celebra la giornata nazionale delle persone con Sindrome di Down 2019.
In più di 200 piazze italiane è possibile contribuire a progetti destinati a favorire l’inclusione sociale delle persone con la sindrome.
In occasione della Giornata Nazionale delle Persone con Sindrome di Down tanti i volontari di diverse associazioni che aderiscono al CoorDown (coordinamento nazionale associazioni delle persone con sindrome di down ) per diffondere il messaggio di cioccolato, realizzato con cacao proveniente dal commercio equo e solidale, e sostenere progetti in tutta Italia. Si tratta di un appuntamento annuale che permette di fare cultura, spiegando cosa si farà con i soldi raccolti.
Il tema di quest’anno è “Non lasciate indietro nessuno” : il CoorDown nato nel 2003 con lo scopo di promuovere azioni condivise tra le diverse associazioni, chiede infatti che vengano assicurate maggiori opportunità a scuola, nel mondo del lavoro e nella vita sociale”. Diritti fondamentali per l’inclusione sociale delle persone con la Sindrome di Down.
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Negli ultimi 40 anni, si legge sul sito del CoorDown, sono stati raggiunti importanti traguardi grazie al cambiamento culturale in atto. Ma c’è ancora molto da fare, affinché i diritti sia garantiti a tutti.
Quest’anno è stata anche condotta la prima indagine nazionale sulle esperienze di vita di 650 persone con Sindrome di Down da CoorDown dal titolo “Ora parlo io” i cui risultati verranno presentati nelle prossime settimane.
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“L’obiettivo è quello di essere al loro fianco nel quotidiano, e in attesa che le richieste fatte nelle sedi istituzionali abbiano un seguito con risposte concrete non ci stancheremo di batterci per far rispettare i loro diritti, ancora troppo spesso negati a causa di supporti inadeguati, di pregiudizi sociali e di basse aspettative. In ogni ambito nessuno deve essere lasciato indietro, infatti molti ancora non ricevono a scuola giusti supporti e sostegni inclusivi e la regola quasi generalizzata che il percorso alle superiori debba essere solo ed esclusivamente differenziato, non permette ai ragazzi di ottenere un diploma. L’accesso al lavoro con contratti equi e le opportunità di tirocini e formazione post scolastica sono limitate. Le possibilità di vita indipendente e di autonomia abitativa devono diventare aspirazioni realizzabili per ogni ragazzo e ragazza con disabilità intellettiva” spiega Antonella Falugiani, Presidente di CoorDown Onlus.
E voi unimamme sosterrete queste iniziative? Vi lasciamo con l’elenco delle piazze e con tutti i nostri articoli in cui parliamo di persone con Sindrome di Down.
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