Mamma e figlio separati per anni dal Muro di Berlino, si ritrovarono dopo la sua caduta. L’incontro commovente.
Sono trascorsi 30 anni dalla caduta del Muro di Berlino, avvenuta all’improvviso e in modo inaspettato la notte del 9 novembre 1989. Un evento storico che è stato incredibilmente emozionante per chi ne è stato testimone e soprattutto per chi lo ha vissuto in prima persona. In un’epoca in cui Est e Ovest sembravano ancora irrimediabilmente distanti e il mondo era diviso in due, tra blocco occidentale e blocco comunista, la caduta del Muro fu un evento che portò grande speranza nel mondo. Riunì la Germania, Paese lacerato dopo la Seconda guerra mondiale, e soprattutto tante famiglie che nel dopoguerra si trovarono divise a seconda del luogo in cui vivevano. Una separazione durata anni, dolorosissima, e che solo con la caduta del Muro si interruppe. Tantissime sono le storie di questo tipo, una molto commovente è stata raccontata dal direttore d’orchestra Daniel Barenboim.
La notte del 9 novembre 1989 i cittadini di Berlino Est si diressero in massa verso il Muro poche ore dopo la conferenza stampa del portavoce del governo della Ddr, la Germania Est, Guenter Schabowski, che in piena crisi di governo aveva annunciato per errore, prima del dovuto, l’apertura delle frontiere. Accadde tutto in modo repentino e allo stesso tempo pacifico. Migliaia di persone raggiunsero i varchi con Berlino Ovest e la temuta polizia dell’Est non poté fare altro che aprire le sbarre e lasciar passare il fiume di persone. Molti si arrampicarono sul Muro e lo scavalcarono. Tantissimi erano giovani. Dall’altra parte, i berlinesi dell’Ovest si erano radunati al confine per accogliere i loro fratelli dell’Est. Fu un momento di fortissima emozione. Molti parenti si riabbracciarono per la prima volta dopo decenni.
Tra loro c’erano anche una mamma e un figlio ormai adulto che erano stati separati dal Muro. La donna sulla sessantina, che 30 anni prima si era sposata e aveva avuto un figlio, lo aveva perduto quando il bambino all’età di 6 anni fu portato via dal padre che decise di fuggire a Ovest. La mamma, rimasta a Berlino Est, non riuscì più ad avere alcun contatto né con il figlio, nel frattempo cresciuto a Berlino Ovest, né con il marito. La notte del 9 novembre 1989 mamma e figlio si ritrovarono quando il ragazzo, caduto il Muro, entrò a Berlino Est e bussò alla porta della madre: “Sono tuo figlio“, disse alla donna, che fu travolta dalla felicità e dalla commozione.
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La storia toccante è stata raccontata dal direttore d’orchestra Daniel Barenboim che in quei giorni era a Berlino Ovest per dei concerti e delle registrazioni. Barenboim non aveva assistito all’evento storico della caduta del Muro, perché la sera del 9 novembre, dopo una lunga giornata di lavoro con i Berliner Philarmoniker, era andato a letto presto. Solo l’indomani mattina si accorse cosa era successo, svegliato dalla moglie che gli disse della caduta del Muro, e accese subito il televisore per seguire la notizia, a cui stentava a credere.
Per celebrare l’evento storico Barenboim accettò di dirigere un concerto gratuitamente per la popolazione di Berlino Est. Il concerto si tenne pochi giorni dopo la caduta del Muro, la mattina di domenica 12 novembre. Un evento che richiamò una gran folla di persone che si misero in fila dalla notte prima per poter assistere al concerto. I Berliner Philarmoniker diretti da Daniel Barenboim suonarono Beethoven, Primo concerto e la Settima Sinfonia. Al termine del concerto una fila lunghissima di persone aspettava il direttore per stringergli la mano. Fuori dalla porta del suo camerino c’era la donna con il figlio, aveva un mazzo di fiori per Barenboim, glielo donò e gli raccontò la sua storia, della separazione dal figlio per tutti quegli anni, per colpa del Muro. La donna gli disse che per festeggiare l’essersi ritrovati lei e il figlio avevano deciso di andare al suo concerto. “Siamo stati in fila insieme a parlare per tutta la notte. Grazie“, disse la donna a Barenboim. Un episodio che colpì profondamente il direttore d’orchestra: “Non dimenticherò mai quella donna”, ha detto il direttore d’orchestra al Corriere della Sera.
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