L’associazione Meter ha scoperto 120 mila files, tra video e foto, di piccoli abusati fino alla tortura. Un problema molto grave che non tende a diminuire.
L’onlus Meter da anni si occupa di combattere la pedopornografia ed è riconosciuta nel mondo come una delle massime autorità nella prevenzione del disagio infantile e nella progettazione di interventi mirati per aiutare le vittime degli abusi sessuali. Il suo fondatore Don Fortunato di Noto ha pubblicato sulla sua pagina Facebook dei dati veramente allarmanti e scioccanti.
“Da 0 a 9 anni, pedo-files. La schermata è autentica (ma non possiamo farvi vedere il contenuto) 21.405 video scoperti e denunciati da Meter alle ore 00,50 del 17 ottobre 2019. Tutto denunciato, come sempre”. Inizia così il post su Facebook di Don Fortunato di Noto impegnato nella battaglia contro la pedopornografia.
“Sono gli stessi pedofili a presentare il loro abominio di abusi sui bambini di età tra zero ad un massimo di nove anni. Una tragedia già consumata. Migliaia i bambini abusati fino alla tortura sessuale”.
L’associazione Meter collabora attivamente con Polizia Postale e varie Procure italiane ed anche in questo caso ha denunciato: “In una settimana, nella stessa piattaforma sono stati denunciati circa 100.000 video e foto. Le denunce sono state inoltrate a varie forze di Polizia e anche al Server Provider. È una gravità enorme. Documentabile. Non posso a nessuno augurare una buona notte”.
Una buona notte amara quella che da Don Fortunato di Noto. Ogni anno l’associazione pubblica un rapporto nel quale vengono rivelati i dati sulla pedofilia e la pedopornografia online. Dall’ultimo rapporto, quello che riguarda il 2018, i dati sono in aumento rispetto agli anni precedenti. Anche perché i pedofili usano degli strumenti più complicati per non farsi rintracciare.
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Non è la prima volta che l’associazione segnala i tantissimi file che si trovano nel dark web alle autorità. Don Fortunato ha fatto tanti appelli ai genitori chiedendo di sorvegliare i loro figli anche quando usano le chat molto amate anche tra gli adolescenti. Chat che possono diventare un luogo di facile per adescare dei minori: “Nelle chat diventa più difficile la vigilanza dei genitori. Dalle chat si passa poi dal problema reale, basta una ricarica o un poco di soldi”. “I minori sono tendenzialmente curiosi e bisogna fargli capire la gravità di queste foto che mandano che rimangono nel web nel tempo”.
Sul sito dell’associazione è possibile, compilando un semplice modulo, segnalare la pedopornografia.
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