Greta Thunberg è persona dell’anno 2019 per la rivista Time. Il motivo della scelta.
L’attivista svedese Greta Thunberg è stata scelta dalla rivista americana Time come Persona dell’Anno 2019. Una scelta che era nelle previsioni, Greta era tra i candidati, ma allo stesso tempo in competizione con altri personaggi o gruppi sociali importanti, da Donald Trump alla speaker della Camera Usa Nancy Pelosi, dai manifestanti di Hong Kong ai migranti. L’elenco è lungo ma alla fine l’ha spuntata lei, la piccola Greta, ragazzina tenace e fonte di ispirazione per tanti giovani in tutto il mondo, che nel giro di poco più di un anno è passata dagli scioperi dalla scuola in difesa del clima sola davanti al Parlamento svedese ad essere ascoltata all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite dai leader di tutto il mondo e infine a essere eletta Persona dell’Anno 2019 dalla prestigiosa rivista Time.
Ne ha fatta di strada la piccola Greta, che dimostra meno dei suoi 16 anni di età ma che ha un carisma da vendere. Devono averlo capito subito tutti gli attivisti per l’ambiente che subito ne hanno fatto la loro paladina e si sono prodigati per aiutarla, far sentire la sua voce e portarla al centro dei dibattiti mondiali per l’ambiente. Greta, con quel viso tondo da bambina, dolce ma anche determinato e duro quando serve, è il personaggio di cui avevano bisogno gli attivisti in difesa dell’ambiente per “bucare lo schermo” e mettere al centro delle discussioni politiche e sociali i problemi legati al cambiamento climatico, che sono reali e urgenti, nonostante il negazionismo di alcuni, e necessitano non solo di attenzione ma soprattutto di azione da parte dei potenti della Terra.
Da decenni gli scienziati hanno lanciato l’allarme sulle conseguenze disastrose dei cambiamenti climatici, in primo luogo per la sopravvivenza umana sulla Terra. Il riscaldamento globale è opera dell’uomo e, detto in modo molto semplice e stringato, richiede una immediata e consistente riduzione delle emissioni nocive, a cominciare dalla Co2. Le parole degli scienziati sono risuonate nel vuoto, trascurate da politici troppo occupati in programmi a corto raggio e diretti per lo più a mantenere il consenso, senza avere una vera visione sul futuro. Soltanto quando le conseguenze hanno cominciato a manifestarsi in modo drammatico, come è avvenuto di recente con alluvioni, inondazioni, smottamenti ed eventi climatici avversi estremi, la popolazione mondiale ha iniziato ad avere consapevolezza di quello che stava accadendo. Prima però, per scuotere le coscienze è stato necessario l’intervento di Greta e dei suoi scioperi del venerdì dalla scuola, seduta davanti al parlamento di Stoccolma a richiamare i politici alle loro responsabilità; con indosso l’impermeabile giallo e il cappello di lana con il ponpon da cui spuntavano lunghe trecce, un abbigliamento che è diventato simbolico, imitato in tutto il mondo.
Dal 1927, ogni dicembre, a fine anno, la rivista americana Time elegge la sua “Persona dell’Anno“, dedicandole la copertina. Si tratta di un riconoscimento che viene attribuito alla persona, alle persone, ma anche a gruppi sociali che hanno segnato, nel bene o nel male, l’anno che si avvia alla conclusione. Non è un premio, né una nota di merito, nel 2001 Persona dell’Anno fu il terrorista Bin Laden mandante degli attentati dell’11 settembre, ma appunto il riconoscimento del ruolo e dell’influenza di un dato personaggio e della sua capacità di incidere in politica o nella società e perfino di cambiare il mondo.
Lo scorso anno il riconoscimento di Persona dell’Anno andò al giornalista saudita ucciso nell’Ambasciata dell’Arabia Saudita in Turchia Jamal Khashoggi e a tutti i giornalisti “in pericolo”. Nel 2017 fu la volta delle donne del “me too”, le Silence Breakers, ovvero coloro che ruppero il silenzio sulle molestie sessuali. Quest’anno, e in parte era nelle previsioni, è andato a Greta Thunberg, l’attivista svedese contro i cambiamenti climatici che ha fatto parlare di sé per i suoi scioperi dalla scuola nei venerdì, seduta davanti al parlamento svedese con un cartello bianco e la scritta “Sciopero dalla scuola per il clima”.
Greta, che in questi giorni è alla Cop25 di Madrid, ha sbaragliato una concorrenza con personaggi come il presidente Usa Donald Trump, la speaker della Camera Usa Nancy Pelosi “madrina” dell’impeachment contro lo stesso presidente e l’informatore interno (whistleblower) alla Casa Bianca che per primo ha denunciato le pressioni del presidente americano su quello ucraino, dando il via alla procedura per l’impeachment. In lizza per il riconoscimento c’erano anche i manifestanti di Hong Kong. Greta Thunberg è la più giovane Persona dell’Anno di Time.
La copertina della rivista è emblematica. Mostra Greta in riva a un mare tempestoso, con le onde che le lambiscono le gambe. È in piedi sicura di sé, ma in posizione precaria su degli scogli e guarda avanti verso il futuro. Accanto al suo nome la scritta “the power of youth“, il potere della gioventù. È sicuramente un potere speciale quello di Greta, per essere stata capace di portare in piazza milioni di giovani di tutto il mondo con le manifestazioni dei Fridays for Future, con gli imponenti cortei dello scorso settembre, i più partecipati di sempre in una manifestazione mondiale a favore dell’ambiente.
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La motivazione della nomina a Persona dell’Anno è la seguente: “Per dato l’allarme sull’attitudine predatoria dell’umanità verso l’unica casa che abbiamo” e “per aver mostrato cosa succede quando una nuova generazione prende la guida della protesta“. Greta “è riuscita a trasformare vaghe ansie sul futuro del pianeta in un movimento mondiale che chiede un cambiamento globale“.
Intervenendo oggi alla Cop25 di Madrid, il vertice sull’ambiente organizzato dalle Nazioni Unite, Greta ha ricordato che “la società civile deve esercitare pressioni sui leader che non fanno nulla“. Evidente il richiamo a leader come Trump e il presidente del Brasile Jair Bolsonaro, che appena ieri aveva definito Greta “mocciosa” a seguito della denuncia dell’attivista de l’uccisione di due indigeni “assassinati perché volevano proteggere la foresta”. Bolsonaro dovrà fare i conti con l’influenza di Greta, attestata anche da una rivista prestigiosa come Time.
La notizia è stata riportata da numerose fonti di stampa, tra cui Repubblica. Per l’articolo originale di Time.
Che ne pensate unimamme di questo riconoscimento a Greta? Siete d’accordo?
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