L’Italia ha il primato in Europa per il decesso da antibiotico resistenza, un video mostra cosa accade.
L’Italia ha un triste primato: è il primo Paese in Europa per numero di morti causate da antibiotico resistenza. Secondo le statistiche su 33 mila decessi dei Paesi UE 10 mila vittime ogni anno per infezioni causate da batteri resistenti agli antibiotici si registrano in Italia.
Vediamo insieme di capire come avviene. Gli antibiotici costituiscono un’arma per l’uomo per combattere:
Su esseri umani e animali vengono usati gli stessi antibiotici. A causa dell’abuso che se ne fa in medicina e negli allevamenti si sviluppano delle resistenze, cioè dei meccanismi di difesa che vanificano l’azione degli antibiotici e che sono ‘scritti’ in porzioni di DNA trasmissibili da un batterio all’altro. La resistenza di cui parliamo riguarda anche i patogeni che vivono sulla nostra pelle e nel nostro intestino e che quindi amplificano la diffusione di questi geni. Si tratta di un grave problema di salute pubblica perché maggiore è la loro diffusione e minore è il numero e l’efficacia degli antibiotici che avremo a disposizione in medicina e veterinaria.
Per meglio comprendere guardate l’interessante video dell’Istituto zooprofilattico delle Venezie.
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Il farmacologo dell’Università di Trieste e Consigliere SIF Gianni Sava, aggiungge su Agi: “a forza di consumare e/o disperdere nell’ambiente antibiotici i batteri hanno cominciato a sviluppare difese nei confronti di questo continuo bombardamento farmacologico“. I sopravvissuti, una volta acquisite nel proprio DNA le difese, le hanno, a loro volta, passate alle generazioni successive creando una generazione di super-batteri“.
In Italia il 50% dell’utilizzazione globale degli antibiotici avviene nel settore veterinario, per allevare polli, tacchini e suini. Sava aggiunge: “il nostro Paese si deve adeguare meglio al piano nazionale di contrasto all’antibiotico-resistenza, così come l’aveva scritto nel 2017 il ministro della Salute: l’Italia da questo punto di vista è stata meno efficiente rispetto alla maggior parte dei Paesi Ocse”.
Spesso si ricorre agli antibiotici quando si ha l’influenza o il raffreddore, ci dimentichiamo però che gli antibiotici non curano l’influenza e il raffreddore. Inoltre bisogna fare attenzione a saltare il giorno e le dosi del trattamento perché si compromette l’efficacia della cura e si facilita lo sviluppo di batteri resistenti. Infine l’esperto consiglia di lavarsi le mani.
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