Chi dice che solo le madri soffrono di depressione post-parto? A quanto pare sbaglia di grosso, perché non sono solo le madri a soffrire di questo disturbo ma anche i papà e a ribadirlo è un parere pubblicato sulla rivista ufficiale Pediatrics che parte dalle linee guida dell’Accademia dei pediatri americani.
Papà e depressione post-partum: lo studio dell’American Academy of Pediatrics
Secondo l’American Academy of Pediatrics (Accademia dei pediatri americani), la depressione post parto è un fenomeno che può colpire anche i neo papà. Le linee guida però prevedono che i pediatri valutino eventuali sintomi di depressione post-partum nelle mamme a 1, 2, 4 e 6 mesi del bambini, mentre i papà vengono citati solo a 6 mesi del bambini. E come riportato sulla rivista ufficiale “Pediatrics” occorre monitorare sistematicamente le condizioni psicologiche dei neo-papà, così come già si fa con le mamme.
“La depressione tra i neo papà è un problema troppo spesso trascurato“, ha detto a Reuters Tova Walsh, assistente professore presso la University of Wisconsin-Madison. “Sebbene molti nuovi padri manifestino sintomi depressivi, pochi sanno come identificare i segnali o parlare delle loro lotte” si legge su Reuters.
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Papà e depressione post-partum: quali sono i sintomi?
La domanda è a questo punto: quanti sono i papà che ne soffrono e quali i sintomi? A quanto pare non esistono dati precisi ma secondo alcuni studi si evidenzia che la percentuale di padri che soffre di depressione oscilla introno al 2% e il 25%. Per individuare tale patologia sugli uomini non esiste una diagnosi, così come spiega la Prof.ssa Walsh: “La depressione spesso sembra diversa nei padri che nelle madri. Oltre ai sintomi famigliari della depressione come tristezza persistente, la perdita di interesse per attività precedentemente godibili e la difficoltà a mangiare e dormire, gli uomini possono mascherare i loro sintomi mettendosi al lavoro o bevendo di più”.
Come le mamme anche i papà con depressione postpartum hanno diritto a chiedere aiuto, per questo occorre una maggiore consapevolezza. “È giunto il momento che l’attenzione sulla depressione perinatale in pediatria includa anche i padri“, ha aggiunto Walsh.
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D’altro canto, per l’uomo è anche più difficile chiedere aiuto, qualora si trovasse in una situazione sintomatica da depressione post parto, dal momento che è più difficile che questo si rivolga ad uno specialista. Allora è importante dare sempre informazioni dettagliate ai neo genitori sulla depressione post partum non solo materna ma anche paterna, anche perché l’uomo si nasconde dietro la sua virilità per non trovare una soluzione al problema. Questo potrebbe essere un atteggiamento gravoso per la coppia ma anche per il figlio appena nato che ha bisogno di cure ed attenzioni da parte di entrambi i genitori.
A questo riguardo Walsh e colleghi raccomandano che i pediatri educhino i nuovi genitori sulla depressione post-partum anche paterna. Occorre sviluppare migliori strumenti di screening e controllare che i papà, come le mamme, seguano i trattamenti. Ricordano infatti come la depressione di un genitore, sia una mamma o un papà, costituisce un rischio per il benessere del bambino.
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E voi unimamme sapevate di questa possibilità? Com’è stato per voi il post partum? Che tipo di sensazioni ha suscito in voi questo repentino cambiamento della vostra vita personale ma anche coniugale? Non pensate anche voi che occorra maggiore consapevolezza sia nelle persone che nelle istituzioni. I vostri pediatri si interessano alla vostra salute mentale?
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