L’altruismo riduce il dolore di chi sta male e non solo. A dirlo sono dei ricercatori che hanno sottoposto 287 volontari ad una serie di esperimenti per dimostrare come l’essere altruisti renda meno sensibili al dolore.
Secondo gli scienziati della Peking University di Pechino questi risultati dovrebbero spingere i medici a prescrivere questa pratica, l’essere altruisti,come terapia contro il dolore.
Gli studiosi sono partiti dal presupposto che spesso essere altruisti è considerato poco vantaggioso: in realtà “pensare agli altri” migliora la salute e il benessere di chi è altruista.
Lo studio ha previsto che alcune delle attività che si svolgono in maniera quotidiana, come fare le faccende domestiche e cucinare, venissero svolte proprio da pazienti malati di cancro e affetti da dolore cronico. Lo studio prevedeva infatti, che dovessero compierle per loro stessi o per gli altri pazienti ricoverati. Da ciò è emerso che: quando queste azioni erano fatte per gli altri, l’effetto analgesico era maggiore rispetto invece a quando le stesse azioni venivano compiute per se stessi, come si legge sulle pagine online del Corriere.it.
Sulla base di questa ricerca condotta nei confronti delle persone sane si sono avuti risultati analoghi. Il test questa volta è stato condotto sul dolore provato in seguito a un prelievo di sangue: il dolore è stato minore per i volontari che donavano il sangue in seguito ad un terremoto rispetto a quello provato da chi si sottoponeva a un prelievo semplice in ospedale, per un controllo di routine. E ciò nonostante per la donazione del sangue venissero usati aghi più grandi.
Ma vi possono essere anche altri esempi: è stata data una scossa elettrica sulle mani a persone alle quali era stato chiesto di donare denaro per gli orfani, e chi aveva donato ha avvertito meno dolore.
Così hanno commentato i ricercatori al termine dello studio pubblicato sulla rivista «Proceedings of the National Academy of Sciences of the USA». “Attraverso 2 studi pilota e 3 esperimenti, abbiamo mostrato un effetto antidolorifico nell’eseguire comportamenti altruistici. Usando la risonanza magnetica funzionale, abbiamo scoperto che dopo che le persone hanno eseguito azioni altruistiche l’attività cerebrale nella corteccia cingolata anteriore dorsale e nell’insula bilaterale in risposta a uno shock doloroso si sono notevolmente ridotte. Questi risultati hanno fatto luce sui meccanismi psicologici e biologici alla base del comportamento prosociale umano e forniscono approfondimenti pratici sulla gestione del dolore.”
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Insomma, non si chiede null’altro se non guardare al di là della nostra vita e dei nostri problemi ma tendere la mano, dare conforto agli altri perché magari anche con un semplice aiuto o solo un sorriso noi possiamo fare del bene anzi far star bene qualcuno e anche noi stessi. Lo stesso vale per i bambini: è importante infatti che imparino fin da piccoli ad essere altruisti. Voi unimamme cercate di insegnare ai vostri piccoli alcuni gesti da compiere per essere altruisti?
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