Influenza: impennata di casi, oltre 2 milioni ma non è ancora il picco. La buona notizia è che aumentano i vaccinati.
Sono quasi 3 milioni gli italiani che si sono ammalati per il virus dell’influenza dall’inizio della stagione influenzale, un numero che ha avuto un’impennata di casi nella ultima settimana ma che non è ancora il picco dell’epidemia, che dovrebbe verificarsi tra la fine di gennaio e i primi di febbraio secondo gli esperti.
Il boom di contagi si è verificato nella settimana di rientro dalle vacanze di Natale, come previsto dagli esperti. Durante la pausa natalizia la diffusione del virus era stata rallentata, soprattutto nei bambini e ragazzi, grazie alla chiusura delle scuole. Accanto alla notizia della crescita dei casi influenza c’è tuttavia anche quella dell’aumento del numero dei vaccinati. Una buona notizia, in particolare per i soggetti più fragili al virus e alle sue complicanze che possono essere molto serie.
Come risulta dall’ultimo bollettino Influnet, a cura dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), nella seconda settimana del 2020 si è verificato un brusco aumento del numero dei casi di influenza e di sindrome simil-influenzale in Italia, in particolare tra i giovani adulti e gli anziani, rispetto ai bambini sotto i cinque anni. L’incidenza è sempre più alta nei bambini, tuttavia crescono i casi tra adulti e anziani. La settimana a cui si riferisce il bollettino è quella che va dal 6 al 12 gennaio, dall’Epifania ai successivi giorni di rientro a scuola e al lavoro dopo le vacanze natalizie.
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Il boom di contagi era stato già annunciato dagli esperti, sebbene ancora non si tratti del picco dell’epidemia che sarà raggiunto tra la fine di gennaio e i primi giorni del mese di febbraio. Nel frattempo, sono quasi 3 milioni, per la precisione 2.268.000 gli italiani che sono stati costretti a letto dall’influenza dall’inizio della sorveglianza sulla stagione influenzale, iniziata il 14 ottobre scorso. Dai circa 1.877.000 casi della settimana precedente è un bel balzo in avanti.
Nella seconda settimana del 2020 si sono verificati circa 374.000 nuovi casi di influenza in Italia, con un’incidenza totale di circa 6,2 casi per mille assistiti. Come sempre, l’incidenza è più elevata nei bambini sotto i cinque anni di età, che è pari a 10,7 casi per mille assistiti.
Le Regioni italiane più colpite dal virus dell’influenza in questa seconda settimana dell’anno sono: Piemonte (6,53 casi su mille assistiti), Lombardia (6,76 casi), Liguria (6,51 casi), Umbria (6,81 casi), Marche (9,33 casi), Lazio (7,22), Abruzzo (9,43 casi), Campania (7,49 casi) e Sicilia (6,69 casi).
Riguardo all’incidenza per fasce d’età, come sempre, i più colpiti sono i bambini. Nella fascia da 0 a 4 anni, l’incidenza è pari a 10,67 casi per mille assistiti, mentre nella fascia di età 5-14 anni l’incidenza è di 6,81 casi su mille, in quella 15-64 anni è di 6,72 casi, mentre tra gli individui di età pari o superiore a 65 anni l’incidenza è di 3,31 casi per mille assistiti.
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Secondo i dati disponibili del bollettino di FluNews-Italia, riferiti alla seconda settimana del 2020, dall’inizio della sorveglianza sull’epidemia di influenza sono stati segnalati 28 casi gravi di cui 5 deceduti. Durante la seconda settimana del 2020, poi, circa il 76% dei casi di sindrome simil-influenzale riferisce di non essere stato visitato da un medico del Servizio sanitario nazionale ma di aver avuto una sindrome simil-influenzale.
Invece, nella prima settimana del 2020 di sorveglianza virologica, si osserva una circolazione ancora limitata dei virus influenzali. Nel complesso, dall’inizio della stagione, sono stati identificati 195 ceppi di tipo A e 60 di tipo B.
In attesa del picco dell’influenza arriva intanto una buona notizia sul numero delle persone vaccinate contro il virus. Si tratta ancora di stime preliminari ma di buon auspicio. A darne l’annuncio è Silvestro Scotti, segretario nazionale della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg): ” I dati ancora parziali, si stanno raccogliendo in questi giorni, per cui siamo ancora lontani dall’avere l’ufficialità, ma quest’anno personalmente ho vaccinato circa il 15-20% di pazienti in più rispetto alla stagione influenzale precedente. Il vaccino, e questo è un dato abbastanza consolidato, è stato richiesto in più dosi rispetto all’anno scorso e, pur non avendo ancora una panoramica anche sui centri vaccinali, in linea di massima la vaccinazione quest’anno è stata convinta”, ha spiegato. “Anche se ancora non abbiamo dati definitivi, il bilancio mi sembra abbastanza positivo”, ha concluso Scotti, come riporta Repubblica.
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“C’è ancora tempo fino alla fine di gennaio – ha ricordato Scotti -. L’influenza si protrarrà infatti per alcuni mesi e, dunque si è ancora in tempo per immunizzarsi e non incorrere in complicanze“.
Quindi vaccini per chi è a rischio, come anziani, bambini, e persone immunodepresse, per prevenire, per tutti gli altri invece valgono le comuni, ma sempre valide, regole:
Vi ricordiamo inoltre le caratteristiche che consentono di distinguere l’influenza da altre forme parainfluenzali:
I consigli degli esperti, in caso di sussistenza di questi sintomi, sono:
Cosa dite unimamme? L’influenza è arrivata a casa vostra, vi siete ammalate voi o i vostri figli? Tutte le informazioni con i bollettini sull’epidemia di influenza le trovate sui portali: Influnet, FluNews-Italia e Influweb.
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