Un bambino di 5 anni viene escluso dalla sua squadra di calcio, il papà chiede aiuto a un Procuratore su cosa fare.
Unimamme, oggi parliamo di un problema che riguarda tanti genitori che hanno figli che fanno parte di squadre sportive troppo competitive, che finiscono con l’escluderli.
Un papà preoccupato per il figlio ha scritto una lettera in cui spiega che, dopo aver iscritto il bambino di 5 anni a una scuola di calcio che dichiarava di ispirarsi a principi di divertimento e spirito di squadra, ha scoperto che il piccolo viene escuso dalle competizioni. “Mio figlio viene categoricamente escluso dai tornei senza essere nemmeno convocato anzi in una occasione abbiamo scoperto che il torneo è stato organizzato di nascosto e siamo venuti a conoscenza successivamente da alcune foto pubblicate da un altro genitore.
Abbiamo chiesto spiegazioni e ci è stato riferito che si tratta di turnover ma di fatto mio figlio fa sempre parte degli esclusi e in quelle poche occasioni in cui è stato convocato ha giocato decisamente meno rispetto ai compagni. Le chiedo pertanto un consiglio su come possa muovermi considerando che il mio unico scopo è quello di vederlo felice e giocare con gli altri, ma di fatto non essendo mai presente il rischio è che venga poco coinvolto anche dai compagni.”
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L’uomo ha scritto al Procuratore Jean-Christophe Cataliotti che scrive su Calciomercato, raccontando la sua situazione alla ricerca di un consiglio. Il Procuratore ha sottolineato che per i bambini il calcio deve essere un’occasione di divertimento, un’occasione per stare all’aperto e socializzare con i coetanei. Il fine non deve essere quello competitivo. Inoltre si fa riferimento ai comunicati ufficiali Settore per l’Attività Giovanile e Scolastica dove l’attività calcistica è regolata tenendo in considerazione la “Carta dei diritti dei bambini” (New York – Convenzione sui Diritti del Fanciullo del 20/11/1989) e dalla “Carta dei diritti dei ragazzi allo Sport” (Ginevra 1992 – Commissione Tempo Libero O.N.U.). Secondo quanto riportato a tutti i bambini e alle bambine va assicurato:
IL DIRITTO DI DIVERTIRSI E GIOCARE;
IL DIRITTO DI FARE SPORT;
IL DIRITTO DI BENEFICIARE DI UN AMBIENTE SANO;
IL DIRITTO DI ESSERE CIRCONDATO ED ALLENATO DA PERSONE COMPETENTI;
IL DIRITTO Dl SEGUIRE ALLENAMENTI ADEGUATI AI SUOI RITMI;
IL DIRITTO DI MISURARSI CON GIOVANI CHE ABBIANO LE SUE STESSE POSSIBILITÀ DI SUCCESSO;
IL DIRITTO DI PARTECIPARE A COMPETIZIONI ADEGUATE ALLA SUA ETÀ;
IL DIRITTO DI PRATICARE SPORT IN ASSOLUTA SICUREZZA;
IL DIRITTO DI AVERE I GIUSTI TEMPI DI RIPOSO;
IL DIRITTO DI NON ESSERE UN CAMPIONE.
Il consiglio finale di questo Procuratore è quello di cambiare squadra e di spiegare il perché alla società.
Unimamme, cosa ne pensate di quanto riportato? I vostri figli si sono mai trovati in una situazione simile?
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