Una reverenda ha messo la Sacra Famiglia nelle gabbie.
Unimamme, oggi vi raccontiamo di una curiosa iniziativa riguardante la natività. Sulla route 66, l’autostrada percorsa dai migranti durante la Grande Depressione è comparso un presepe molto particolare che ha sollevato perplessità e polemiche.
Maria, Giuseppe e Gesù Bambino infati sono chiusi dentro gabbie di metallo, un chiaro richiamo ai migrani odierni che tentano di passare il confine con gli Usa e vengono bloccati alla frontiera e rinchiusi in celle simili a quelle di questo presepe. Le statuine nelle gabbie sono state collocate a poche centinaia di chilometri del confine statunitense con il Messico. Ad avere allestito questa natività è stata la recerenda Karen Ristine della chiesa metodista unita di Claremont che ha voluto condividere la sua iniziativa su Facebook. In poco tempo le foto di questa natività prigioniera è diventata virale sui social media. Ora ha raggiunto 12 131 Like e 26 614 condivisioni.
La reverende ha scritto così: “commossi fino alle lacrime dalla natività UMC Claremont. Dentro la Chiesa la sacra famiglia è riunita. L’affermazione teologica postata con la natività. in un’epoca in cui le famiglie di rifugiati chiedono asilo ai nostri confini e sono separate l’una dall’altra, vogliamo pensare alla famiglia di rifugiati più conosciuta al mondo. Gesù, Maria e Giuseppe, la Sacra Famiglia”. Subito dopo la nascita di Gesù, Giuseppe e Maria sono stati costretti a fuggire con il loro bambino ancora piccolo da Nazareth verso l’Egitto, per scappare dal tiranno Re Erode. Temevano la persecuzione e la morte. E se questa famiglia cercasse rifugio nel nostro Paese oggi? Immaginate Giuseppe e Maria separati al confine e Gesì, non più grande di 2 settimane strappato dalle braccia di sua madre e piazzato dietro le barriere del centro di detenzione Border Patrol come successo a più di 5500 bambini negli ultimi 3 anni. Gesù è cresciuto insegnandoci la gentilezza, la misericordia e un radicale benvenuto a tutte le persone. Lui ha detto: “perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato”. Nella Chiesa metodista Claremont United la scena della Natività natalizia, la Sacra famiglia prende il posto delle migliaia di famiglie senza nome separate al confine. Nella Chiesa vedrete la famiglia riunita, la Sacra Famiglia insieme in una notività che si unisce agli angeli che cantano: “Gloria a Dio nell’Alto dei Cieli e pace in terra a tutti”.
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La scena però non è piaciuta a tutti, alcuni l’hanno definita “orrbile”, altri hanno sottolineato che la Chiesa non dovrebbe far politica.La reverenda Ristine ha puntualizzato: “per noi è una visione teologica “e noi speriamo che questo crei discussione, dialogo, confronto, l messaggio è questo obbiamo trovare un modo per accogliere in maniera più compassionevole queste persone.” In un commento di apprezzamento su Twitter si legge: “dichiarazione profonda. Grazie per aver difeso chi non ha voce. Questo non è ‘usare’ il presepe. Questa è una perfetta interpretazione artistica degli insegnamenti di Gesù. Sono veramente grato”. Unimamme, voi cosa ne pensate di questa iniziativa?
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