Parla il marito della mamma morta a Corinaldo.
Unimamme, torniamo a parlare dell’immensa tragedia di Corinaldo a un anno dalla strage nella discoteca marchigiana cheha causato 6 morti.
Lo scorso 8 dicembre la cittadina di Corinaldo è stata teatro di un dramma inimmaginabile quando una banda di criminali ha spruzzato dello spray al peperoncino in un locale gremito di gente, prevalentemente ragazzini, riuniti per assistere al concerto del cantante Sfera Ebbasta. Il bilancio era stato di 6 morti, 5 ragazzi e una mamma di 39 anni e di 120 feriti nella calca creatasi. Il papà di 4 figli, Paolo Curi si trovata lì, alla Lanterna Azzurra, insieme alla figlia undicenne Gemma e la moglie Eleonora Girolimini, morta quel giorno. I due coniugi avevano accompagnato la figlia maggiore che voleva vedere il cantante trapper del momento. L’uomo, rimasto vedovo con 4 bambini ancora piccoli, non vuole più ricordare i momenti precedenti alla perdita della moglie. “Dopo ciò che è successo ho dovuto riorganizzare tutta la mia vita. Prima, con Eleonora e i bambini, vivevamo in un casolare di campagna che avevamo costruito con tanti sacrifici. L’ho dovuto affittare per andare a vivere in un appartamento in città: non era nelle mie intenzioni, ma con quattro figli, da solo, è più semplice avere le scuole vicino. C’erano troppi ricordi con Eleonora facevamo una vita molto naturale e sana, avevamo anche un orto”.
L’uomo ha cercato di ripartire dalla quotidianità, ma questa sfida è risultata schiacciante. “Ho provato a rifare le stesse cose per ricordare lei, ma ho visto che senza di lei non avevano alcun valore. Anzi, servivano solo a ricordarmi il fatto che non c’è più allora ho cercato di cambiare la mia vita”. Come accennato l’uomo ha fatto cambiamenti significativi. “Da 14 anni avevo un’azienda per fare lavori di giardinaggio e impianti di irrigazione. Mia moglie si occupava della parte burocratica e io, pur stando fuori casa tante ore perché l’azienda mi impegnava tantissimo, sapevo che i bimbi stavano con lei. Non riuscivo più a portare avanti l’azienda, ho dovuto chiuderla. Ora faccio un lavoro sempre legato al verde, forse meno gratificante ma quanto succede una cosa simile cambiano i valori della vita: non c’è solo il lavoro, ho preferito puntare su altri valori, vedere crescere i miei figli, mi sono rimasti solo loro e sono l’unica cosa che mi dà piacere e forza nella vita. Dopo un primo periodo, in cui si svegliavano di notte piangendo e cercavano la mamma, ora sembrano abbastanza sereni e questo mi sta gratificando. Per Eleonora è la cosa più importante, mandare avanti i bambini. Siamo rimasti una famiglia molto unita”.
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L’uomo coglie l’occasione per ringraziare il sindaco di Senigallia e tutto il Comune che gli sono stati molto vicini durante quei difficili momenti. Per quanto riguarda le indagini per trovare i colpevoli: “ho piena fiducia nel lavoro della magistratura. Io chiedo solo una cosa: tutti devono pagare alla stessa maniera. La banda dello spray era una banda di giovani, organizzata però in modo criminoso. Ma quella è solo una parte di ciò che è successo. Io voglio che la magistratura indaghi a 360 gradi. La banda aveva usato la stessa modalità altre volte e mai nessuno si era fatto un graffio. Noi quella sera eravamo in un magazzino agricolo, siamo arrivati e il concerto alle 11 ancora non era iniziato, non ci sarei andato se non fossi stato ingannato. Quel locale era stato chiuso, poi fu riaperto dalla commissione (di vigilanza ndr) e non si capisce perché. Non spetta a me individuare i responsabili, ma penso di avere il diritto di pretendere che vengano assicurati alla giustizia tutti i colpevoli e che venga inflitta loro la pena adeguata in rapporto alle rispettive responsabilità che dovessero essere accertate”.
L’8 dicembre Paolo parteciperà alle iniziative organizzate dal Comitato Genitori Unitario che punterà l’attenzione sulla sicurezza nelle discoteche ha detto a AdnKronos“Io sono molto favorevole alla manifestazione che è stata organizzata, parteciperò anche se per me l’8 dicembre è una data da cancellare. Ormai la mia vita è rovinata. Se non ci fosse stata questa iniziativa sarei scappato fuori insieme ai bambini, ma partecipo perché so che è importante che qualcuno, che al momento non sono io, abbia la forza per guardare avanti”. Nel frattempo la Procura della Repubblica di Ancona ha depositato al gip la richiesta per il giudizio immediato dei 6 giovani arrestati con l’accusa di aver provocato la strage. I 6 sono stati arrestatil il 2 agosto scorso. Unimamme, cosa ne pensate delle parole di questo papà?
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