Richiamo salame per rischio microbiologico. La Marca e il lotto del prodotto interessato.
Tra i richiami dal mercato di prodotti alimentari, riportati sul sito web del Ministero della Salute, vi segnaliamo quello di una marca di salame. Il prodotto, che è in vendita in diversi negozi e supermercati, è stato ritirato per rischio microbiologico. Il salame, infatti, è risultato positivo alle analisi per la ricerca di salmonella. Tutte le informazioni utili in dettaglio.
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In data 20 dicembre 2019, sul sito web del Ministero della Salute è stato segnalato l’avviso di richiamo dal mercato del salame con marchio Macelleria Perucchetti Giuseppe & C. Snc. Il prodotto si trova in diversi punti di vendita in Italia. Il prodotto è stato ritirato per rischio microbiologico, a causa della rilevazione della presenza di salmonella. Di seguito i dettagli del prodotto.
Marchio: MACELLERIA PERUCCHETTI GIUSEPPE & C SNC,
Denominazione: SALAME
Motivo della segnalazione: Richiamo per rischio microbiologico
Il lotto ritirato è B 03-10-19, le confezioni sono di 400/500 grammi, il produttore e marchio del prodotto è Macelleria Perucchetti Giuseppe & C. Snc., con scadenza marzo 2021. Il salame richiamato dal mercato è stato prodotto nello stabilimento di Gardone Val Trompia, in provincia di Brescia. Il prodotto è stato richiamato per rischio microbiologico. Il Ministero della Salute invita chi ha acquistato il prodotto a non consumarlo e a riportarlo nel punto vendita in cui l’ha comprato per richiederne la sostituzione. La scheda web del prodotto richiamato sul sito del Ministero della Salute.
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Sul web sito del Ministero della Salute, nella pagina dedicata alla sicurezza alimentare e agli avvisi con i richiami si spiega che gli operatori del settore alimentare (OSA) hanno l’obbligo di informare i propri clienti sulla non conformità riscontrata negli alimenti da essi posti in commercio e a ritirare il prodotto dal mercato. In aggiunta al ritiro, qualora il prodotto fosse già stato venduto al consumatore, l’OSA deve inoltre provvedere al richiamo cioè deve informare i consumatori sui prodotti a rischio, anche mediante cartellonistica da apporre nei punti vendita, e a pubblicare il richiamo nella specifica area del portale del Ministero della Salute. Il Ministero può anche stabilire la revoca del ritiro e del richiamo dei prodotti.
La pubblicazione del richiamo sul portale internet del Ministero è a cura della Regione competente per territorio, che lo riceve direttamente dall’OSA, previa valutazione della ASl. Oltre ai richiami di prodotti alimentari, sono pubblicate on line anche le revoche dei richiami successivi a risultati di analisi favorevoli, scadenza o per altri motivi. Sono autentici e assolvono agli obblighi di informazione ai consumatori soltanto i richiami e loro revoche pubblicati nel portale del Ministero della Salute. Il Ministero della salute non è responsabile di avvisi non pubblicati nel portale e di eventuali manipolazioni o falsi diffusi on line, per i quali si riserva denuncia all’autorità giudiziaria.
Voi unimamme eravate a conoscenza di questo ulteriore richiamo? Avete acquistato il prodotto?
Cos’è la salmonella? La salmonella è l’agente batterico più comunemente isolato in caso di infezioni trasmesse da alimenti, sia sporadiche che epidemiche. È stata segnalata per la prima volta nel 1886, in un caso di peste suina, dal medico americano Daniel Elmer Salmon. La salmonella è presente in natura con più di 2000 varianti (i cosiddetti sierotipi), ma i ceppi più frequentemente diffusi nell’uomo e nelle specie animali, in particolare in quelle allevate per la catena alimentare, sono S. enteritidis e S. typhimurium.
Le infezioni provocate da salmonella si distinguono in forme tifoidee (S. typhi e S. paratyphi, responsabili della febbre tifoide e delle febbri enteriche in genere), in cui l’uomo rappresenta l’unico serbatoio del microrganismo, e forme non tifoidee, causate dalle cosiddette salmonelle minori (come S. typhimurium e la S. enteritidis), responsabili di forme cliniche a prevalente manifestazione gastroenterica. Le salmonelle non tifoidee, responsabili di oltre il 50% del totale delle infezioni gastrointestinali. L’infezione viene soprattutto dagli animali e i loro derivati (come carne, uova e latte consumati crudi o non pastorizzati) e dall’ambiente (acque non potabili). Fonte: Epicentro.
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