Per i genitori a cui sono stati tolti ingiustamente i figli è stata istituita una rete per tutelarli.
Lo scoppio del caso Bibbiano ha sollevato la questione dei figli sottratti ingiustamente ai genitori con l’accusa di violenze e abusi mai commessi. Vicende che hanno diviso famiglie provocando danni irreparabili e un dolore fortissimo che si porteranno dietro tutta la vita. Gli abusi sui minori sono gravissimi e i bambini e ragazzi vanno tutelati, ma quando un figlio viene tolto ai genitori per accuse infondate si rischia di fare altrettanto danno. Viene inflitta una vera e propria violenza ai bambini strappati alla loro famiglia e ai genitori ricoperti d’infamia.
Per questo motivo è nata una rete di associazioni in difesa di quei genitori a cui sono stati tolti ingiustamente i figli minori. La rete chiede radicali riforme per evitare processi sommari ed errori giudiziari, rivedendo il ruolo degli assistenti sociali e garantendo il diritto di difendersi ai genitori. Ecco di cosa si tratta.
I genitori a cui sono stati sottratti i figli in modo ingiusto, con accuse di abusi e violenze poi rivelatesi senza fondamento, hanno dato vita a diverse associazioni che ora hanno deciso di formare una rete. In questo modo vogliono far sentire la loro voce e chiedere provvedimenti specifici per rivedere le norme e le procedure con cui i minori possono essere allontanati dalle famiglie. Sono diversi i punti critici dei quali viene chiesta la riforma da queste associazioni, ma in particolare sono due le richieste urgenti:
1 – In primo luogo chiedono una riforma del ruolo di assistenti sociali e terapeuti che avrebbero troppo potere decisionale, diventando “arbitri incontrollabili e incontestabili della situazione“, perfino davanti ai giudici minorili. Assistenti e servizi sociali possono affermare l’esistenza di abusi anche soltanto su segnali di tipo comportamentale o psicodiagnostici.
2 – Inoltre, si chiedono procedure più veloci, perché anche quando viene riconosciuta l’innocenza dei genitori i tempi per rimediare agli errori sono troppo lunghi. Soprattutto si vuole dire basta a un sistema in cui i bambini possono essere sottratti alle famiglie senza contraddittorio e senza possibilità di difesa per i loro genitori.
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Queste sono solo alcune delle emergenze che le associazioni di genitori chiedono alle istituzioni di affrontare, perché sono tanti, troppi i casi di bambini tolti ingiustamente alle famiglie, sulla base di errori, segnalazioni che poi si sono scoperte essere infondate e sospetti che non hanno avuto riscontro. I numeri sulle famiglie a cui sono stati sottratti i figli variano considerevolmente: c’è chi parla di 500mila casi, chi di 40mila. Mentre il ministro della Giustizia Bonafede ha riferito che i bambini allontanati dalle proprie famiglie sono stati 12.338 nel periodo gennaio 2018-giugno 2019, un numero pari a 23 bambini ogni giorno, circa 8 mila all’anno. Complessivamente i bambini allontanati dalle famiglie sono oltre 160mila in venti anni. Questi sono i dati ufficiali, ma i numeri potrebbero essere molto più elevati.
Questi numeri includono tutti i casi, sia quelli di bambini effettivamente abusati in famiglia sia quelli di bambini che invece sono stati allontanati dai genitori sulla base di errori giudiziari o di perizie fallaci se non addirittura false. “Quanti di quei bambini sono stati salvati grazie all’intervento dei servizi sociali? E quanti invece danneggiati irrimediabilmente da false istruttorie incardinate a danno di famiglie innocenti? Quante e quali patologie psico-fisiche hanno sofferto quei bambini a causa di psicoterapie inopportune e invasive? Quanti sono tornati alle proprie famiglie? Quanti di quei genitori sono stati riconosciuti innocenti e hanno potuto riabbracciare i propri figli?“, sono gli interrogativi laceranti sollevati da Antonella Dellapina, responsabile con Andrea Coppola dell’Associazione Intesa San Martino di Parma e coordinatrice della nuova rete.
Il problema, poi, è anche nelle modalità con cui bambini e ragazzi vengono tolti alle famiglie e affidati ai servizi sociali, anche con le forze dell’ordine che bussano alla porta di casa. Le istituzioni hanno molto potere, mentre i genitori coinvolti nessuna possibilità di difesa. Senza parlare delle lungaggini processuali che spesso richiedono tempi infiniti e quando i genitori vengono assolti perché il fatto non sussiste ormai la famiglia è stata devastata.
Secondo un ricerca dell’Università di Padova e Camere penali su 465 casi di sospetto abuso sono circa il 50%, la metà, sono quelli con i genitori che vengono assolti da tutte le accuse. Prendendo i dati del ministero citati sopra, fa 80mila in venti anni. Genitori accusati ingiustamente di violenze e pedofilia. All’assoluzione spesso si arriva dopo anni, tra indagini, perizie, consulenze e processi lunghissimi. Nel frattempo i bambini sono cresciuti lontano dalla loro famiglia di origine, senza capire il motivo e con effetti gravissimi sulla loro psiche.
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Non ci sono solo i grandi casi che finiscono sulla stampa o in tv, come l’inchiesta Veleno, ma anche tanti altri casi ritenuti minori e che non finiscono sulla stampa nazionale, ma che sono altrettanto dolorosi per le famiglie che devono affrontarli. È capitato perfino che alcune famiglie venissero indagate sulle base delle maldicenze di paese.
“Nelle 29 procure minorili, ma anche negli altri uffici giudiziari, ci sono migliaia e migliaia di faldoni dei casi di abuso e di maltrattamento finiti con l’assoluzione dei genitori o con l’archiviazione. Lì si trova la narrazione vera di come si incardinano i falsi reati che riguardano tante famiglie nel nostro Paese. Chiediamo di sapere tutta la verità“, conclude Antonella Dellapina.
Sull’istituzione di questa nuova rete di associazioni e degli abusi nei confronti delle famiglie ha scritto Avvenire.
Che ne pensate unimamme di questa nuova rete? Sarà efficace nel prevenire e contrastare le ingiustizie? Noi lo speriamo!
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