Fecondazione eterologa: una mamma ha scoperto almeno 12 figli autistici avuti dallo stesso padre-donatore.
Questa mamma con 2 figli autistici avuti con l’eterologa ha scoperto che anche molti altri “fratellini” avuti dallo stesso donatore avevano il medesimo problema.
Unimamme, oggi vi racontiamo della causa intentata da una mamma i cui figli, avuti con l’eterologa, sono autistici.
Danielle Rizzo è una mamma di due bambini che ora hanno 6 e 7 anni. Entrambi hanno diagnosi di disturbi dello spettro autistico e sono stati concepiti con la fecondazione in vitro. Danielle, insieme alla donna con cui viveva all’epoca, aveva scelto un donatore che sembrava molto appetibile: biondo, con gli occhi azzurri e senza problemi di salute. Aveva un master e un lavoro come fotografo medico. Per avere alcune fiale del suo sperma bastavano 500 dollari. Il primo figlio di Danielle è venuto alla luce nel 2011 e il secondo poco dopo. A entrambi i piccoli viene diagnosticato l’autismo. Mentre cerca aiuto per le terapie dei figli Danielle scopre che dallo stesso donatore di sperma: H898 sono nati almeno altri 10 bambini che hanno dei problemi: alcuni sono dislessici, altri soffrono di epilessia e altri ancora hanno deficit dell’attenzione e altre disabilità dello sviluppo e di tipo cognitivo.
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La caparbia Danielle, successivamente, riesce a rintracciare le diverse organizzazioni a cui l’uomo ha venduto il suo sperma, tra cui 4 banche del seme che, una volta saputo dei numerosi bambini con problemi, hanno sottolineato che non c’è alcuna evidenza che proprio quel donatore sia la causa.
Questa mamma decide comunque di fare causa alla Idant, che è l’azienda che le dato lo sperma dell’uomo. Nel frattempo infatti la donna aveva scoperto che il donatore aveva mentito su molti aspetti: non era laureato, aveva frequentato scuole speciali per bambini con disabilità cognitive ed emotive, aveva diverse diagnosi di Adhd. In passato la Idant era stata la centro di un’altra importante causa legale: nel 1990 per un errore aveva dato a una donna bianca il seme di un uomo nero, inoltre non aveva effettuato test genetici e infettivi sui donatori.
Alla fine Danielle ha accettato dalla società 250 mila dollari per non proseguire la causa, e li ha accettati perché dopo la scoperta dei problemi dei figli ha perso il lavoro, la casa e la compagna. Ma ha voluto rendere pubblica la sua storia per ottenere maggiori controlli sulle banche del seme e sui donatori. “Se avessi saputo ciò che so oggi non so se avrei mai usato una banca del seme” ha dichiarato.
Come sappiamo le cause dell’autismo sono diverse, nei figli di Danielle sono state riscontrate 2 mutazioni: MBD1 e SHANK1. Gli altri fratellastri ne hanno almeno una. Questo però, secondo la scienza non significa che esista un singolo gene che causa l’autismo. Nella maggior parte dei casi queste mutazioni aumentano il rischio di una persona di avere l’autismo, ma non sono una condanna.
Unimamme, voi cosa ne pensate di questa vicenda emersa sul ‘Washington Post? Secondo voi la fecondazione in vitro eterologa può davvero aumentare la diffusione di patologie rare?
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