Torna l’ora solare: gli effetti collaterali sull’organismo. Cosa sapere.
Nella notte tra sabato 26 e domenica 27 ottobre torna l’ora solare. Dovremo mettere le lancette dell’orologio indietro di un’ora e così la notte durerà un’ora in più. Il cambio, tuttavia, può causare degli effetti collaterali sull’organismo.
Con il ritorno dell’ora solare si dice che si dorme in un’ora in più, perché la notte è più lunga, visto che le lancette dell’orologio vanno riportate indietro, dopo l’ora “rubata” a marzo con l’introduzione di quella legale. In realtà non tutti dormono di più, nonostante più tempo a disposizione, e soprattutto il cambio dell’ora influisce inevitabilmente sui nostri ritmi, anche con conseguenze negative.
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Tra gli effetti collaterali che possono verificarsi nel passaggio dall’ora legale all’ora solare ci sono, tra gli altri, stanchezza, irritabilità e perdita di concentrazione. “Molti fanno fatica ad abituarsi rapidamente al cambio d’ora: sono gli italiani ‘lepri‘ (31% della popolazione secondo una recente ricerca), coloro che si svegliano presto e che più facilmente cadranno nel tranello del risveglio anticipato, crollando poi la sera troppo presto rispetto al dovuto. A risentire meno saranno senza dubbio le persone che appartengono alla categoria degli ‘zombie‘ (persone che tendono a posticipare il momento di andare a letto), pari al 45% degli italiani“. Così spiega ad Adnkronos Salute Vincenza Castronovo, psicologa e psicoterapeuta esperta in medicina del sonno presso il Centro di Medicina del sonno dell’ospedale San Raffaele di Milano.
Nonostante il cambiamento dell’orario sia minimo, appena un’ora, “il fisico delle persone impiega alcuni giorni a questo adattamento“, spiega l’esperta. Di solito ci vuole una settimana. “Esiste infatti il cosiddetto orologio biologico, legato ai ritmi circadiani, ed è naturale avere delle difficoltà quando avvengono cambiamenti improvvisi come quelli provocati dal cambio dell’ora“, sottolinea Castronovo.
Un sintomo molto comune causato dal cambio dell’ora è “la perdita di concentrazione e produttività sul posto di lavoro“, in alcuni casi possono verificarsi anche nausea e inappetenza. Per evitare questi spiacevoli effetti collaterali, Castronovo suggerisce di introdurre dei cambiamenti graduali. Può essere utile “cominciare qualche giorno prima a posticipare di qualche decina di minuti gli orari dei pasti come quelli dell’andare a dormire“. Poi “nei giorni successivi allo spostamento delle lancette dell’orologio, il consiglio è quello di fare movimento nella seconda parte della giornata e di prolungare l’esposizione alla luce (che sarà rigorosamente artificiale) per mandare al corpo il segnale che è ancora presto per andare a coricarsi“. L’esperta consiglia, infatti, di non andare a letto troppo presto, perché “il risultato potrebbe essere un risveglio troppo anticipato la mattina seguente“.
Capito unimamme? Seguirete questi consigli? Vi dà fastidio il cambio dell’ora? Fateci sapere!
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