In Italia 50 mila alunni vengono colpiti dai pidocchi a scuola.
Secondo una ricerca compiuta da AdnKronos in Italia ci sono decine di migliaia di bambini dai 3 agli 8 anni che vengono contagiati.
In Italia ci sono 50 mila bambini tra i 3 e gli 8 anni che vengono colpiti dai pidocchi. La prevalenza di questo fenomeno si verifica nel periodo tra scuola materna ed elementare. Sussitono però, anche casi più rari alle superiori. L’indagine è stata svolta per AdnKronos dal pediatra Italo Farnetani, il quale ha contattato 21 colleghi in tutta Italia. Farnetani sottolinea che, indipendentemente da quanto si possa pensare, cioè che il problema si risolve alle elementari “casi sporadici si registrano anche alle superiori“.
Il dottore spiega: “negli under 2 anni c’è una minor prevalenza di pediculosi sia perché non tutti i bambini frequentano l’asilo nido, sia perché i contatti fra bimbi tanto piccoli sono meno ravvicinati e c’è una minor possibilità di manipolazione degli oggetti e di scambio degli indumenti”. Per esempio, il capo di vestiario più pericoloso da questo punto di vista è il cappello. Sempre Farnetani aggiunge: “i bambini più colpiti hanno dai 3 agli 8 anni, il periodo che va dalla materna alla scuola elementare. La pediculosi anche quest’anno è iniziata verso la metà di ottobre, cioè un mese dopo l’inizio della scuola ed è prevedibile un incremento ulteriore nelle prossime settimane. Alla fine dell’anno scolastico un milione e mezzo di alunni saranno stati colpiti“. Molti genitori pensano subito a tagliare i capelli ai loro figli. Il pediatra però sconsiglia questo tipo di trattamento.
“I capelli non vanno tagliati. Il pidocchio del capo è un parassita estremamente fragile e la presenza dei capelli è in realtà la prima barriera per evitare l’annidamento. Inoltre è bene ricordare che la pediculosi non è un segno di sporcizia o mancanza di igiene, ma solo di sfortuna: il bambino ha incontrato una persona che era stata infestata a sua volta dai pidocchi“. Il dottor Farnetani ha qualche consiglio da elargire ai genitori in ansia. Lui consigli di usare un pettine fitto esaminando la base dei denti del pettine dopo averlo usato per i capelli del piccolo. Inoltre se in famiglia c’è una persona contagiata bisogna assicurarsi che anche gli altri non siano portatori di pidocchi.
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Infine ci sono bambini che presentano periodicamente la pediculosi. Farnetani dichiara: “può succedere, nonostante vengano sottoposti allo specifico trattamento. Ebbene, non si tratta di una vulnerabilità del singolo soggetto, ma solo del fatto che in classe ci sono bambini che non eseguono il trattamento antipediculosi, di conseguenza il parassita continua a circolare”. Unimamme, cosa ne pensate dei risultati di questa indagine presentata su AdnKronos?
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