L’8 novembre si festeggia San Goffredo.
Il nome presente in tutta Italia, è molto diffuso in Toscana, in Emilia Romagna e in Calabria e si è diffuso per il prestigio del duca Goffredo di Buglione che prese parte alla prima crociata e, nel 1099, dopo aver conquistato Gerusalemme, rifiutò il titolo di re per assumere quello di difensore del Santo Sepolcro. Fu, inoltre, l’eroe dei poemi di Torquato Tasso: Gerusalemme Liberata e Gerusalemme Conquistata. Di origine germanica, letteralmente significa “pace di Dio” o “in pace con Dio”.
Chi porta questo nome è una persona ha di solito una doppia personalità. E’ prudente, riflessivo, ambizioso nel lavoro ma nella vita privata si dimostra disinteressato e affettuoso.
Le varianti maschili di Goffredo sono:
I simboli associati al nome sono:
Il suo onomastico viene festeggiato l’8 novembre in onore di San Goffredo di Amiens, abate a benedettino. Nasce nel 1066, terzo figlio di una famiglia nobile. Dall’età di cinque anni la sua educazione viene affidata all’abate di Mont Saint Quentin, un monastero vicino Peronne, dove Goffredo diviene monaco benedettino.
Nel 1091 diventa sacerdote e poi abate del convento di Nogent che era in decadenza. Goffredo s’impegna molto nell’opera di restauro materiale e morale dello stesso convento tanto che quando l’arcivescovo di Reims gli offre la più importante abbazia di Saint-Remì, lui la rifiuta dicendo: “Dio mi proibisce di abbandonare una sposa in povertà preferendone una ricca!”.
Nel 1104, però, il popolo di Amiens lo acclama vescovo. Goffredo prende possesso della diocesi molto umilmente, entrando con gli abiti da pellegrino. Sempre molto vicino al popolo, continua a distribuire il cibo della sua mensa ai poveri e agli ammalati. Non solo, invita i nobili a partecipare alla messa con abiti meno sfarzosi, combatte le frequenti infrazioni al celibato dei suoi preti al punto che una donna che conviveva con un sacerdote ha anche tentato inutilmente di avvelenarlo.
E’ ancora giovane quando si ammala durante un pellegrinaggio alla chiesa dei Santi Crispino e Crispiniano, di cui era devoto. Muore l’8 novembre del 1115 in un’abbazia dedicata ai due Santi calzolai. E lì viene sepolto, lontano dalla sua bella cattedrale.
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