Si avvicina il picco dell’epidemia di influenza: casi in aumento nella prima settimana del nuovo anno. Cosa sapere per prevenire ed affrontare l’influenza.
Sempre più italiani a letto con febbre, dolori articolari, naso che cola e tosse. Come era già stato previsto, ci stiamo avvicinando al picco dell’epidemia di influenza stagionale. I casi sono aumentati durante le festività natalizie, accompagnati anche da virus simili ma diversi dall’influenza vera e propria, diffusi a causa dagli sbalzi termici e temperature più elevate della media stagionale.
Durante le vacanze di Natale il numero complessivo degli italiani colpiti dal virus influenzale ha superato il milione e mezzo, dall’inizio della sorveglianza. Poi nella prima settimana del 2020, tra Capodanno e la Befana, si è verificata un’impennata nei contagi, registrata in primo luogo dai medici di famiglia. Secondo la Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg), si è verificato un aumento del 20% dei pazienti colpiti dall’influenza rispetto alle settimane precedenti. Ecco che cosa dice l’ultimo bollettino.
Dopo il lieve calo registrato nell’ultima settimana dell’anno 2019, nella prima settimana del 2020 i casi di influenza sono aumentati notevolmente, ma non siamo ancora al picco vero e proprio, sebbene manchi poco. Secondo l’ultimo bollettino di Influnet, nella 1^ settimana del 2020, quella che va da lunedì 30 dicembre a domenica 5 gennaio, si sono verificati 286.000 nuovi casi di influenza, per un totale di circa 1.877.000 casi dall’inizio della sorveglianza, il 14 ottobre scorso.
L’aumento dei contagi è stato registrato soprattutto nei giovani adulti e negli anziani, rispetto ai bambini e ragazzi sotto i quindici anni, per via della chiusura delle scuole per le festività natalizie. Stiamo parlando, infatti, del periodo tra Capodanno e la Befana, quando ancora i bambini stanno in casa. L’incidenza totale è di 4,7 casi per mille assistiti. In questo caso, sono colpiti maggiormente i bambini al di sotto dei cinque anni nei quali si è avuta un’incidenza di 10,4 casi per mille assistiti.
Le Regioni italiane più colpite dal virus dell’influenza sono: Umbria (5,80 casi su mille assistiti), Marche (8,43 casi), Lazio (5,91 casi) , Abruzzo (8,07 casi) e Campania (6,99 casi).
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Per quanto riguarda l’incidenza per fasce d’età, come sempre, i più colpiti sono i bambini., sebbene in misura inferiore rispetto alle settimane precedenti, per i motivi che abbiamo spiegato sopra. Nella fascia da 0 a 4 anni, l’incidenza è pari a 10,37 casi per mille assistiti, più del doppio rispetto agli adulti. Nella fascia di età 5-14 anni l’incidenza è di 4,75 casi su mille, in quella 15-64 anni è di 4,97 casi, mentre tra gli individui di età pari o superiore a 65 anni l’incidenza è di 2,78 casi per mille assistiti.
Secondo i dati disponibili del bollettino di FluNews-Italia, ancora riferiti alla 52^ settimana dell’anno 2019, dall’inizio della sorveglianza sull’epidemia di influenza sono stati segnalati 9 casi gravi di cui 3 deceduti. I 9 casi gravi di influenza hanno riguardato soggetti con diagnosi di Sari (Severe Acute Respiratory Infection-gravi infezioni respiratorie acute) e/o Ards (Acute respiratory distress syndrome-sindromi da stress respiratorio acuto) ricoverati in terapia intensiva, 3 dei quali sono deceduti. I casi sono stati segnalati, da 5 Regioni e Province autonome. In 8 dei 9 casi era presente almeno una condizione di rischio preesistente (diabete, tumori, malattie cardiovascolari, malattie respiratorie croniche, obesità, ecc.) e in tutti i 9 casi è stato isolato un virus di tipo A (4 casi A(H1N1)pdm09, 2 A(H3N2), 3 A/non sottotipizzato).
Circa il 75% dei pazienti con casi di sindrome simil-influenzale riferisce di non essere stato visitato da un medico del Servizio sanitario nazionale ma di aver avuto una sindrome simil-influenzale. Sempre durante la durante la 52^ settimana, la settima di sorveglianza virologica per la stagione 2019/2020, si è osservato un leggero incremento dei campioni positivi all’influenza. Nel complesso, dall’inizio della stagione, sono stati identificati 85 ceppi di tipo A e 38 di tipo B.
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IL segretario della Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg), Silvestro Scotti ha dichiarato all’Ansa: “Stiamo entrando nella fase di picco dell’influenza stagionale e tra Capodanno e l’Epifania abbiamo registrato un incremento dei casi. Dall’inizio di gennaio abbiamo avuto almeno un 20% in più di persone colpite, e questo si è rilevato in generale su tutto il territorio nazionale“. Durante le vacanze natalizie, con le scuole chiuse, “si è determinata essenzialmente una contaminazione di tipo intrafamiliare ma ora, con la riapertura degli istituti scolastici, ci sarà un ulteriore aumento dei casi influenzali“.
L’aumento dei casi di influenza a inizio anno ha portato anche ad “un aumento delle complicanze di tipo respiratorio e bronchiale, con alcuni casi più gravi di polmonite, soprattutto nei soggetti più fragili come gli anziani“, ha aggiunto Scotti, che invita i soggetti a rischio, come anziani e malati cronici, a vaccinarsi.
“C’è ancora tempo fino alla fine di gennaio – ha ricordato Scotti -. L’influenza si protrarrà infatti per alcuni mesi e, dunque si è ancora in tempo per immunizzarsi e non incorrere in complicanze“.
Quindi vaccini per chi è a rischio,come anziani, bambini, e persone immunodepresse, per prevenire, per tutti gli altri invece valgono le comuni, ma sempre valide, regole:
Vi ricordiamo inoltre le caratteristiche che consentono di distinguere l’influenza da altre forme parainfluenzali:
I consigli degli esperti, in caso di sussistenza di questi sintomi, sono:
Cosa dite unimamme? L’influenza è arrivata a casa vostra, vi siete ammalate voi o i vostri figli?
Tutte le informazioni con i bollettini sull’epidemia di influenza le trovate sui portali: Influnet, FluNews-Italia e Influweb.
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