Revenge porn tra giovanissimi: un 12enne diffonde una foto osè della compagna di classe.
Unimamme, vi raccontiamo una vicenda di revenge porn maturata in una scuola media. Il revenge porn, come forse saprete, è la diffusione su web o tramite messaggi sul cellulare o in chat, di immagini pornografiche per umiliare o screditare un’altra persona.
Lo scorso 17 dicembre, a Monza, una mamma brianzola, è stata convocata dal preside della figlia dodicenne per un fatto molto grave. La mamma ha saputo che la figlia aveva mandato una foto di se stessa nuda a un compagno di classe che, per vendetta ha deciso di diffonderla sui social e su WhatsApp. Gli insegnanti e il preside, una volta saputo cos’era accaduto, hanno convocato le famiglie dei ragazzini. La storia è del 10 dicembre, quando i genitori della vittima hanno saputo cos’era successo alla figlia hanno sporto denuncia.
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Sul revenge porn è stata istituita una nuova legge per cui chi mette in atto la revenge porn può essere accusato di molestia, violazione della privacy, diffamazione e persino istigazione al suicidio.
Dal momento che questo ragazzino, che ha violato la legge, ha solo 12 anni, a rischiare sanzioni sono i genitori. A indagare sono la Questura di Monza, ma anche la Procura per i minorenni di Milano. Quest’ultima sta prendendo in considerazione l’imputabilità del ragazzino.
Unimamme, cosa ne pensate di quanto accaduto e raccontato sul Sussidiario? Voi sapete cosa fanno online i vostri figli? Controllate il loro smartphone?
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