Bambini abbandonati nel bosco, una tradizione molto comune in Olanda.
In Olanda si pratica abitualmente un’usanza che a molti genitori italiani, e non solo, farebbe venire i brividi: i bambini vengono abbandonati nel bosco, di notte, dai loro genitori. Vi è già venuto l’infarto, unimamme? A noi si… ma vediamo insieme di cosa si tratta e perché tutto sommato non è quella crudeltà che si può immaginare.
Lasciati nel bosco di notte, senza punti di riferimento per imparare a cavarsela da soli e ritrovare la strada di casa. È quello che accade ai bambini olandesi quando compiono 12 anni: i genitori li portano nel bosco di notte, alle volte anche bendati e anche facendo giri complicati in auto per non dare loro troppi punti di riferimento ma metterli in difficoltà, anche con altri stratagemmi. Si tratta di un rito di passaggio, è certo, ma anche e soprattutto di un modo per educare i figli ad essere indipendenti a sapersela cavare da soli e non dipendere troppo dai genitori.
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Se negli negli altri Paesi inorridiscono di fronte a questa pratica, in Olanda è considerata assolutamente normale e niente affatto crudele nei confronti dei figli. In questo modo si vuole insegnare loro che nella vita prima o poi arriva il momento in cui non potranno fare più affidamento sui genitori ma dovranno affrontare e risolvere i problemi e le difficoltà da soli. I bambini, così, imparano anche la perseveranza, superando i “momenti bui” in cui tutto sembra impossibile continuando ad andare avanti. Si tratta, inoltre, di una lezione importante di autostima. I genitori olandesi considerano assolutamente normale lasciare i figli nel bosco da soli di notte a a ritrovare la strada per tornare a casa, anche perché era toccato a loro stessi quando erano bambini. Una pratica educativa come un’altra, anzi molto istruttiva secondo i genitori olandesi.
In realtà, lasciare dei minorenni da soli nel bosco sarebbe abbandono di minore, un reato anche in Olanda, ma le autorità lasciano correre e comunque vengono prese delle precauzioni. I genitori, infatti, non si allontanano mai del tutto, ma rimangono nei paraggi per intervenire in caso di bisogno. Inoltre per evitare incidenti o altri inconvenienti, i bambini devono indossare gilet gialli catarifrangenti in modo da essere visibili di notte e non rischiare di essere investiti dalle automobili, come purtroppo è accaduto in passato in alcuni casi. I ragazzini devono anche essere dotati di un telefono cellulare per poter chiedere aiuto o segnalare la loro posizione in caso di emergenza. Ai bambini può essere dato anche un dispositivo GPS per non perdere la direzione.
Dunque non è un abbandono completo o almeno non lo è più come un tempo. Si tratta del resto di alcuni paletti per garantire la sicurezza dei minori. I bambini, poi, non sono mai completamente soli ma vengono lasciati nel bosco in gruppi di tre, in modo da aiutarsi e farsi coraggio a vicenda. Imparano in questo modo anche a collaborare e fare squadra.
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Al di là di queste precauzioni, una volta lasciati nel bosco i ragazzini devono mettersi in marcia e ritrovare la strada di casa, di notte. Può capitare anche di camminare per ore, al buio. prima di trovare la giusta direzione e arrivare a casa. I bambini dovranno essere bravi a mantenere la lucidità, non avere paura e resistere alla fame, al freddo e alla fatica. Un’impresa molto complessa ma che, assicurano in Olanda, rende i bambini felici quando arrivano a casa. “Impari che, anche quando le cose sono difficili, bisogna continuare a camminare e ancora a camminare“, ha detto uno dei ragazzini.
Questa usanza viene praticata durante l’estate, lontano dai rigori invernali, ma siamo pur sempre in Nord Europa, quindi di notte in un bosco non è certo caldo. Comunque, questa pratica è così diffusa nei Paesi Bassi che gli olandesi si sorprendono quando persone di altri Paesi fanno domande su di essa o rimangono sorpresi dell’abbandono dei bambini nel bosco (in inglese “dropping“).
Insomma, un insegnamento duro ma utile a quanto pare. Voi unimamme sareste capaci di applicarlo ai vostri figli?
Questa pratica è stata descritta in un articolo del New York Times.
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