La rivelazione di Ambra Angiolini alle prese con il bullismo: “Ho insegnato ai miei figli che devono occuparsi degli altri”.
L’attrice Ambra Angiolini torna a teatro in questi giorni con uno spettacolo su scuola e bullismo e in un’intervista racconta dei suoi figli, di come li ha educati e del loro rapporto con questo tema difficile per tanti ragazzi.
In vista del suo ritorno a teatro, Ambra Angiolini è stata intervistata per parlare sia del suo nuovo spettacolo che di figli. Un tema inevitabile quest’ultimo poiché a teatro l’attrice interpreterà una madre alle prese con il bullismo. Il passo dalla finzione alla realtà è presto fatto. Il nuovo spettacolo teatrale si chiama il “Nodo“, è stato scritto dalla drammaturga statunitense Johnna Adams e tratta della responsabilità di insegnanti e famiglie riguardo al bullismo e alle ragioni profonde che lo generano. Ambra interpreterà Coryn Fell, madre di Gidion, una donna che si confronterà proprio sul bullismo con l’insegnante del figlio, Heather Clark, interpretata da Ludovica Modugno.
Chiamata a parlare dei suoi figli, la Angiolini ha ammesso che come tutte le mamme anche lei ha passato alcune notti insonni per le preoccupazioni sui figli e i possibili atti di bullismo nei loro confronti. Ambra è madre di due adolescenti, Iolanda di 16 anni e Leonardo (Leo) di 14 anni. Fortunatamente, però, non ha “mai avuto con loro esperienza diretta nell’uno o nell’altro ruolo, di vittima o carnefice“, salvo qualche episodio marginale. Come quella volta in cui al figlio tagliarono quasi il lobo dell’orecchio perché aveva recuperato il giubbotto di un amico gettato nel cestino. Leonardo aveva anche difeso qualche ragazzo isolato. L’isolamento è una forma di bullismo, ha sottolineato l’attrice.
La sensibilità dei figli di Ambra Angiolini (e di Francesco Renga) nel difendere gli altri, in particolare i più deboli, viene dall’educazione della mamma che ha spiegato di essersi “sforzata di crescere piccoli guerrieri nascosti che sapessero all’occorrenza mettere a posto le cose“. “Ho insegnato loro che devono occuparsi degli altri – ha proseguito Ambra -, anche mettendo in conto che questo possa avere delle conseguenze. Ma è l’unico modo che abbiamo per conservare la nostra umanità“.
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La Angiolini si è definita una madre a cantiere aperto, “sempre a mettere impalcature dove vedo il pericolo, e a buttarle giù dove non serve – ha spiegato -. Iolanda e Leo sono il mio Oscar alla carriera. Un premio che meriterebbe anche mio figlio – ha aggiunto -, che tutti i giorni mi insegna ad avere a che fare con il maschile, con il diverso da me. Ho sempre considerato gli uomini come partner, con un figlio combatti, hai necessità di confronto. Non ti fa battere il cuore, te lo ruba“.
Ambra quando andava a scuola non è mai stata vittima di bullismo, ma, ha raccontato di ricordarsi del disagio provato quando le suore chiedevano un “fioretto” a lei e ai suoi compagni: rimanere in classe con i bambini che avevano dei problemi e che oggi verrebbero definiti “autistici”. Il disagio che quella richiesta suscitava in Ambra era dovuto al fatto che veniva posta come se fosse “un atto di carità“.
Riguardo al fenomeno del bullismo sui social, il cosiddetto cyberbullismo, la Angiolini ritiene che abbia “contribuito a mettere le vittime con le spalle al muro, circondandole non più solo fisicamente” e creando “una maggiore esposizione“. In questo caso, però, la responsabilità non è solo dalla parte di chi aggredisce, ma “anche dalla parte di chi guarda“. “C’è una corresponsabilità tra chi posta – ha sottolineato -: tranne le vittime nessuno è innocente. Anche guardare è una forma di colpevolezza“.
Sul nuovo spettacolo teatrale il “Nodo“, l’attrice ha raccontato che è ambientato in una scuola media e mette in scena lo scontro verbale tra il suo personaggio, Coryn, madre di Gidion che torna a casa pieno di lividi dopo essere stato sospeso, e Heather, insegnante del figlio. Il “nodo” da sciogliere è se il ragazzo sia vittima o carnefice di bullismo e se le responsabilità siano della scuola o della famiglia. “Sotto la superficie del bullismo – ha spiegato Ambra – si nascondono i fallimenti del sistema, le colpe degli adulti, la libertà di espressione dei ragazzi. Il testo mi ha costretta a guardare oltre le vittime e i carnefici, rivolgendo lo sguardo anche alle ripercussioni sugli adulti“.
Lo spettacolo oltre che nei teatri verrà portato anche nelle scuole. “Andremo di fronte agli studenti, in un contesto dove il bullismo è realtà, e dove genitori e insegnanti non vengono generalmente considerati come parte delle dinamiche tra bullo e vittima. Vogliamo mostrare quali effetti possono avere anche su di loro“, ha concluso l’attrice.
L’intervista ad Ambra Angiolini è stata pubblicata dal Corriere della Sera.
Che ne pensate unimamme? Siete d’accordo con Ambra sul tema del bullismo? Lo spettacolo, lo ricordiamo, debutterà al Teatro dei Rozzi di Siena sabato 11 e domenica 12 gennaio
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