Una maestra di un asilo comunale di Perugia ora si trova agli arresti domiciliari per aver maltrattato alcune sue alunne.
Unimamme, oggi dobbiamo parlarvi di un altro brutto caso di maltrattamenti sui bambini da parte di un adulto che avrebbe dovuto occuparsene in modo amorevole.
Una maestra dell’asilo nido del comune di Deruta, in provincia di Perugia, è stata arrestata per maltrattamenti nei confronti di 2 piccole alunne di 1 anno e mezzo. La donna che ora si trova agli arresti domiciliari è originaria della provincia di Roma. A suo carico infatti è stata disposta un’ordinanza di custodia cautelare da parte del gip di Spoleto al termine delle indagini. L’indagine è partita dopo la segnalazione di alcune dipendenti della cooperativa che opera all’asilo, è stato il sindaco però a fare denuncia.
Nelle cartelle della procura si legge quanto segue: “minacciava le minori per costringerle ad ingoiare il cibo durante i pasti strattonandole e mettendole in punizione in bagno e lasciandole lì da sole nel caso in cui si rifiutavano di mangiare. “Se non apri la bocca ti ficco il cibo nel naso“ ha detto l’educatrice sessantunenne a una bambina, una volta. I membri della cooperativa hanno riferito al sindaco i “comportamenti particolarmente aggressivi e inopportuni della donna”.
I carabinieri hanno quindi provveduto a installare telecamere nascoste nella mensa e nelle altre sale per raccogliere prove. In un’intercettazione risalente all’8 ottobre si legge: “all’ora della merenda e del pranzo ha adottato comportamenti minacciosi e aggressivi nei riguardi di alcuni bambini restii alla consumazione del cibo. Due, in particolare, venivano minacciate ad alta voce che se non avessero mangiato le avrebbe portate in bagno e lasciate lì con la porta chiusa”. Sempre nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Federica Fortunati si legge che l’insegnante diceva a una piccola alunna: “sei una palla una vera palla”. Poi le spingeva il cibo in bocca con una forza per farla mangiare nonostante il rifiuto e il pianto incessante.” In un altro audio si sente la donna scandire: “ti gonfio se non mangi tutte le zucchine”. Qualche giorno più tardi è capitato un altro episodio “la bambina fa cadere a terra parte delle pietanze contenute nel piatto, l’accaduto fa scattare l’ira della maestra che dopo aver insultato la piccola chiamandola più volte bambina sciocca minaccia di darle un ceffone e uno schiaffo alzando la voce, per poi raccogliere il cibo, rimetterlo nel piatto e costringere la bambina a ingoiarlo tutto, compreso quello caduto a terra”.
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I racconti degli abusi risalgono già allo scorso anno scolastico, una cuoca ha raccontato che la maestra indagata “aveva spinto il cibo nella bocca di una bambina fino a farla vomitare”. “Tali comportamenti vessatori e fatti di minacce verbali si sono ripetuti più volte durante l’anno scolastico trascorso, esclusivamente durante la somministrazione della merenda e del pranzo.” E ancora, una bimba di 13 mesi ha testimoniato di essere stata “strattonata e gettata sul tappeto”. Secondo il gip “emerge una sconcertante aggressività dell’indagata nel rivolgersi verso bambine di neppure due anni compiuti che, al di fuori di ogni logica educativa vengono non solo rimproverate, ma addirittura minacciate, offese e strattonate soltanto perché non vogliono finire il pasto”.
Nell’ordinanza vi è scritto che c’era il pericolo concreto di reiterazione del reato da parte dell’indagata. “Ogni altra misura diversa dagli arresti domiciliari non sarebbe in grado, almeno per il momento, di evitare il ripetersi di episodi analoghi a quelli per cui si procede, atteso che l’indagata entra quotidianamente in contatto con le bambine e con numerosi altri minori in ragione della sua attività di educatrice”. Unimamme, cosa ne pensate di questa vicenda raccontata da Il Messaggero? Secondo voi le telecamere avrebbero potuto arrestare prima questi abusi?
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