Aiuti alle famiglie: congedo di paternità e bonus nido, le nuove misure della manovra economica 2020.
Arrivano i nuovi aiuti alle famiglie con bambini, per favorire la natalità e dare una mano con le spese per il mantenimento dei figli che sono sempre impegnative, soprattutto quando si tratta della retta dell’asilo. La nuova legge di Bilancio del governo Conte bis, che si applicherà dall’anno prossimo, prevede tutta una serie di misure a sostegno delle famiglie che vanno dal congedo di paternità obbligatorio al bonus bebè che viene riconosciuto a tutti. Ecco tutte le novità.
Il governo punta a contrastare il calo delle nascite da record che abbiamo raggiunto in Italia, arrivato a livelli molto preoccupanti. Così nella manovra economica per il 2020 ha inserito una serie di misure economiche per aiutare le famiglie con figli. Si tratta in parte di nuovi provvedimenti e in parte dell’estensione di alcuni già in vigore. Tra le principali novità, come abbiamo detto, ci sono il congedo di paternità obbligatorio, il bonus bebè che diventa universale e il bonus o voucher nido. Per l’assegno unico, invece, si dovrà aspettare fino al 2021. Le misure in dettaglio.
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Congedo di paternità obbligatorio. Per distribuire tra mamma e papà l’impegno di accudire un bambino piccolo, la manovra prevede il congedo di paternità obbligatorio fino a 7 giorni. Il congedo era già previsto, per 5 giorni, ora viene esteso. Inoltre, i papà possono prendere un giorno in più, come congedo facoltativo, da utilizzare alternativamente alla madre. Anche il congedo facoltativo era già previsto. La nuova normativa si avvicinerebbe a quanto chiesto dall’Unione europea, che con una direttiva ha chiesto ai Paesi membri di introdurre congedi di paternità obbligatori di almeno 10 giorni.
Bonus bebè. Grandi novità sul fronte del bonus bebè, l’assegno mensile che viene corrisposto alle famiglie per la nascita di un figlio. Finora, infatti, è stato riconosciuto solo ai redditi bassi, ovvero alle famiglie con Isee tra i 7 mila e 25 mila euro annui, a 80 euro al mese. Ora, invece, il bonus bebè diventa universale, che significa riconosciuto a tutti, senza limiti di reddito. Non solo, viene anche aumentato l’assegno mensile. Il bonus bebè, infatti, passa da 80 a 120 euro al mese (1.440 euro all’anno) e viene esteso alle famiglie con un Isee fino a 40mila euro annui. Mentre un assegno mensile da 80 euro (960 all’anno) viene riconosciuto a tutte le famiglie, indipendentemente dal reddito (verrebbero escluse solo le famiglie con reddito superiore ai 100 mila euro). Tra le misure già previste e che rimangono in vigore, invece, c’è l’assegno da 160 euro mensili (1.920 euro all’anno) per le famiglie con un Isee non superiore a 7.000 euro annui. Inoltre, è confermata anche la maggiorazione del 20% per il figlio successivo al primo. Il bonus bebè è valido per tutti i figli nati a adottati dal primo gennaio 2020 al 31 dicembre 2020. L’impegno di spesa per il bonus bebè è di 348 milioni di euro per il 2020 e poi 410 milioni nel 2021.
Bonus nido. Maggiori risorse vengono stanziate anche per il voucher alle famiglie per l’asilo nido dei figli. In primo luogo viene raddoppiato l’assegno da 1.500 a 3.000 euro annui per le famiglie con Isee fino a 25 mila euro. Un voucher da 2.500 euro all’anno viene riconosciuto alle famiglie con Isee fino a 40mila euro. Per le famiglie con Isee superiore il voucher scende a 1.500 euro annui. Per tutte il bonus viene assegnato su 11 mensilità, quindi chi riceve il voucher da 3.000 euro riceve poco meno di 300 euro al mese per pagare la retta del nido. Qualora le famiglie non riuscissero a mandare i figli all’asilo nido, il voucher può essere impiegato per pagare la baby sitter. Per finanziare questo bonus, il governo stanzia 520 milioni di euro: ai 330 milioni già a bilancio vengono aggiunti 190 milioni.
Infine, l’altra misura allo studio del governo è l’assegno unico o “Fondo assegno unico universale e servizi alla famiglia” che dovrebbe accorpare tutti i bonus già previsti per i figli, ma che entrerà in vigore solo nel 2021. Questa misura prevede uno stanziamento di un miliardo di euro per il 2021 e di 1,2 miliardi dal 2022. Il denaro servirà per finanziare un assegno per i figli, chiamato “unico” proprio perché dovrebbe comprendere tutti i bonus già in vigore e quelli nuovi. L’assegno unico dovrebbe chiamarsi “carta bimbi” e dovrebbe ammontare a circa 400 euro al mese, includendo il bonus bebè e il voucher per il nido.
Va ricordato che tutti questi provvedimenti sono ancora solo le bozze della legge che entro l’anno dovrà essere approvata dal Parlamento, quindi soggetti a eventuali modifiche.
I provvedimenti sono stati segnalati dal Fatto Quotidiano.
Cosa ne pensate unimamme? Ritenete che queste misure possano aiutare le famiglie?
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