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Singhiozzo: perchè viene e come mandarlo via

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Valentina Crea

Il singhiozzo è un disturbo molto comune, ma che a volte può essere fastidioso. Un medico ha dato dei consigli che possono farlo passare in poco tempo.

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Il singhiozzo è un disturbo molto comune che prima o poi colpisce tutti. Quando si ha il singhiozzo tutti cercano di dare consigli su quale metodo usare per farlo passare subito, trattenere il respiro, bere dell’acqua a piccoli sorsi, trattenere il respiro o farsi spaventare. A volte passa, ma altre volte si continua a singhiozzare. Il dottore Alessandro Repici, responsabile di Endoscopia Digestiva di Humanitas ha spiegato le cause del singhiozzo e quali possono essere i metodi da usare per farlo passare.

Da cosa è causato e quando bisogna preoccuparsi

Sulla rivista Humanitas salute, il dottore Alessandro Repici ha spiegato che il singhiozzo è causato da: “contrazioni ripetute e involontarie del diaframma, il muscolo che si contrae durante l’inspirazione e si distende durante l’espirazione. La causa scatenante è l’irritazione del nervo frenico, deputato proprio al controllo delle contrazioni del diaframma. Se il nervo frenico viene irritato in un punto qualsiasi, si può scatenare un episodio di singhiozzo”.

Chi ha il singhiozzo emette il tipo suono “hic”, questo suono si ripete per alcuni minuti ed ha una cadenza ritmica: “è dovuto al fatto che ogni contrazione del diaframma si conclude con una brusca chiusura della glottide, la valvola che separa l’apparato respiratorio da quello digerente. Oltre al nervo frenico, il singhiozzo coinvolge anche alcune parti del sistema nervoso: i centri che controllano la respirazione e l’ipotalamo, una parte del cervello non controllabile dalla volontà. Questo è il motivo per cui il singhiozzo si manifesta improvvisamente”.

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Il motivo che porta al singhiozzo non è ancora noto, come confermato da il dottore: “Spesso non si conosce il motivo scatenante il singhiozzo, non si riesce cioè a individuare la causa dell’irritazione del nervo frenico. Si è visto però che ci sono alcune situazioni tipiche della vita quotidiana che possono far insorgere il singhiozzo”. Le situazioni possono essere essenzialmente:

  • Dilatazione dello stomaco”: che è causata dalla rapida o eccessiva ingestione di cibo e bevande.
  • Bruschi sbalzi di temperatura”: ad esempio quando si beve una bevanda gelata o molto calda.
  • Eccessiva ingestione di bevande alcoliche”: l’alcol va a danneggiare la mucosa gastrica provocandone l’infiammazione ed indirettamente andare ad irritare il diaframma.
  • Episodi di emotività”: quando ci si trova in una condizione di forte disagio, si ingoia una quantità di aria superiore al normale. “Ciò provoca come diretta conseguenza l’irritazione del diaframma e quindi la comparsa del singhiozzo”.

Evitare queste situazioni è un modo per prevenire il singhiozzo, ad esempio evitare di mangiare velocemente e masticare bene il cibo prima di ingoiarlo può essere un’utile accorgimento per prevenire la comparsa del singhiozzo.

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Il singhiozzo nel caso sia solo occasionale e che passa in poco tempo non deve dare nessuna preoccupazione. Quando però è persistente potrebbe essere legato ad alcuni disturbi: “Problemi agli organi interni, come ad esempio una pericardite, ossia un’infiammazione del pericardio (la guaina che fascia il cuore); disturbi dell’apparato digerente, quali il reflusso gastroesofageo (un problema per cui il contenuto dello stomaco tende a risalire verso l’alto) o la gastrite (cioè l’infiammazione della mucosa gastrica che riveste le pareti interne dello stomaco). Possono essere presenti anche alterazioni dei centri nervosi che controllano il singhiozzo: è sufficiente ad esempio l’occlusione di un vaso sanguigno che nutre questi centri, perché il disturbo si manifesti”.

Il singhiozzo nei casi occasionali dura da pochi secondi a pochi minuti, mentre nei casi di singhiozzo persistente, legato a patologie, può durate anche diverse ore. Infine, se si tratta di un caso grave può durare anche per diversi giorni.

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I metodi per far passare il singhiozzo: da trattenere il fiato a bere l’acqua

Il dottore Repici ha parlato anche dei metodi per farlo passare: “Già più di 2000 anni fa Ippocrate consigliava un metodo che tutt’ora è quello più usato ed efficace per far passare il singhiozzo: trattenere il fiato e restare in apnea per 10-25 secondi. Questa manovra induce il diaframma a rilassarsi e deve essere preceduta da un’inspirazione profonda“.

Oltre a questo metodo ce ne sono anche altri:

  • ingerire rapidamente acqua a piccoli sorsi“,
  • favorire uno starnuto“,
  • inghiottire rapidamente un cucchiaio di zucchero”,
  • “assumere un cucchiaino d’aceto o di succo di limone puro”,
  • “comprimere con le unghie degli indici un punto di agopuntura situato all’interno dei padiglioni auricolari”.

Quando però il singhiozzo è particolarmente persistente è meglio consultare il proprio medico e “recarsi al pronto soccorso per sottoporsi a esami di accertamento (radiografia del torace, ecografia, ecocardiografia, risonanza magnetica). Da un punto di vista terapeutico, negli attacchi gravi possono essere somministrati dei farmaci potenti come antispasmodici, rilassanti e sedativi. In alcuni casi è necessario ricorrere a un intervento chirurgico per devitalizzare i nervi frenici”.

Voi unimamme conoscevate questi metodi? Ne avete qualcuno collaudato che vi permette di far passare il singhiozzo in poco tempo?

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