Un neonato di Arezzo rischiava di strozzarsi con un rigurgito di latte, ma è stato salvato dal papà che ha fatto le manovre di disostruzione.
Un neonato di 50 giorni, ieri sera, ad Arezzo, ha rischiato di soffocare per un rigurgito mentre stava prendendo il latte, per fortuna il papà ha mantenuto il sangue freddo e ha compiuto le manovre giuste per salvarlo.
Bambino beve il latte e rischia di soffocare: cosa è successo esattamente
Ieri sera, alle 21.45, in una casa nel centro storico di Arezzo, in via Guglielmo Marconi, un bimbo di 50 giorni si è sentito male mentre la mamma lo stava allattando. Il piccolo era raffreddato e un rigurgito di latte gli ha causato un’ostruzione delle vie aeree. I genitori del piccolo hanno chiamato il 118. Bisogna sottolineare di nuovo che il padre del piccino è stato davvero molto bravo a non farsi prendere dal panico fornendo le informazioni corrette all’operatore del 118 che aveva risposto alle sue richieste di aiuto. Il papà infatti teneva in braccio il figlio che non respirava quasi più, a tratti chiudeva gli occhi ed emetteva qualche lamento, stava diventando rosso e aveva la bavetta alla bocca. “Non so fare niente, sta chiudendo gli occhi“ ha detto l’uomo all’operatore.
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Subito sono partite un’ambulanza e un’auto medica, mentre il papà praticava le manovre di disostruzione delle vie aeree che sono state fondamentali per prendere tempo e favorire il successivo intervento degli operatori. “Lo tenga in alto, lo appoggi sulla spalla gli dia le pacchette nel muscolino che sta tra la spalla e la schiena, gliene dia cinque” sono le parole dell’operatore che ha guidato il papà per 3 minuti. Tra i soccorritori c’era anche l’infermiera Roberta Pitti che ha commentato: “il comportamento del padre è stato fondamentale, nessuno deve pensare che stare al telefono con noi operatori del 118 sia una perdita di tempo, mentre ambulanza e automedica sono partite, il mio collega ha guidato l’uomo in manovre fondamentali. Nel caso del soffocamento, dopo tre minuti dall’arresto respiratorio sopraggiunge quello cardiaco, quindi prendere tempo è vitale.”
Il piccino alla fine è stato ricoverato per qualche ora presso l’Ospedale san donato di Arezzo, ma questa mattina è già stato dimesso. Unimamme, questa è una storia finita bene che ci dimostra che, anche in caso di seria difficoltà si può agire prontamente per aiutare i nostri bambini. Voi avete seguito un corso di manovre di disostruzione delle vie aeree? Dopo aver letto questa storia raccontata su Arezzo notizie pensate che lo seguirete?