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Scuola

Educare i ragazzi a diventare uomini: di cosa hanno bisogno gli adolescenti

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valeria bellagamba
Educare i ragazzi a diventare uomini (Foto iStock)

Educare i ragazzi a diventare uomini: di cosa hanno bisogno gli adolescenti secondo gli esperti.

Di cosa hanno bisogno i ragazzi per crescere e diventare uomini? Una domanda a cui ha provato a rispondere la giornalista e scrittrice Monica Lanfranco con l’analisi di un’inchiesta tra gli adolescenti maschi italiani.

Educare i ragazzi a diventare uomini

In molti, troppi casi i ragazzi crescono senza veri punti di riferimento e soprattutto con grandi carenze nell’educazione alla sessualità e all’affettività. Un problema che riguarda soprattutto gli adolescenti maschi, lasciati al web e alla pornografia, le loro fonti primarie e spesso uniche di educazione sessuale.

A casa ai bambini non si parla di sessualità, a scuola è tabù. I genitori, impreparati sull’argomento, rimandano di anno in anno mentre i figli scoprono il sesso online. Non ci si interroga della crisi dell’educazione al maschile neanche quando accadono violenze sessuali, perfino fra adolescenti e di gruppo, aggressioni verso l’altro sesso e femminicidi in costante aumento. Tutti potenti segnali di allarme che restano disattesi o deviati da analisi affrettate e piene di pregiudizi nei confronti delle donne“. Un’analisi severa ma lucida che viene da Monica Lanfranco, giornalista, scrittrice e formatrice sui temi della differenza di genere, autrice del libro “Crescere uomini. Le parole dei ragazzi su sessualità, pornografia, sessismo“, edito da Erickson. Il libro è stato presentato al Convegno Internazionale “Affrontare la violenza sulle donne“, organizzato da Erickson a Trento il 18 e 19 ottobre.

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Monica Lanfranco ha condotto le sue ricerche sugli adolescenti maschi italiani con un’inchiesta tra 1500 ragazzi di età compresa tra i 16 e i 19 anni, studenti all’ultimo anno di scuola superiore e utenti del web. Ai giovani sono state rivolte domande sulla sessualità, sulla virilità, la violenza sessuale e la pornografia, raccogliendone impressioni e sentimenti. Le risposte sono state raccolte in una banca dati, con informazioni molto importanti e soprattutto rare, visto che non ci sono molte indagini di questi tipo sugli adolescenti maschi. Domande semplici come “Che cosa è per te la sessualità?”, “Pensi che la violenza sia una componente della sessualità maschile più che di quella femminile?”,  “Cosa provi quando leggi di uomini che violentano le donne?“,  “Essere virile: che significa?” e “La pornografia influisce, e come, sulla tua sessualità?“.

Dalle risposte date dai ragazzi, poi, è stato creato un laboratorio sfociato in una pièce teatrale, dal titolo “Manutenzioni-Uomini a nudo Young“, uno spettacolo che sta girando per l’Italia. Si tratta di un progetto molto importante, perché, come ha sottolineato la scrittrice, in un Paese come l’Italia “le riflessioni maschili sul corpo, sulle relazioni e sulla sessualità sono rare e quindi necessarie a fronte della drammatica escalation del fenomeno del femminicidio“. È urgente che la voce maschile si faccia sentire, ha insistito Monica Lanfranco, una voce che sia intima, emozionale, aperta al dialogo nei rapporti affettivi. La base fondamentale per avere rapporti paritari con l’altro sesso. E molti uomini stanno rispondendo a questo appello.

Di seguito il video di uno degli ultimi:

L’emergenza riguarda soprattutto l’educazione dei ragazzi, perché si comincia nell’adolescenza a formare il proprio approccio ai rapporti affettivi e alla sessualità, ma moltissimi ragazzi sono lasciati allo sbando, con il rischio, elevato, di formarsi convinzioni e visioni distorte, irreali e malate. Lanfranco ha potuto constatare che “la quasi totalità dei ragazzi dichiara che la fonte unica, primaria ed assoluta di insegnamento, apprendimento ed ispirazione per la propria sessualità è la pornografia attraverso il web. È una unanimità che dovrebbe fare riflettere le persone adulte di riferimento“, ha sottolineato.

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Nell’indagine condotta dalla scrittrice, i ragazzi rispondono con ingenuità, scarsa empatia e fragilità alle domande sulle relazioni affettive e sessuali. Indice di un vuoto educativo che purtroppo viene colmato in modo sbagliato e con contenuti superficiali che non sono in grado di rispondere alle vere domande, quelle più profonde, e soprattutto non forniscono alcun modello valido. Nelle risposte alle domande sulla sessualità, i ragazzi si fermano il più delle volte a sottolineare l’aspetto ludico, mentre sulla virilità hanno spesso delle immagini stereotipate. Alcuni hanno dato anche risposte inneggianti alla violenza nei confronti delle ragazze, segno secondo l’autrice di una “maschilità non educata” che si trasforma in ideologia del branco.

Non mancano comunque posizioni di condanna e repulsione nei confronti dello stupro, così come riflessioni più profonde sulla sessualità: “Ha un significato abbastanza ampio, perché la sessualità è una cosa che va coltivata: è grazie ad essa che noi umani possiamo continuare a fare figli e a mantenere e creare legami affettivi che fanno parte della nostra vita“.

Dalle risposte che danno su sessualità e affettività, emerge che questi ragazzi sono soli, “troppo soli nell’affrontare questo aspetto fondamentale della loro esistenza“, ha spiegato Monica Lanfranco. L’autrice ha sottolineato il fallimento della relazione con il mondo adulto, che dovrebbe essere responsabile e accudente. Una solitudine a cui ragazzi e giovani uomini reagiscono trovando risposte nei luoghi e nei modi sbagliati, come la pornografia, che dà una immagine distorta, disumanizzata e spesso violenta della donna, ridotta a preda da umiliare. Pertanto è importante che questa solitudine e questo vuoto vengano colmati in altro modo, ascoltando la voce maschile e dando risposte alle sue domande.

Il vero argine contro il sessismo e la misoginia – ha sottolineato l’autrice – è rappresentato dagli uomini adulti che vogliano offrire modelli di maschilità alternativi a quelli dominanti“.

Un cambiamento che parte dall’educazione ai sentimenti, all’ascolto e alla vicinanza. Per fare questo è fondamentale il ruolo della famiglia, così come quello di educatori e insegnanti.

Il libro di Monica Lanfranco e le tematiche affrontate sono stati presentati dall’Ansa.

Che ne dite unimamme? Siete d’accordo con queste riflessioni? Noi vi lasciamo con l’indirizzo del blog dell’autrice del libro nel quale è possibile avere informazioni sullo spettacolo e su come ad esempio portarlo nella scuola dei nostri figli: MonicaLanfranco.it.

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valeria bellagamba

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