Il cellulare crea dipendenza per i nostri ragazzi, cosa fare per evitarlo. I risultati di un recente studio devono allarmare i genitori.
I ragazzi con il telefonino fanno quasi tutto ed il passo tra abitudine e dipendenza è breve. Gli adolescenti che passano troppe ore al cellulare, sono portati a perdere ore di sonno e ad avere una postura sbagliata che porta dolori articolari. La loro giornata inizia con la sveglia sul cellulare, e continua tra chat, letture e servizi, in cui viene sempre utilizzato il cellulare. In alcuni paesi orientali la dipendenza dal cellulare è legalmente riconosciuta, al pari della dipendenza dalle droghe e dall’alcol. La dipendenza da cellulare comporta scatti d’ira e sbalzi di umore oltre alla perdita di sonno prezioso. I primi sintomi della dipendenza che si manifestano sono la paura e l’ansia di non essere in grado di socializzare senza l’uso del telefonino. Gli adolescenti, che utilizzano troppo il cellulare, hanno problemi scolastici e di concentrazione, che spesso portano ad uno scarso rendimento scolastico.
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La nomofobia è la paura di ritrovarsi senza connessione. A differenza degli adulti gli adolescenti vivono questa privazione con angoscia. Studi medici hanno dimostrato che i ragazzi dagli 11 ai 17 anni che utilizzano per più di sei ore il cellulare, sviluppano questa sindrome.
Secondo l’Istat, l’ 85 per cento degli adolescenti, tra gli 11 ed i 17 anni, usa regolarmente il cellulare, il 72 per cento naviga in rete quotidianamente. Fino a 4 anni fa i ragazzi che navigavano in rete era solo il 14 per cento. Le ragazze sono quelle più compulsive e quelle per cui sono più evidenti i sintomi della dipendenza. questo succede perché le ragazze cercano di socializzare prevalentemente tramite il cellulare.
Lo studio inglese, che ha coivolto 40 mila ragazzini indagati in 11 studi dal 2011 al 2017, è il più ampio mai realizzato: oltre il 23% degli adolescenti ha mostrato i sintomi della dipendenza, ossia 1 su 4.
Cosa fare quindi? La domanda se la sono posta anche i ricercatori i quali sono ben consapevoli che non si possa vietare l’utilizzo degli smartphone. Ad intervenire devono essere in primo luogo genitori, che “dovrebbero però essere consapevoli di quanto tempo i loro figli trascorrono al telefonino” ha dichiarato Nicola Kalk dell’Istituto di Psichiatria, Psicologia e Neuroscienze del King’s College di Londra, si legge su Ok Salute, ma occorre coinvolgere anche le istituzioni e la scuola.
E voi unimamme, eravate al corrente di questi dati? Ne parlerete con i vostri ragazzi?
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