Ragazza di soli 12 anni in coma etilico: sempre più ragazzi abusano di alcol e finiscono al pronto soccorso. Dati agghiaccianti.
I ragazzi non metabolizzano l’alcol, nemmeno un bicchiere, eppure sono sempre di più quelli che arrivano nei nostri pronto soccorsi in tutta Italia, sono giovanissimi hanno 14, 13 a volte 12 anni. A volte arrivano ubriachi e intontiti hanno la nausea e barcollano, altre volte invece arrivano distesi su una barella in coma etilico con rischi di danni neurologici permanenti.
A Bolzano la notte del 31 ad esempio, sono stati ricoverati 9 minorenni per abuso di alcol, una di loro aveva 12 anni ed è arrivata in coma etilico. “Spaventoso” dice il primario del pronto soccorso del San Maurizio, Mario La Guardia: “Aveva tassi alcolici fino a cinque volte superiori ai limiti di legge“. Limiti, che lo ricordiamo, si riferiscono alle persone adulte.
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E’ diventata un’emergenza sociale nazionale, sempre più casi sia al nord che al sud: a Cagliari una bimba di 13 anni in coma etilico è stata ritrovata sul pavimento in mezzo ad altri coetanei ubriachi. A Pavia una di 14 è arrivata priva di sensi. A Terni tre minorenni in coma etilico e a Napoli ci sono stati più ricoveri per l’abuso di alcol che feriti per i botti di Capodanno. E molti di loro erano giovanissimi. Secondo lo staff del Cardarelli i giovanissimi e l’alcol a Napoli sono diventati una vera emergenza sociale. Ogni fine settimana la stessa storia.
Alcuni genitori, fortunatamente, hanno chiara la percezione del problema e hanno iniziato a contattarsi tra loro, anche attraverso il ” comitato no alcol “, con centinaia di adesioni e numerosi gruppi facebook. Questo comitato organizza, tra l’altro, ronde fuori dai locali frequentati dai giovanissimi che hanno la reputazione di vendere alcol ai minorenni. L’art.689 del codice penale, infatti, prevede l’arresto e fino ad un anno di reclusione per chi vende l’alcol ai minorenni.
Nell’ultima relazione al Parlamento fatta dal ministero della Salute risulta che su 38.000 intossicati da alcol che arrivano al pronto soccorso circa il 17% sia sotto i 14 anni. Tra i 15 e i 17 anni sono in crescita i casi di «binge drinking» che vorrebbe dire bere fino a cadere ubriachi. Sempre secondo questa relazione pare che l’alcol fino addirittura ai 21 anni non venga assorbito e che circoli causando intossicazioni. Interagisce anche con i neuroni e ne pregiudica il funzionamento, per esempio, con possibile perdita di memoria e orientamento. Le ragazze sono le più a rischio perché gli enzimi nel loro fegato hanno meno capacità di metabolizzare.
Secondo il direttore dell’Osservatorio nazionale alcol dell’Istituto superiore di Sanità, Scafato, la ragione per la quale i giovani bevono cosi’ è da ricercare nella “struttura della sua famiglia“. Inoltre per i giovanissimi l’alcol ha un valore “disinibente“, aiuta la socializzazione. Questo perché stacca la corteccia prefrontale, quella del controllo e della razionalità. Però questo significa quindi niente senso del pericolo. Secondo Maurizio Tucci, presidente di Laboratorio Adolescenza di Milano, il gruppo influisce moltissimo sull’assunzione dell’alcol di un giovane mentre non influisce cosi tanto sul fumo. Sempre secondo Scafato più ci si avvicina giovani all’alcol più alte sono le probabilità di sviluppare una dipendenza.
E voi unimamme, eravate al corrente della situazione raccontata su Il Corriere? Che ne pensate? Conoscevate l’esistenza di questi comitati di genitori?
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