Un ragazzo di Napoli ha perso le dita di una mano per proteggere i fratellini da petardi inesplosi.
Unimamme oggi vi parliamo della storia di Antonio, un diciassettenne napoletano che ha perso le dita di una mano a causa di botti inesplosi.
Ragazzo perde le dita di una mano per petardi inesplosi: cosa è successo
Papà Alberto ha accompagnato il figlio Antonio presso l’Ospedale Vecchio Pellegrini la mattina del 1 gennaio e racconta come sono andate le cose: “Mio figlio voleva allontanare i petardi dalla nostra abitazione per proteggere i fratellini perché temeva potessero giocarci, temeva che potessi sgridarlo ma il gesto che ha fatto è stato un atto di amore e non potrei mai arrabbiarmi purtroppo non si è reso conto che quei petardi potevano ancora esplodere ma sono fiero di lui e dobbiamo farci forza pensando che poteva ferirsi ancora più gravemente». Antonio racconta che erano le 8.30 del mattino e lui stava tornando a casa, dopo aver accompagnato la fidanzata, nel Rione Traiano, in via Marco Aurelio.
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Ha notato subito che, all’entrata del pAlazzo, vicino alle scale, c’erano 2 petardi. ” Il mio primo pensiero è stato per i miei fratelli di 7 e 8 anni che avrebbero potuto prenderli in mano o giocarci, perché erano a pochi passi dalla mia abitazione, perciò ho voluto spostarli“. Il ragazzo ha segnalato la presenza di fuochi inesplosi alla madre e poi ne ha preso in mano uno per allontanarlo, così ha fatto anche con il secondo, ma quest’ultimo gli è esploso in mano. “È successo immediatamente, appena l’ho toccato, senza che avessi il tempo di fare altro mi sono ritrovato ricoperto di sangue».
Il giovane assicura di non aver manipolato in alcun modo i petardi. Dopo lo scoppio è tornato a casa e da lì poi portato in ospedale. “Nonostante il dolore non ho mai perso conoscenza così abbiamo chiamato i soccorsi e poi mi ha raggiunto mio padre. Ricordo di non aver urlato e neanche pianto. Non volevo spaventare nessuno e non sono il tipo di persona che si agita. Immediatamente dopo il botto, ho pensato che forse avrei dovuto fare altro per allontanare quei petardi ma non saprei cosa. C’ero solo io e non potevo lasciarli vicino casa“. Antonio ha avuto gravi danni a 3 dita di una mano, ma spera di poter trovare una soluzione per la mobilità con l’équipe dell’ospedale.
Dopo la sua terribile esperienza lancia un appello: “il mio appello è semplice: non bisogna mai raccogliere alcun tipo di petardo da terra, anche quei botti che sembrano banali o innocui possono essere estremamente pericolosi. Anche se le nostre intenzioni non sono quelle di accenderli o giocarci, come nel mio caso, non dobbiamo avvicinare nessuna parte del corpo ai botti“. Antonio ha aggiunto anche: “non mi pento di aver pensato ai miei fratelli e aver fatto qualcosa per loro e per difenderli. Se uno di loro avesse preso in mano quei petardi e gli fosse accaduto qualcosa, non me lo sarei mai perdonato. Forse, soprattutto tra noi giovani, ci sarebbe bisogno di più informazione”. Ora tutto ciò che vuole questo ragazzo è di tornare alla sua sua vita e anche noi glielo auguriamo.
Unimamme, voi cosa ne pensate di questa vicenda raccontata su Il Mattino? Voi avete detto ai vostri figli di non toccare mai i petardi inesplosi?
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