Bullismo su un compagno di classe: oltre allo spegnimento delle sigarette sul collo ingiurie, percosse, pugni alla schiena. La denuncia dei compagni di classe.
Secondo le indagini condotte dalla Squadra mobile della città umbra, sono ritenuti responsabili di offese, ma anche di pugni e di altri atti violenti nei confronti del coetaneo.
Non solo avrebbero insultato un loro compagno di classe, ma nei suoi confronti avrebbero messo in atto anche dei comportamenti violenti. I due infatti sono stati accusati di: ingiurie, percosse, pugni alla schiena, ma anche dello spegnimento di sigarette sul collo del coetaneo. Ora sono stati arrestati e collocati in comunità come si legge su SkyTG24
L’indagine è partita dopo una segnalazione dei compagni di classe. A quanto pare uno dei due ragazzi arrestati era già sottoposto a un provvedimento restrittivo per altri fatti a lui contestati. In base a quanto riferito dalla polizia la vita del ragazzo si era trasformata “in un vero e proprio incubo“. Per questo i compagni di classe hanno cercato di aiutare il loro compagno vittima di ingiurie e soprusi sottoscrivendo un esposto, destinato alla direzione scolastica, in cui segnalavano la situazione. Una volta arrivato alla direzione scolastica, poi, è stato trasmesso alla Questura di Perugia dove tutto poi è partito.
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Ancora una volta ci si trova di fronte un caso di bullismo in ambito scolastico, quanto ancora si deve fare dal punto di vista parlamentare e sociale per debellare questo fenomeno? Secondo gli ultimi dati ISTAT, che risalgono al Marzo 2019, la situazione è così riassunta: “Più del 50% degli intervistati 11-17enni riferisce di essere rimasto vittima, nei 12 mesi precedenti l’intervista, di un qualche episodio offensivo, non rispettoso e/o violento. Una percentuale significativa, quasi uno su cinque (19,8%), dichiara di aver subìto azioni tipiche di bullismo una o più volte al mese. In circa la metà di questi casi (9,1%), si tratta di una ripetizione degli atti decisamente asfissiante, una o più volte a settimana. Le ragazze presentano una percentuale di vittimizzazione superiore rispetto ai ragazzi. Oltre il 55% delle giovani 11-17enni è stata oggetto di prepotenze qualche volta nell’anno mentre per il 20,9% le vessazioni hanno avuto almeno una cadenza mensile (contro, rispettivamente, il 49,9% e il 18,8% dei loro coetanei maschi). Il 9,9% delle ragazze subisce atti di bullismo una o più volte a settimana, contro l’8,5% dei maschi.” Questi i dati presentati in parlamento dal Presidente ISTAT Prof. Gian Carlo Blangiardo e pubblicato su Ansa.it
Bisogna iniziare ad educare fin da piccoli i nostri figli al rispetto reciproco e insegnare loro a saper stare con gli altri condividendo gli spazi. Siamo noi genitori, i primi a dover iniziare a svolgere questo compito, quando i nostri figli sono ancora piccoli. Solo così mettiamo un piccolo tassello di speranza nelle nuove generazioni, affinché episodi simili in futuro siano completamente debellati, perché non sono altro se non frutto di ignoranza e lo specchio della crisi della società. Una società di “haters”.
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