Un bambino nato con intestino e colon nel torace è stato salvato grazie a un delicato intervento avvenuto in un ospedale di Siena.
Un bambino di Arezzo, nato con una rara malformazione, è stato salvato grazie ad una delicata operazione avvenuta presso l’ospedale Santa Maria di Siena. Il piccino era venuto alla luce con gli addominali nel torace a causa di un’ernia diaframmatica.
Per ernia diaframmatica, o ernia iatale, si intende un’anomalia del diaframma (ernia) che comporta il passaggio di visceri dalla cavità addominale al torace. Il diaframma è il muscolo che divide la cavità toracica da quella addominale. Ricordiamo che durante lo sviluppo fetale la separazione tra le due cavità avviene intorno al terzo mese. In caso di ernia iatale il diaframma presenta un difetto, non si è cioè sviluppato completamente e quindi parte del contenuto addominale può risalire nel torace. La salita dei visceri addominali riduce lo spazio per i polmoni, impedendone lo sviluppo. Questa patologia, secondo quanto riportato dagli esperti del Bambino Gesù, ha un’incidenza di circa 1 bambino ogni 3000, si diagnostica normalmente in epoca prenatale e si risolve chirurgicamente. Se la diagnosi non è avvenuta in epoca prenatale l’ernia iatale si manifesta con difficoltà respiratoria e si conferma la diagnosi con una radiografia al torace.
Ad operare il bambino è stato il team di Chirurgia pediatrica, diretta dal professor Mario Messina, in collaborazione con l’ospedale di Arezzo. Il professor Messina ha precisato: “appena nato i colleghi di Arezzo si sono subito resi conto del problema e si sono attivati per stabilizzare il distress respiratorio del bambino, mettere in sicurezza il piccolo e organizzare il trasferimento a Siena. Il neonato è stato operato in toracoscopia, una procedura chirurgica mininvasiva che con tre fori nell’addome, due da 3 millimetri e uno da 5 millimetri, ha permesso di riposizionare gli organi interni, in particolare spostando dal torace il colon e l’intestino e mettendoli al loro posto nell’addome, e di chiudere l’ernia diaframmatica che metteva in collegamento il torace con l’addome“.
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A portare avanti l’intervento c’erano il professor Francesco Molinaro, la dottoressa Rossella Angotti, l’anestesista Tommaso Bacconi e gli infermieri Roberta Piazzi e Angelo De Lucia. Il professor Molinaro ha spiegato nel dettaglio l’operazione. “L’intervento è durato circa tre ore ed è stato tecnicamente complesso perché gli spazi per le manovre operatorie erano molto ridotti e le difficoltà respiratorie presenti erano importanti, ma abbiamo preferito l’utilizzo della chirurgia mininvasiva perché questa procedura consente un più rapido decorso operatorio e una miglior risposta da parte del piccolo paziente. Dopo un ricovero in Terapia Intensiva Neonatale, affidato alle cure dell’équipe della dottoressa Barbara Tomasini, il piccolo ha iniziato a mangiare e dopo pochi giorni è tornato a casa. Il follow up sarà seguito dai colleghi di Arezzo”.
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