Demi Moore, parlano le figlie: “Era un mostro” | FOTO

Demi Moore, parlano le figlie: “Era un mostro” | FOTO – Universomamma.it

In occasione dell’uscita del autobiografia di Demi Moore, le figlie hanno raccontato delle sofferenze vissute a causa delle ex dipendenze della madre.

L’attrice americana Demi Moore ha scritto un libro nel quale ha raccontato tutte le sue fragilità nel corso della sua vita. La sua aubiografia/memoir/confessione è stata in testa alla lista dei best-seller del New York Times e Si intitola Inside Out. In uno show televisivo le sue tre figlie: Rumer, Scout e Tallulah hanno raccontato tutte le battaglie della mamma, dall’abuso di alcol, di droga e di farmaci: “Era come se fosse arrivato un mostro”.

Demi Moore si confessa in un libro auto biografico. Le figlie: “Era strano. Mi ritrovavo a parlarle come fosse una bambina”

Inside Out è il libro che ha scritto Demi Moore nel quale si racconta e che racconta molte cose che, come lei stessa ha dichiarato, possono affrontare solo adesso che sono cresciute. Demi ha tre figlie nate dal matrimonio con l’ex marito Bruce Willis: Rumer Glenn (1988), Scout LaRue (1991) e Tallulah Belle (1994). Durante la promozione del libro è stata ospite, con le figlie, nello show di Jada Pinkett Smith, nel quale vengono ospitate delle celebrity in vena di chiacchierate tra donne a cuore aperto.

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E’ la prima volta che le figlie di Demi Moore parlano apertamente di quello che all’epoca vedevano e passavano a seguito delle dipendenze della madre. Un periodo non facile, è la stessa Moore che nel libro racconta si essere ricaduta nell’alcolismo dopo 20 anni da sobria a seguito di un aborto e di essere crollata di nuovo 8 anni per disordini alimentari e problemi di dipendenza dopo la fine del suo secondo matrimonio con l’attore Ashton Kutcher.

Demi Moore, parlano le figlie: “Era un mostro” | FOTO – Universomamma.it

La figlia maggiore, Rummer ha raccontato che a lei non piaceva l’idea che la mamma avesse un figlio con Ashton: “Per tanto tempo, specialmente con Ashton, ero molto arrabbiata perché era come se mi fosse stato portato via qualcosa che era mia. Quando mia madre voleva avere un altro bambino e non ci riusciva, c’era così tanta attenzione su questo argomento che io sbuffavo: Beh non siamo abbastanza?“. Inoltre, dopo l’aborto che ha portato Demi di nuovo a bere, Rumer era insensibile: “Dopo sono andata via di casa. Non potevo sopportare l’idea che avesse un altro bambino. Però poi le ho chiesto scusa, ho capito che avevo sbagliato e le ho detto che mi dispiaceva tanto“.

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Durante lo show Tallulah, seduta di fianco alla madre e alla sorella Rumer, ha raccontato quei periodi: “Era come se scomparisse il sole, come se arrivasse un mostro. Ricordo che sentivo crescere l’ansia dentro di me quando iniziavo a vedere i suoi occhi che si chiudevano piano mentre parlava con me e capivo che era ubriaca come sempre”. Anche Rumer ha dichiarato di ricordare bene quei momenti: “Era strano. Mi arrabbiavo. Mi ritrovavo a parlarle come fosse una bambina. In quei momenti non era più la mamma con cui eravamo cresciute. Un giorno ho chiamato il 911 ed ero lì, con gli uomini del 911 e pensavo che mamma poteva morire. Che avrei dovuto dire alle mie sorelle che non l’avrebbero rivista mai più. Che non avrei mai dimenticato l’immagine di lei che stava male“.

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Alla domanda perché avesse scritto solo adesso Inside Out ha rispoto; “Non ho mai voluto nascondere nulla alle mie figlie. È solo che ci sono cose da cui, quando sono piccole, vuoi tenerle lontane. Anche se fanno parte della tua vita”. Per diverso tempo le figlie si sono allontanate dalla madre.  La distanza ha permesso alle sue figlie di accantonare, anche se solo parzialmente la rabbia, e di sostenerla nel suo percorso: “Mamma si è data la possibilità di raccontare anche i suoi momenti peggiori. Non di nasconderli. Con la sua storia ci dice che possiamo attraversare anche momenti terribili e uscirne. Che siamo tutti dei sopravvissuti“.

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Come riportato da Vanity Fair, fonti vicine alla Moore hanno confermato a People che: “Demi si sente in colpa per quello che ha fatto passare alle figlie. E sta cercando in tutti i modi di rimediare. È molto presente nelle loro vite, e le ragazze le stanno dando tutto il loro appoggio”. Di recente Scout ha dichiarato: “Cresciamo pensando che i nostri genitori siano degli dei dell’Olimpo. Ovviamente, diventando adulte, iniziamo a renderci conto di quanto i nostri genitori siano solo persone. E va bene così”.

Voi unimamme eravate a conoscenza delle dipendenze di Demi Moore? Cosa ne pensate?

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