Il titolare di un ristorante ha esposto un cartello per i bambini maleducati ed invitando i genitori a tenerli tranquilli o a lasciarli a casa.
Un giovane ristoratore della provincia di Sondrio ha deciso di esporre un avviso rivolto ai suoi clienti. Un messaggio diretto e provocatorio, tra lo scherzoso ed il seccato, quello del giovane ristoratore Gabriele Berbenni ha appeso sulla porta del suo locale “Bagà – la pizza digeribile”“.
Gabriele Berbenni, un pizzaiolo di Tirano, in provincia di Sondrio, all’entrata della sua pizzeria ha affisso un cartello rivolto ai genitori dei bambini maleducati: “I bambini lasciati incustoditi a correre in giro per il locale che urlano, o in piedi su panche e sedie, disturbano gli altri clienti. Pertanto ci riserviamo il diritto di prenderli in cucina a lavare i piatti con tanto di nastro adesivo sulla bocca”.
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Nelle prime righe il tono sembra scherzoso e provocatorio, ma poi diventa serio nel resto del cartello: “I clienti che vengono nel nostro locale hanno il piacere di passare il loro pranzo o cena in tranquillità senza sottofondi di bambini maleducati che strillano“. Il cartello del ristorante è per quei bambini maleducati che urlano e corrono indisturbati per tutto il locale, l’avviso è rivolto di conseguenza ai genitori che li hanno educati male.
Un messaggio eloquente, che potrebbe far sorridere, ma per Gabriele Berbenni non è uno scherzo: “Se tutto ciò non vi fosse possibile:
• Potete venire a Bagà senza bambini,
• educare i vostri figli,
• cambiare pizzeria,
• starvene a casa vostra”.
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Il tutto firmato “L’uomo nero“. Gabriele Berbenni, come riportato anche da Repubblica ha spiegato di essere stanco dei bambini maleducati e che i suoi clienti storici si lamentano: “Spesso hanno consumato il pasto da noi genitori con bambini al limite dell’educazione che urlano, corrono da tutte le parti. Vanno su e giù dalle scale, giocano a nascondino dentro e fuori dal bagno. Se finiscono addosso ad una cameriera, che passa con pizze e bicchieri, e si fanno male, poi i problemi sono miei. Inoltre alcuni clienti storici, finita la pizza o a metà della stessa, se ne sono andati perché non ce la facevano più a causa delle urla dei bambini“.
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Berbenni ha poi affermato di avere appeso il cartello “a mio rischio e pericolo, perché alcune famiglie che lo hanno letto hanno fatto dietrofront e non sono entrate. È ovvio che posso perdere fatturato, ma devo tutelare il resto della clientela che cerca un luogo tranquillo e curato. Alcuni clienti mi dicono di aver fatto bene e lasciano i figli dai nonni. Altri hanno avuto da ridire. A chi, nonostante il cartello, è entrato con i bambini che hanno fatto caos abbiamo gentilmente chiesto di fare meno rumore. Ci hanno dato dei cafoni e se ne sono andati“.
E al Corriere, Gabriele ha raccontato: “Abbiamo sopportato per un anno. Io faccio le pizze, la mia fidanzata Sabrina si occupa della sala e spesso è toccato a lei l’ingrato compito di chiedere ai genitori di provare a far star tranquilli i loro figli. Non vi dico le invettive che si è sentita rivolgere”. E la fidanzata aggiunge: “In tanti ci hanno dato ragione, ma non sono mancate le critiche pesanti sopratutto sui social. La verità è che siamo tutti disposti a perdere parte del fatturato pur di tutelare la clientela che cerca un luogo tranquillo e curato. Che sia chiaro: il locale non è vietato ai bambini, tanto che in molti continuano a venire da noi, ma ai genitori che non sanno educarli”.
Voi unimamme cosa ne pensate di questo cartello? Entrereste in un ristorante che lo espone?
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