La piccola Tafida Raqeeb è uscita dalla rianimazione al Gaslini: parla il medico che l’ha assistita e sua mamma, che ha combattuto a lungo per salvarla dalla morte.
Unimamme, torniamo a parlare della piccola Tafida Raqeeb, la bimba in coma giunta da Londra e ospite al Gaslini di Genova.
La piccola Tafida è uscita dal reparto di rianimazione con grande gioia di tutti i famigliari che la seguono. Andrea Moscatelli, il 46enne direttore della Terapia Intensiva neonatale e pediatrica dell’ospedale Gaslini, si è preso cura della piccola. Riguardo al fatto che secondo il Royal Hospital di Londra Tafida ora sarebbe dovuta essere morta, il medico ha commentato: “prolungare trattamenti intensivi senza una prospettiva è inaccettabile. Viceversa, se essi hanno un beneficio per il paziente e una proporzionalità, allora ha senso. Se l’adeguatezza di una terapia la stabilisce il medico, la proporzionalità della cura deve tener conto dell’opinione del paziente“. Moscatelli però non accusa i colleghi inglesi: “In questo caso, il nostro piano di cura era quello più corretto per la bambina. Non perché lo abbiamo detto noi, ma perché c’è stata una valutazione che ha coinvolto anche i medici inglesi. Non è una battaglia tra sistemi differenti, ma un’integrazione tra essi. Ed è stato capito dal giudice”.
Ora Tafida non ha più bisogno dei supporti intensivi di cura. Inizia a respirare autonomamente. La sua vita è migliorata dal punto di vista dell’assistenza. “I miglioramenti tangibili sono sulla qualità dell’assistenza, Tafida è ora accudita con strumenti che rendono i supporti ventilatorio e nutrizionale più confortevoli”. Il futuro della bambina però è ancora avvolto nel mistero, perché in caso di danni neurologici gravi la diagnosi è praticamente impossibile.
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Shelina, la mamma di Tafida, che ha combattuto strenamente per lei, la pensa diversamente dal medico italiano che sta curando sua figlia, secondo lei il fatto che la bimba sia uscita dalla rianimazione è la prova che i medici inglesi si sbagliavano. “I medici di Londra avevano detto che Tafida sarebbe morta se le avessero staccato il ventilatore, questo però non è successo” ha dichiarato la mamma. Secondo i medici londinesi la condizione di Tafida era di fine vita e i capi del servizio sanitario inglese avevano chiesto all’Alta Corte di rimuovere il tubo che permetteva alla piccina di respirare. Il giudice però ha dato ragione ai genitori e le ha concesso di curarsi all’estero, contravvenendo per la prima volta al parere dell’NHS. Il papà della bimba, Mohammed, ha detto che ora, per la prima volta dopo mesi, la figlia può uscire all’esterno. Nel nuovo reparto Tafida riceverà tecniche di riabilitazione avanzata e idroterapia, questo consentirà ai suoi muscoli di riattivarsi.
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